di Irene Toscani
Dopo tanti mesi di blocco forzato Quadrilegio ha ripreso gli eventi culturali ripartendo dal cinema all’aperto con il Piccolo Cinema Quadrilegio, una maratona dedicata ad autori parmigiani.
Sebbene anche durante i mesi di lockdown Quadrilegio abbia sempre continuato la propria attività culturale, seppure virtuale, – ideando e realizzando “Quadrilegio incontra”, un appuntamento online a cadenza settimanale dedicato agli artisti che hanno collaborato o avrebbero dovuto farlo durante il 2020 e disponibile sul canale Youtube dell’associazione – attraverso un’iniziativa inserita all’interno di Parma Estate 2020 promossa dal Comune di Parma, Quadrilegio in collaborazione con Mashup e CineagenziaGiara ha potuto finalmente ritrovare l’occasione di organizzare un evento culturale “reale” per il proprio pubblico.
Rispettando tutte le normative vigenti riguardanti il distanziamento sociale, Mercoledì 8 Luglio in Piazzale Borri si è svolta la serata per un pubblico ristretto che, circondato da palazzi nobiliari e immerso nel cuore del centro storico, ha potuto vivere gli spazi della propria città in una modalità inedita.
Presente anche l’Assessore Michele Guerra che ha lodato la scelta di utilizzare il Piazzale come luogo di incontro e di proposta culturale per la cittadinanza.
La serata ha previsto la proiezione di tre film girati da altrettanti registi parmigiani: Francesco Barilli con il suo cortometraggio “L’Urlo” (2019), Luca Mazzieri con il suo film d’esordio “I Virtuali” (1996) e il giovanissimo Filippo Raineri, 23 anni, con il suo corto “Blue52_Adaeze” (2018), tutti presenti per l’occasione. La proiezione è stata anticipata da un confronto dei tre registi moderati da Luca Magri.
Ciò che il pubblico ha apprezzato maggiormente durante il confronto risulta essere la differenza di età tra i tre registi (tra Barilli e Ranieri scorre oltre mezzo secolo), che ha inevitabilmente prodotto differenti linguaggi e stili cinematografici; un esempio lampante è rappresentato dal contenuto e dalla regia dei due corti: ne “L’Urlo” si assiste ad una attualizzazione dell’omonimo film fantascientifico di Camillo Bazzoni del 1966, dove di attuale si percepisce solo il contesto urbano e i costumi degli attori: il linguaggio, la luce e le scene rimangono ancora agli anni ’60.
In “Blue52_Adaeze” invece lo spettatore è immerso in un mondo reale e autenticamente attuale, fatto di scene, luci e personaggi dalla forte carica emotiva in grado di generare nel pubblico un profondo senso di disagio dovuto proprio alla capacità del regista di utilizzare un linguaggio contemporaneo per denunciare una condizione di assoluto degrado all’interno della nostra società, senza la necessità di nascondersi dietro mondi fantascientifici proprio della generazione precedente.
La maratona si è conclusa con la visione de “I Virtuali”, film d’esordio dei fratelli parmigiani Mazzieri, un film piacevole che alterna scene divertenti a momenti di riflessione sull’attuale rapporto contrastato tra cinema e vita reale.
Il protagonista, un regista in erba, è alle prese con la difficoltosa scrittura di un film: il cinema per funzionare deve essere reale, ma in questo caso diventa talmente reale che i personaggi della sceneggiatura si fondono con la vita del protagonista, rendendo inconcludenti i suoi sforzi per terminare il lavoro.
Una nota piacevole per il pubblico è stato certamente rivivere la città degli anni ‘90 attraverso gli scorci ripresi dai due fratelli: ci si ricorda della Pilotta quando era ancora percorsa dalle automobili, dei negozi e delle botteghe di un tempo..emozionante la scena in cui il protagonista compie con la sua bicicletta alcuni giri in tondo attorno a piazzale Borri, proprio nello stesso posto in cui 26 anni dopo ci si è ritrovati a vedere quella scena: ancora una volta cinema e realtà si fondono.