È parafrasando Gertrude Stein che possiamo rispondere alla domanda “a cosa serve il teatro?”, che serpeggia in momenti storici in cui questi luoghi non sono in grado di esercitare la parte più visibile della propria attività, la performance teatrale, com’è nel caso attuale, a causa dell’ulteriore ondata della pandemia.
“Un teatro è un teatro è un teatro”. Ed è in virtù della sua natura, pubblica e civile, che non può e non deve mai rinunciare a offrire il proprio palcoscenico a sostegno dei valori fondamentali di ogni democrazia, anche in momenti come questo, in cui, come emerge dai dati divulgati dal Ministero dell’Interno e dall’Istat, in Italia un terzo delle donne vittime di violenza nel 2020 è stato riscontrato nei primi tre mesi del lockdown (aprile-maggio-giugno).
In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 novembre il Teatro Regio di Parma rinnova la sua testimonianza a farsi portavoce dei valori di libertà, dignità, rispetto che la ispirano, proponendo il secondo atto della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, #neancheperfinta, realizzata già nel 2019 e da allora condivisa da alcune delle maggiori istituzioni teatrali e musicali italiane.
Scarpette rosse disposte sui gradini dell’ingresso principale, la facciata neoclassica del Regio illuminata di rosso saranno la scenografia cittadina di un messaggio di cui sono diventati testimonial spontanei alcuni tra i maggiori protagonisti della scena artistica internazionale, come Roberto Abbado, direttore musicale del Festival Verdi, i soprani Renata Scotto, Barbara Frittoli, l’attore Marco Baliani, tra gli altri, i cui pensieri e dichiarazioni si uniscono alle testimonianze di molti altri artisti e saranno condivisi sui social media del Regio con l’hashtag #neancheperfinta, in attesa di poter tornare a esporre, su un piedistallo in foyer, le scarpette da punta rosse simbolo di questa campagna.
Il Teatro Regio di Parma in collaborazione con l’Assessorato alla Partecipazione e Diritti dei Cittadini del Comune di Parma ha inoltre invitato le Associazioni cittadine a farsi ugualmente partecipi di questo progetto, raccontandolo sui propri profili con l’hashtag#neancheperfinta, allargando la riflessione, la consapevolezza, coltivando la fiducia che ogni giorno tutti i giorni anche grazie alla musica e alla cultura si combatte la violenza contro le donne.
Maggiore cultura, vuol dire maggiore coscienza, vuol dire maggiore sensibilità. Per la libertà, la dignità, l’uguaglianza, il rispetto delle donne, e di ciascuno di noi.
Tra le Associazioni aderenti figurano la Società dei concerti di Parma AISM Parma, Artemis Danza, Associazione Parma OperArt Bersaglieri di Parma, Centro Sociale Orti Chinghio APS, Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Parma, Compagna in…stabile, Coop. Sociale Lunaria, Gruppo Scuola (Scuola del Fare – Casa nel Parco), Il ruolo terapeutico (Parma), Micro Macro Festival, Maschi che s’immischiano, Parma per gli altri, Qwan Ki Do Parma Asd, Romania Chiama Italia, SismParma, Università Popolare, Ada Onlus, Manifattura Urbana, Fidapa Parma, Europa Teatri, Portos, MCLUC Culture, CNGEI Sezione Scout di Parma, Laboratori Famiglia, Centro Giovani Montanara, Festa Internazionale della Storia.
Il teatro, l’opera, il melodramma, la danza raccontano (quasi) sempre di protagoniste tragiche, eroine dalla personalità forte, madri, mogli, figlie, sorelle che soccombono alla crudeltà di padri, fratelli, mariti, amanti, violenti, usurpatori, assassini. Quelle storie raccontate ed evocate in musica, per finzione, sono ancora oggi costantemente sotto i nostri occhi, possiamo anche in questo momento leggerle nelle pagine della cronaca, ogni giorno. Un Paese civile non può accettare che ciò continui ad accadere.
Nel primo semestre del 2020, gli omicidi si confermano in calo rispetto all’analogo periodo del 2019, ma la percentuale di vittime di sesso femminile aumenta, specie nel caso degli omicidi in ambito familiare e “affettivo”, e si registra un incremento anche degli omicidi commessi da partner o ex partner. Oltre un terzo dei femminicidi e delle denunce per stalking del 2020 sono avvenute durante i primi tre mesi del lockdown. I provvedimenti di allontanamento di conviventi o partner violenti, da parte delle Questure, nello stesso periodo è cresciuto di un terzo.
Durante il lockdownsono state 5.031 le telefonate valide al 1522, il 73% in più sullo stesso periodo del 2019. Le vittime che hanno chiesto aiuto sono 2.013 (+59%). Sebbene i dati dicano che tale incremento non è attribuibile necessariamente a maggiore violenza, ma anche alle campagne di sensibilizzazione che hanno fatto sentire le donne meno sole – il che fa supporre che una buona comunicazione come strumento di difesa funzioni – i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e atti persecutori, diminuiti durante i mesi del confinamento, tornano ad aumentare nel mese di maggio e aumenta al loro interno l’incidenza delle donne quali vittime di atti di violenza e vittime di reati “spia” quali gli atti persecutori, il maltrattamento in famiglia, la violenza sessuale.
Per questa ragione il Teatro Regio di Parma continua a farsi testimone attivo contro queste violenze, volendo ispirare le giovani generazioni e in particolar modo bambini e ragazzi a farsi primi custodi della libertà e del rispetto verso bambine e ragazze, primi testimoni di una cultura che in ogni gesto e in ogni occasione quotidiana rende viva l’uguaglianza. Tra giovani di oggi per gli uomini e le donne di domani.
Le iniziative promosse in occasione del 25 novembre saranno seguite da altrettante attività che punteggeranno tutta l’attività del Teatro Regio per tutta la Stagione 2021.