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‘Salvate il gruccione’’: ADA Donne Ambientaliste lancia l’appello contro lo sfalcio nella Parma

In merito ai previsti prossimi lavori nel torrente Parma da parte di AIPO – Agenzia Interregionale per il fiume Po – il Coordinamento delle associazioni ambientaliste e culturali di Parma e provincia ha emesso il seguente comunicato:

“Il valore naturalistico del torrente Parma , sia nel tratto cittadino che a monte e a valle, è in questi giorni arricchito dalla presenza dei nidi  di un uccello migratore tra i più appariscenti e belli d’ Europa: il Gruccione (Merops apiaster).

Si tratta di una specie dai variopinti colori che realizza il proprio nido scavando tunnel nelle pareti di sabbia, in particolare lungo i corsi d’acqua. Proprio davanti ai  Licei Romagnosi  e Ulivi il torrente ha formato alcune piccole pareti di sabbia e ghiaia dove i gruccioni hanno scavato i fori necessari alla deposizione delle uova e all’ allevamento dei piccoli.

Foto Andrea Beseghi

La preoccupazione dei naturalisti parmensi riguarda il fatto che  gli addetti ai lavori di AIPO, non a conoscenza delle emergenze di biodiversità presenti nel  torrente, procedano involontariamente alla distruzione dei siti riproduttivi e di alimentazione delle specie faunistiche presenti, spianando ed eliminando modesti dossi, pozze dove ad esempio si riproducono rare specie di anfibi e le piccole pareti dove si stanno riproducendo i gruccioni.

Anche in seguito a quanto annunciato dall’Assessore Alinovi e valutato positivamente dal movimento ambientalista  e cioè che nella Parma verrà costituito un Parco fluviale sull’esempio di quanto fatto sul Taro, le   associazioni chiedono che allo svolgimento dei lavori possa assistere un naturalista in grado di identificare le emergenze naturalistiche presenti, evitando danni da parte dei mezzi meccanici ai siti riproduttivi e riducendo gli inevitabili impatti negativi su vegetazione, fauna ed habitat.

I “siti riproduttivi” non sono propriamente  nidi, ma i posti utilizzati dalle specie per riprodursi come ad esempio i coppi sui tetti che ospitano al loro interno i nidi dei rondoni. Chiudendo i coppi con le “reti antipasseri” non si distruggono i nidi veri e propri, ma si impedisce ai rondoni di nidificare, il che equivale alla distruzione di nidi.

Analoga situazione riguarda le piccole pareti di sabbia nel torrente dove nidificano i gruccioni. La richiesta di inserimento di figure di naturalisti tra i tecnici che devono operare per modificare il territorio è stata avanzata anche nei confronti degli uffici tecnici del Comune di Parma in quanto non si può pretendere, ad oggi, che geometri, architetti e ingegneri siano in grado di conoscere  quali specie arboree autoctone piantare al posto di specie di alta montagna o esotiche o quali siti riproduttivi siano da salvaguardare nei diversi habitat cittadini, come per esempio il  foro dove nidifica un Allocco.

Foto Andrea Beseghi


Non si tratta di cattiva volontà, ma semplicemente di mancanza di conoscenza. Per questo le associazioni chiedono che, oltre all’ emanazione del  sempre atteso “Nuovo Regolamento sul benessere animale”, un naturalista adeguatamente preparato sia coinvolto nel procedere dei lavori, evitando così che annualmente si ripetano le  polemiche e facilitando le corrette soluzioni.”

 

per il Coordinamento delle associazioni ambientaliste di Parma e provincia e per la Rete Parma a dimensione umana (oltre 50 associazioni e realtà del territorio)

Laura Dello Sbarba vicepresidente ADA

Foto Caterina Orzi

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