Parma si riappropria di un nuovo spazio espositivo, nel cuore della città ducale, all’interno del cinquecentesco Palazzo Tarasconi, con una grande mostra dedicata ad Antonio Ligabue (1899-1965), uno degli autori più geniali e originali del Novecento italiano che aprirà al pubblico il 17 settembre.
L’esposizione, ideata e realizzata da Augusto Agosta Tota della Fondazione Ligabue, Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi, organizzata dal Centro Studi e Archivio Antonio Ligabue di Parma, presenta 83 dipinti e 4 sculture di Ligabue, dagli autoritratti, ai paesaggi, agli animali selvaggi e domestici, in dialogo con 15 opere plastiche di Michele Vitaloni (Milano, 1967) che condivide con Ligabue una particolare empatia verso il mondo naturale e animale.
“Torneremo a guardare il mondo attraverso gli occhi di Antonio Ligabue – afferma Augusto Agosta Tota, presidente della Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma -. Come il grande pittore, in questi mesi d’isolamento, abbiamo imparato a provare nel nostro profondo un sentimento di angoscia, di dolore e d’impotenza, mischiato a quello di speranza e di attesa di una normalità che sentivamo di poter raggiungere.
E ora che il peggio di questa terribile pandemia pare ormai alle spalle, possiamo finalmente allenare le nostre anime ad accogliere le emozioni che solo le opere di Ligabue possono infondere.”
Un nucleo importante di opere è dedicato al mondo naturale, in particolare al regno animale; sia a quello della bassa padana, ambientato in una quotidianità di duro lavoro nei campi (come nella tela Aratura del 1961), o di semplice vita agreste (come nel dipinto Cortile del 1930), ma anche e soprattutto a quello selvatico, dove protagonisti sono tigri, leoni, leopardi, iene, che Ligabue prima studiava sulle pagine dei libri e poi dipingeva, identificandosi con loro a tal punto da assumerne gli atteggiamenti: Ligabue, infatti, ruggiva spaventosamente e imitava le movenze nell’atto di azzannare la preda. Esemplari a tal proposito sono alcune opere esposte a Parma, come Leopardo con bufalo e iena (1928), Tigre assalita dal serpente (1953), Re della foresta (1959), Vedova nera (1951).
“Gli animali che Ligabue vede nella foresta – dichiara ancora Vittorio Sgarbi – sono simboli di forza, di energia, emblemi di un desiderio di libertà, di riscatto. Ligabue, uomo umiliato ed emarginato, come pittore si afferma e vince attraverso la potenza gloriosa dell’animale. La tigre domina la foresta, la sua aggressività è vincente, ma la sua vittoria è pericolo, è la dimensione bellicosa dell’umanità. Ligabue parla di sé, definisce il suo mondo, visto e immaginato, e comunque reale. E se parla di se stesso, non parla con se stesso perché non deve comunicarsi niente”.
L’eredità di Ligabue si spinge fino alla contemporaneità. L’esposizione, infatti, dà conto di un gruppo di lavori di Michele Vitaloni, rappresentante di spicco della Wildlife Art e dell’iperrealismo scultoreo. Come il Toni, Vitaloni è attratto dal fascino della figura animale selvaggia, dall’eleganza dei loro corpi che riflettono la parte selvatica della natura umana. Tra le volte delle cantine di Palazzo Tarasconi, 15 sculture di grandi dimensioni si confronteranno con i capolavori di Ligabue raccontando l’urgenza di quell’energia del mondo animale che appartiene a tutti gli esseri umani.
“A Palazzo Tarasconi a Parma – scrive Sgarbi nel catalogo di mostra – si consuma lo scontro tra Antonio Ligabue, presente e vivo davanti a noi, e Michele Vitaloni. Vitaloni è nato due anni dopo la morte di Ligabue. Oggi, chi è vissuto abbastanza da averli visti entrambi attivi, Augusto Agosta Tota, li mette uno a fianco dell’altro e ne scopre affinità che non sono soltanto determinate dalla identità dei soggetti, soprattutto animali selvaggi, leoni, tigri, leopardi, ma da energia, animazione, vita. Ne consegue, nel motivato confronto, che gli animali di Ligabue sono vivi, non dipinti. Vitaloni li riproduce per esaltarne la bellezza.”
La rassegna è dedicata alla memoria di Flavio Bucci, l’attore scomparso lo scorso 18 febbraio che, con la sua indimenticabile interpretazione, aveva dato volto ad Antonio Ligabue, nel film diretto nel 1982 da Salvatore Nocita.
LIGABUE E VITALONI. Dare voce alla natura
Parma, Palazzo Tarasconi (strada Farini 37)
17 settembre 2020 – 30 maggio 2021
Orari:
martedì-domenica, 10.00-19.30
La biglietteria chiude un’ora prima
Lunedì aperta solo su prenotazione per i gruppi
Biglietti:
Intero €10,00
Ridotto €8,00 under 26 e over 65, gruppi di almeno 15 persone
Ridotto speciale €5,00 per scuole
Gratuito bambini fino a 6 anni
Audioguide €3,00
Visite guidate: gruppo adulti €100,00; gruppo scuole €80,00.
Prevendita: https://www.ticketone.it/city/parma-1937/mostre-e-musei-57/
Informazioni:
tel. 0521.242703