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Dal 1 novembre: ‘Torrile a Teatro’: 3 spettacoli gratuiti nella sala Impastato a San Polo


Il primo novembre parte la breve rassegna teatrale ‘Torrile a teatro’promossa da Comune di Torrile, STAYonSTAGE e l’Associazione bolognese Tra un atto e l’altro.

Nel pieno rispetto delle normative antiCovid (con obbligo di utilizzo della mascherina e distanziamento tra le persone) il programma prevede tre spettacoli ad ingresso gratuito:

– domenica 1° novembre ‘Ombre’ alle 19.30 (posti già esauriti) e alle 21.15;

– sabato 28 novembre alle 21 ‘Malacarne. Storie di donne internate’

– domenica 13 dicembre alle 20 ‘Interni d’autore’.

“Lanciamo un piccolo segnale – dichiara l’assessora alla Cultura del Comune di Torrile Lucia Frasanni – per incontrarci e regalarci qualche ora di svago in questo periodo complicato di emergenza costante”

I tre gli spettacoli offrono momenti di riflessione sui temi che coinvolgono l’essere umano nel suo insieme, un modo per sentirsi collegati col mondo e con se stessi senza perdere di vista la realtà e la complessità della vita stessa.

Gli spettacoli si terranno nella sala Peppino Impastato di piazza Pertini a San Polo e per assistere è obbligatoria la prenotazione (via mail all’indirizzo [email protected] o con messaggio WhatsApp, in orario pomeridiano, al numero 329 1382191).

 

I 3 spettacoli:

. (esaurito) e 21.15 (prenotazioni ancora aperte)

Lo spettacolo, tratto dall’adattamento di alcuni racconti di Edgar Allan Poe, è un viaggio nei torbidi meandri del genio gotico dello scrittore americano e cerca di dar voce ad autori di efferati omicidi accompagnando lo spettatore nella loro lucida follia, nella “maggiore acutezza dei sensi”, nell’oscuro labirinto della mente umana.

Il mistero, l’angoscia, il grottesco vissuti attraverso i suoi protagonisti altro non sono che un riflesso delle vicende della vita sregolata, ribelle e alcolica che porta lo scrittore verso una fine prematura ed enigmatica.

Così i suoi racconti brevi, come quelli portati in scena ( , , , ), ci parlano di vicende profondamente umane segnate dal dolore, dalla paura e da un forte disagio, facendo emergere un nuovo genere horror slegato dalle convenzioni del suo tempo per affrontare le radici nell’inquietudine e nel caos umani.

L’intento dello spettacolo non è procurare spavento nello spettatore, ma di farlo quasi sorridere del sottile crine che divide la normalità dalla pazzia e di mettere la pulce nell’orecchio sul fatto che dietro la normalità del vicino di casa o del collega di lavoro ci possa essere uno spaventoso buco nero: avrà mai seppellito qualcuno sotto il pavimento della sua sala? Potrebbe arrivare a farlo? Magari con voi?

La forza visiva dell’ (disegni ) e musiche ad oc accompagneranno lo spettacolo.

Adattamento testi e regia: Fabrizio Croci

Con Fabrizio Croci e Gabriele Benedetti

Disegni: Matteo Pigoli

Assistente alla regia: Serena Falconieri

 

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‘Malacarne’ era la donna che si discostava dall’ideale della sposa e madre esemplare e che soprattutto nel periodo fascista (ma non solo), si riteneva potesse intaccare il patrimonio morale e biologico dello Stato.

È uno spettacolo che vuole raccontare le storie di queste donne, del tentativo di passivizzarle, di ridurle al solo limite del corpo, espropriato, del fallimento del risultato e dell’unica risposta che la società è riuscita a trovare: l’esclusione tramite l’internamento in manicomio, prima, e la riduzione ad oggetti di ricerca scientifica, poi. L’obiettivo è quello di sensibilizzare sul tema degli stereotipi di genere e sulla violenza (palese un tempo e insinuante oggi) intesa come qualsiasi atto che “provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica” (art.1 dichiarazione Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne).

Adattamento testi: Fabrizio Croci e Serena Falconieri

Regia Fabrizio Croci

Assistente alla regia Serena Falconieri

Lo spettacolo itinerante e agito in stile cinematografico offre allo spettatore istantanee rubate all’apparente ed insignificante scorrere della quotidianità di vite comuni. In scena c’è l’amore nelle sue sfaccettature quotidiane, lontano dal romanticismo da soap opera, vicino, invece, alla realtà quotidiana non sempre idilliaca in cui la vita di coppia assume le contrapposizioni luce-ombra hopperiane: sguardi, piccoli gesti accompagnano parole comuni. Appare alla fine la silente solitudine esistenziale di ogni coppia spenta nel proprio sopra-vivere, che prende vita nel momento in cui la luce dello spettacolo si accende per tornare alla propria scarnificata quotidianità appena ritorna nel buio.

Adattamento testi: Fabrizio Croci e Serena Falconieri

Regia Fabrizio Croci

Assistente alla regia Serena Falconieri

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