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6 settembre- Segnali di Vita in Abbazia / Anteprima XIV edizione rassegna “Il Rumore del Lutto”


Dopo il durissimo periodo di isolamento vissuto nei mesi precedenti, l’Associazione di Promozione Sociale Segnali di Vita riparte offrendo alla Città un progetto nato per riavvicinare i cittadini attraverso un evento di festa alla fruizione del patrimonio culturale e storico-artistico della città.

Nella splendida cornice dell’Abbazia di Valserena domenica 6 settembre, dalle ore 18 sino a mezzanotte, ad ingresso libero, si svolgerà ‘Segnali di Vita in Abbazia’ un’iniziativa promossa dall’Associazione Segnali di Vita in collaborazione con il Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC), nell’ambito di Parma Estate 2020, anteprima della XIV edizione della rassegna ‘Il Rumore del Lutto’ quest’anno dedicata al tema «Verità» e che si svolgerà dal 17 ottobre al 7 novembre.

L’evento si realizza con il sostegno di ADE Servizi Srl e di Bis-trot Srl.

Una sorta di piccolo grande “primo maggio” ubicato nello spazio all’aperto di una delle abbazie cistercensi meglio conservate in Europa; immersi nel verde e nella musica, avvolti dalla bellezza del paesaggio naturale e architettonico, si alterneranno tre gruppi tra i più interessanti della scena musicale alternativa contemporanea: Ovo, Julie’s Haircut e Soviet Soviet capaci di attrarre e coinvolgere pubblici differenti, ognuno con una sua cifra musicale distinta e ben riconoscibile.

Gli OvO, nascono nel dicembre del 2000; Bruno Dorella (floor tom, snare, ride) e Stefania Pedretti (voce, guitar, bass) sono protagonisti indiscussi delle scene post-rock, industrial-sludge e avant-doom mondiale. Il duo ravennate autodefinitosi band “Minimal Extreme Metal”, è attivo da oltre vent’anni e rivendica storicamente un forte spirito indipendente, in linea con una cifra stilistica priva di compromessi, ispirata al DYI (acronimo di Do It Yourself equivalente dell’italiano fai da te), all’ etica anticonsumista dell’autosufficienza.

La band ha realizzato diversi album, affidandosi per la produzione ad etichette indipendenti in grado di esaltarne il tratto: Load, Blossoming Noise, Adagio 830, Supernatural Cat, Artoffact Records. Numerose le collaborazioni di prestigio, nazionali ed internazionali: Hermit, K.K. Null, Tremor, Nadja, Rollerball, Marnero sono solo alcuni dei nomi.

Una proposta musicale fuori dagli schemi, in grado di scardinare le rigide convenzioni della musica pop italiana.

I Julie’s Haircut, attivi fin dalla fine degli anni Novanta, sono una band emiliana devota a suoni spaziosi ed ipnotici. La loro musica si è evoluta nel tempo, attraverso una serie di album ed EP; dal caloroso garage-rock del debutto fino ai territori più sperimentali del presente, raggiungendo un eclettismo in grado di miscelare rock e psichedelia, musica elettronica e minimalismo, con echi jazz, etnici, dub e drone.

Hanno fatto musica con Damo Suzuki, Sonic Boom, Philip Corner, Valerio Cosi ed altri. Il loro nuovo album “In The Silence Electric”, uscito il 4 ottobre 2019 per Rocket Recordings li ha portati in tour in tutta Europa, sebbene l’aura internazionale di Giovanardi e soci abbia radici lontane, consolidate da una discografia ricca e variegata.

Parliamo di album concepiti sotto l’egida della sperimentazione e dell’incessante ricerca, divenuta un vero e proprio marchio di fabbrica, capace di traghettare la band entro territori inesplorati della musica. I Julie’s Haircut al secolo sono: Nicola Caleffi (voce, chitarre), Luca Giovanardi (chitarre, voce), Andrea Scarfone (basso elettrico), Ulisse Tramalloni (batteria) e Andrea Rovacchi (tastiere).

I Soviet Soviet provengono da Pesaro, una città non a caso, considerato il fermento musicale mostrato negli ultimi anni dalla città marchigiana. Il trio è composto da Matteo Sideri (chitarra), Andrea Giometti (basso/voce) e Alessandro Ferri (batteria).

L’immediatezza che caratterizza la loro dimensione live è una vera e propria dichiarazione di intenti: chitarre grattugiate, suoni grezzi, melodie compiute, il tutto a corredo di uno stile musicale riconducibile ai colori cangianti del Post- Punk, sebbene collocarli entro rigidi segmenti, non definisce al meglio il percorso artistico della formazione, impegnata ad ampliare i propri orizzonti verso generi affini come Coldwave e Art-Punk, con lo scopo di ottenere sonorità sempre nuove.

Tre gli album finora pubblicati, l’ultimo dei quali è “Endless del 2016”. Ma “i segnali del risveglio” riconducono all’autunno 2019: “Ghost Ep” è il preludio alla nuova fatica discografica che dovrebbe vedere la luce entro l’anno.

Anche per i Soviet l’attività live li porta ad aver acquisito una dimensione internazionale di tutto rispetto. In Europa e nel mondo, grazie a lunghi tour, hanno maturato un folto seguito, in grado di trasformare questa realtà “Indie Made in Italy”, in un gruppo di culto.

 

Segnali di Vita in Abbazia, oltre ai concerti, si caratterizza per una proposta ricca e variegata. Come il video mapping sui muri del complesso, poco dopo il tramonto, accompagnati dalla presenza di Food Truck, con proposte gastronomiche di qualità e con ampia possibilità di scelte alimentari, inclusi menù vegetariani e vegan.

La serata sarà impreziosita da una selezione musicale rigorosamente a tema curata da Marco Pipitone.

Concerti e dj set: sarà forse questa l’occasione per liberare nella danza i corpi costretti in questi mesi dalla stasi prolungata del lockdown?

 

L’evento, ad ingresso libero (regolato da modalità “Up to You”, decidi tu quanto pagare), si svolgerà nel massimo rispetto delle normative antiCovid-19.

 

Per informazioni

Cell. +39 347 9991883

[email protected]

www.ilrumoredellutto.com

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