Sono stati presentati oggi 13 ottobre a Palazzo Soragna, sede dell’Unione Industriali, gli otto i vincitori di Imprese Creative Driven, la terza cali di Parma2020+21 lanciata per promuovere quelle realtà che, pur non facendo parte del sistema delle imprese culturali e creative, considerano la cultura come un vero e proprio input del processo produttivo, veicolando contenuti creativi e innovativi rispetto al sistema economico di riferimento.
Parma 2020+21 si è posta l’obiettivo di contribuire alla stabilizzazione del sistema collaborativo pubblico-privato, con particolare attenzione alla crescita delle imprese culturali e creative. Tra gli obiettivi di Parma Capitale Italiana della Cultura c’è quello di promuovere l’accessibilità e la contaminazione tra cultura, imprese, tessuto urbano, periferie e comunità locali: per questo motivo sono state promosse quattro open cali, quattro bandi finanziati con budget importanti, tra cui quello per favorire l’imprenditorialità creative driven come volano per l’innovazione e lo sviluppo territoriale, alla luce del dialogo attivo che si sviluppa tra cultura, creatività e logiche d’impresa.
Il bando è stato promosso dal Comune di Parma e dal Comitato per Parma 2020, con il sostegno di “Parma, io ci sto!” e Unione Parmense degli Industriali, la collaborazione di CISITA e il coordinamento scientifico di Promo PA Fondazione. I candidati sono stati chiamati a proporre idee innovative che permettano di portare la creatività e la cultura all’interno delle imprese e di promuovere una relazione di interdipendenza tra il settore imprenditoriale e quello culturale. Ben 15 sono le imprese d’eccellenza del territorio parmense, che hanno aderito al progetto candidandosi a diventare cantieri di produzione delle proposte progettuali selezionate: Allodi; Casappa; Cavalier Umberto Boschi; Chiesi Farmaceutici; Coppini Arte Olearia; Dallara group; Davines; Fidenza Village; Fili Galloni; Laterlite; Lincotek; Matthews International; Ocme; Opem; Raytec Vision.
Le imprese creative driven rappresentano una sorta di cerniera, una “zona ibrida” per sviluppare percorsi finalizzati a rendere innovativi e competitivi i prodotti, accattivante l’immagine e la comunicazione aziendale, a stimolare l’ambiente di lavoro grazie al miglioramento del rapporto fra benessere e produttività.
Soggetti che pongono la cultura come un vero e proprio input del processo produttivo e che rappresentano un’ampia e diversificata parte del mercato, dal food all’arredamento, dal design all’edilizia, dalla moda al turismo, caratterizzandosi per il fatto di veicolare contenuti creativi e innovazione nel sistema economico di riferimento.
I vincitori sono stati resi noti oggi, martedì 13 ottobre, nel corso di una cerimonia pubblica a Palazzo Soragna, sede dell’Unione Parmense degli industriali, alla quale hanno partecipato Cesare Azzali, Direttore dell’Unione Parmense degli Industriali; Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma; Alessandro Chiesi, Presidente di “Parma, io ci sto!”; Irene Rizzoli, Presidente CISITA Parma e Francesca Velani, coordinatrice progetti e strategie culturali di Parma2020+21.
«Quello che presentiamo oggi è uno dei progetti che meglio rappresenta il modello pubblico-privato su cui Parma Capitale Italiana della Cultura ha scommesso da subito. Si tratta di un modello costruito sul dialogo e sul confronto, sull’idea che fare impresa e fare cultura siano ispirate, al loro livello più alto, dagli stessi valori e dai medesimi desideri. Lo scambio tra le imprese e gli artisti sarà uno scambio di visioni e di futuro di cui la città intera, ne sono certo, potrà beneficiare» commenta Michele Guerra.
«Con la presentazione di oggi mettiamo un nuovo tassello al percorso che “Parma, io ci sto!” sta compiendo per Parma Capitale Italiana della Cultura. Dopo aver contribuito alla preparazione del Dossier di candidatura e alla creazione del Comitato, oggi finalmente presentiamo i vincitori della open cali del progetto che abbiamo sviluppato insieme alle forze produttive e al sistema economico parmense per trasformare la cultura in strumento di crescita e inclusione. Abbiamo coinvolto le aziende, parte integrante del patrimonio del nostro territorio, affinché venissero riconosciute anche come luoghi di produzione di cultura e spazi in cui la creatività è parte integrante del processo industriale, quale nuovo elemento di conoscenza e sviluppo. Questo progetto rappresenta un’occasione unica di sperimentazione e un’opportunità per delineare un “modello Parma” da cui ripartire per sviluppare una visione condivisa e sostenibile del territorio» afferma Alessandro Chiesi, Presidente di “Parma, io ci sto!”.
«Quello che oggi si perfeziona è un percorso innovativo che vede anche le imprese del territorio impegnate in una sfida non convenzionale, una sfida in cui cultura e creatività diventano elementi dirompenti, vere e proprie “materie prime” che alimentano un processo di creazione del valore inusuale per il tessuto produttivo. Allargando i propri orizzonti oltre gli schemi tradizionali, le imprese che hanno avviato questo percorso avranno la possibilità di crescere, come organizzazione e in termini di identità, gettando le premesse per restituire in futuro al territorio parte del loro valore» dichiara Cesare Azzali, Direttore dell’Unione Parmense degli industriali.
Gli 8 progetti vincitori Tra le cinquanta proposte progettuali che sono pervenute, da tutta Italia, in risposta al bando, otto sono stati i progetti ad essere premiati e che vedranno la loro realizzazione nel 2021. «Imprese creative dríven è una delle grandi sfide di Parma 2020+21, nate con il dossier di candidatura, che si pone l’obiettivo di mettere a sistema processi di innovazione a base culturale nelle imprese. Ma lo fa sapendo che questa è una prima scintilla, il momento di partenza, un progetto generativo che potrà portare risultati, anno dopo anno, non solo al sistema territoriale parmense. Vuole infatti essere di esempio per tutte quelle realtà italiane consapevoli che nella cultura affondiamo le radici forti di qualsiasi creazione e nella cultura possiamo trovare opportunità e idee per rinnovarci e costruire il futuro» spiega Francesca Velani, coordinatrice progetti e strategie culturali di Parma 2020+21.
Al primo posto si è classificata l’azienda Gng snc con Open Puzzle Opem, un progetto culturale e creativo che coinvolge, da protagonisti, tutti i soggetti quotidianamente attivi in azienda. La squadra di OPEM contribuirà, ognuno con un “pezzo di sé”, alla creazione di un puzzle, un grande oggetto simbolico che raccoglierà le voci e le emozioni di tutti i partecipanti. Alla guida di questo percorso emotivo ci saranno artisti locali che, grazie alle loro sensibilità, contribuiranno al completamento di una installazione artistica ispirata ai sentimenti di orgoglio e appartenenza di una comunità.
Il secondo classificato è Lincotek Social Art, progetto di arte urbana e sociale che PopUp Studio intende sviluppare insieme alla Lincotek. Un’iniziativa di forte impatto visivo, culturale e mediatico, finalizzata a sviluppare la cross-fertilization tra gli ideali della ricerca, dell’innovazione tecnologica e dell’arte contemporanea, riqualificando i locali aziendali grazie al lavoro di artisti di fama internazionale.
L’obiettivo è di implementare, in un momento di rebranding del gruppo, la coesione dell’azienda con i dipendenti e con il territorio, rendendo i luoghi di produzione anche luoghi di aggregazione e condivisione. I lavoratori saranno coinvolti nella realizzazione di un’opera di arte urbana negli edifici aziendali, sotto la guida di un affermato artista di urban art.
L’Associazione Culturale Toro con Amèrico e Anita Coppini – Storia di una bicicletta ha conquistato il terzo posto. Pensato per Coppini Arte Olearia, consiste nella realizzazione di un cortometraggio animato interamente disegnato a mano, basato sulla nascita dell’azienda e sulla storia dei due fondatori.
Saranno i dipendenti dell’azienda, guidati da un gruppo di artisti, a creare gli oltre 1.500 disegni per il cortometraggio: ogni lavoratore diventerà autore e fruitore di un manifesto artistico in movimento nel tempo, che racchiude in sé le personalità dei partecipanti, il passato dell’azienda e il suo presente e costituirà un rinnovato sistema di comunicazioneper dar voce alla personalità dell’impresa attraverso la diretta esperienza di chi la vive ogni giorno. Inoltre l’associazione annoterà in un diario di bordo ogni sviluppo e progresso, producendo dei cataloghi che saranno donati ai partecipanti durante la prima proiezione del cortometraggio.
Segue CREO ERGO SUM/Abilità artigianali che trasformano la materia in arte, cultura e valore presentato da Komunica per l’azienda Cavalier Umberto Boschi e nato dalla volontà di innescare un processo culturale virtuoso che coinvolga direttamente il capitale umano aziendale per motivarlo e incentivarlo: la parola chiave è partecipazione.
Artisti e dipendenti uniranno le proprie energie e idee per trasformare l’impresa in un luogo di “creazione partecipata” in cui il prodotto artistico non sia più frutto di un’azione di mero mecenatismo calato da fuori.
Saranno le stesse abilità pratiche degli operai a creare: le loro mani abili, guidate da un gruppo di esperti, saranno al servizio dell’arte e il loro prodotto non avrà come destinazione il settore commerciale ma sarà al centro di una mostra permanente in azienda, della quale potranno godere colleghi, fornitori, visitatori e non solo.
Al quinto posto Ibo Italia con Parma 2030: La città sostenibile, un progetto di team building che ingaggerà i dipendenti della Chiesi Farmaceutici in workshop creativi per la creazione di installazioni artistiche temporanee che, riallacciandosi all’impegno dell’azienda in azioni di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità, saranno incentrate su alcuni dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Quattro video ripercorreranno l’arco temporale di sviluppo del progetto, testimoniando il coinvolgimento degli artisti e dei dipendenti nella produzione delle opere, che saranno il simbolo del percorso intrapreso dall’azienda nel raggiungimento di obiettivi di integrazione e sostenibilità.
Muschi and Licheni SNC si classifica al sesto posto con Arte Espansa per Laterlite, con l’obiettivo di creare un legame virtuoso tra ambiente, argilla e persone attraverso un collante speciale: l’arte, che grazie al suo linguaggio universale, può stimolare iniziative di welfare sociale e innovazione culturale.
Arte Espansa si propone di intervenire nell’area naturale nelle vicinanze dell’azienda trasformandola in uno spazio aperto e fruibile. Un Parco in cui ospitare installazioni artistiche permanenti che, nel tempo, modificheranno il percorso e la percezione dell’area del fiume Taro, diventando così teatro di azioni creative destinate alla comunità dell’azienda e ai cittadini. I dipendenti, forti del loro expertise, saranno co-autori di un’opera in argilla, che sarà poi installata nel Parco.
A company in a day è il progetto presentato per Allodi, che prevede la realizzazione di un inedito e innovativo racconto corale dei dipendenti della società e della loro esperienza in azienda attraverso tecniche di storytelling e cogenerazione. Sarà il frutto di un percorso di formazione per i lavoratori sulle tecniche di storytelling in cui i partecipanti impareranno a raccontare l’azienda e i suoi valori in un video di pochi minuti, che montato insieme a quello dei colleghi, andrà a creare un racconto collettivo.
L’iniziativa sarà inoltre un modo per coinvolgere i dipendenti fornendo loro competenze creative e sviluppando le loro capacità di racconto con lo scopo di creare un nuovo ecosistema culturale ed innovativo nell’azienda e migliorare la capacità di tutti mettersi in gioco e sperimentare.
All’ottavo posto troviamo la Fondazione Teatro Regio di Parma con MOVING (CREATIVE) IDEAS. Ocme, all’opera! il progetto che, utilizzando gli aspetti culturali, artistici ed estetici sviluppati e promossi dal Teatro Regio di Parma in quasi duecento anni di storia, intende portarne lo spirito e l’essenza all’interno dell’azienda Ocme.
Avvalendosi di un team trasversale – composto dai dipendenti e maestranze del Teatro Regio e da formatori esperti che utilizzeranno la metodologia AGC (Active Group Coaching) per sfruttare le dinamiche di gruppo come moltiplicatore dell’apprendimento – si valorizzerà l’esperienza dei singoli favorendone la condivisione nel gruppo. Attraverso attività mirate e l’utilizzo di una modalità esperienziale, mutuate dal teatro e orientate all’espressività, la Fondazione si pone l’obiettivo di far sperimentare ai partecipanti nuove forme di comunicazione e di co-creazione.
Per informazioni: www.parma2020.it
sezione Open Call