Oggi primo dicembre è la giornata mondiale contro l’AIDS, un’occasione per tenere alta l’attenzione sul tema della prevenzione, sull’importanza dell’uso del preservativo e dell’esecuzione del test HIV.
E’ su questi temi che la Commissione provinciale AIDS, composta da professionisti delle due Aziende Sanitarie, del Comune di Parma e di Associazioni locali, ha deciso di intervenire quest’anno, sostenendo il progetto “A scuola contro l’AIDS”. Obiettivo, formare dei peer educator cioè giovani competenti in grado di sensibilizzare altri giovani sul tema della prevenzione e lotta all’AIDS.
Operatori di Spazio Giovani e dell’Unità di Strada dell’AUSL, oltre che del Reparto Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore, hanno lavorato al progetto con un gruppo di studenti dell’Istituto “Giordani”.
Gli incontri online hanno coinvolto nove alunni di due classi quarte, sette dei quali sono i protagonisti di uno spot in onda sulla tv locale e diffuso sui social media dal primo dicembre, in occasione della giornata mondiale. Le attività per l’Istituto Giordani sono state coordinate dai docenti Palmieri Daniela e Carucci Antonio.
Lo spot, in cui i ragazzi sono protagonisti con la loro testimonianza, il loro linguaggio e la loro capacità di comunicare ai coetanei, è disponibile nei siti www.ausl.pr.it e www.ao.pr.it e nella pagina FaceBook e canale You tube di AUSL.
“L’emergenza sanitaria impone di ripensare nuove modalità di educazione sanitaria – afferma Carla Verrotti, responsabile Spazio Giovani dell’AUSL Parma – ma resta invariata la necessità di non abbassare mai la guardia sui temi della prevenzione e della lotta all’AIDS”.
Barbara Cantarelli, responsabile Unità di Strada dell’AUSL sottolinea il ruolo dei ragazzi: “formati con il progetto In piazza e a scuola contro l’AIDS sono ora un riferimento competente per i loro compagni a scuola e fuori tra i loro coetanei per diffondere il messaggio di prevenzione”.
I dati sull’aids
I dati relativi al 2019 confermano il trend in corso che mostra una riduzione delle nuove diagnosi per anno: tra Parma e provincia sono state infatti una ventina le persone cui è stata diagnosticata l’infezione, nella quasi totalità dei casi contratta per via etero o omo-bisessuale, in maggioranza uomini di nazionalità italiana. Questa riduzione è da collegare al maggiore controllo terapeutico che i farmaci più recenti permettono con pochi effetti collaterali: l’azzeramento della carica virale – ormai raggiunto nel 95% e oltre – delle persone stabilmente in terapia, azzera la trasmissione del virus al partner. L’utilizzo corretto del preservativo e, quando indicata, la profilassi pre-esposizione(PREP) con farmaci, sono le altre modalità attraverso cui la diffusione dell’infezione può venire arrestata.
“E’ fondamentale conoscere il proprio stato e quello dei partners attraverso il ricorso precoce e frequente al test sierologico – rimarca Anna Maria Degli Antoni, responsabile HIV del Maggiore – La diagnosi precoce dell’infezione consente l’inizio immediato della cura e quindi il mantenimento di condizioni di salute ottimali e la sicurezza del partner; purtroppo anche nel 2019 più del 50% delle nuove diagnosi ha visto coinvolti cosiddetti late presenters, persone che arrivano alla diagnosi dopo anni dall’avvenuta infezione, con segni clinici e/o deterioramento del sistema immunitario”.
La campagna
Non abbassare la guardia e continuare ad agire su più fronti con informazione e prevenzione: questi i punti cruciali della campagna 2020 dal titolo “HIV…parliamone” sostenuta dal Comune di Parma, l’Associazione Arca, Fondazione Monte Parma e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria. Attraverso le vignette di Pat Carra, veicolate dagli autobus cittadini, sono stati trasmessi messaggi di lotta alla stigma, ossia alla discriminazione che ancora avvolge le persone che vivono con HIV.
L’informazione corretta e l’inclusione delle persone rappresentano infatti strumenti altrettanto importanti che l’accesso al test, la consapevolezza che se si arriva alla diagnosi, e quindi alla cura, e che si può raggiungere la non contagiosità, aiutando le persone sieropositive a vivere meglio e le persone sieronegative a applicare comportamenti corretti in sicurezza.
Iniziative in carcere
E l’attività di educazione sanitaria entra anche negli Istituti Penitenziari di Parma, dove l’AUSL organizza incontri per le persone detenute, mirati all’informazione e prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale. “Quest’anno – afferma Faissal Choroma, direttore U.O. Sanità Penitenziaria dell’AUSL – il rispetto delle norme anti-covid impone gruppi di lavoro ristretti, ma l’attività di formazione ed educazione sanitaria continua, insieme alla possibilità offerta gratuitamente alle persone detenute di sottoporsi al test dell’HIV”.
Dove fare i test
Per chi volesse fare il test dell’HIV in forma gratuita e anonima (su richiesta), l’ambulatorio prelievi HIV del Maggiore alla Torre delle medicine (pad.1), 2° piano, è aperto ogni giorno da lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00: infermieri formati in modo specifico propongono un orientamento prima del test, con indicazioni personalizzate. Per il momento della risposta, medici e infermieri insieme organizzano su misura per ogni paziente i suggerimenti da fornire, oltre alle eventuali consulenze mediche. In caso di anonimato, al paziente, viene affidato un codice che segue la provetta fino all’esito. Anche il numero verde regionale 800 856 080 è disponibile per informazioni e prenotazioni in modo gratuito e anonimo, con apertura dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18 e il lunedì anche dalle 9 alle 12