È passato un anno da quella fatidica conferenza stampa del 28 giugno quando Flavia Armenzoni, Beatrice Baruffini e Alessandra Belledi annunciarono la loro rimozione dalla direzione artistica del Teatro delle Briciole e ancora non si conosce il futuro dell’importante centro di produzione culturale della città fermo ormai da mesi.
Riceviamo da parte di Flavia Armenzoni Presidente Tidibì Società Cooperativa – socio fondatore (per il Teatro delle Briciole) di Solares Fondazione delle Arti e volentieri pubblichiamo:
“Riparte la cultura, riaprono i cinema, i teatri, i musei. Mai come ora è necessario riaffermare il ruolo che la cultura può avere per il benessere della comunità e del territorio.
E Parma lo sta dimostrando, una città che ha sempre fatto della pluralità di linguaggi, di luoghi e d’identità artistiche la sua ricchezza culturale.
Per questo, come soci fondatori che tutelano l’attività del Teatro delle Briciole ci chiediamo: quando e come sarà la riapertura di questo importante Centro di Produzione Teatrale?
E’ passato un anno da quando, con atto illegittimo, il Cda della Fondazione Solares ha revocato senza motivo la direzione artistica e organizzativa del Teatro delle Briciole.
I lavoratori, gli artisti, il pubblico, la città di Parma stanno ancora pagando le conseguenze di quel gesto irresponsabile. La storia, i fatti, le azioni, i numeri, sono chiari. La narrazione basata su conflittualità personali o dissidi tra soci fondatori, che ha caratterizzato molti episodi di questa vicenda, è stata utile solo a sviare l’attenzione da quello che le direttrici del Teatro chiedevano da tempo: una gestione corretta delle risorse di pertinenza esclusiva delle attività del teatro da parte del Cda della Fondazione, e la salvaguardia di un progetto culturale la cui importanza e riconoscibilità è stata ampiamente dimostrata in questo lungo periodo.
In questo anno, anche dopo che le direttrici, il 4 dicembre, si sono arrese davanti all’evidente mancanza delle condizioni indispensabili per garantire il proseguimento dell’attività teatrale, i soci fondatori di Solares Fondazione delle Arti hanno continuato un percorso per arrivare alla separazione del Teatro delle Briciole dalla Fondazione, (a cui il Teatro si era unito solo nel 2007, un piccolo pezzo rispetto alla sua lunga storia di oltre 40 anni).
Il 7 febbraio 2020 l’annuncio da parte di tutti i soci fondatori e del Cda di Solares, di una vicina soluzione con il rientro della direzione artistica e organizzativa del Teatro nel mese di marzo, periodo in cui finalmente sarebbe stato definito il progetto di separazione dalla Fondazione Solares.
Ma così non è stato. Anzi, la strada della separazione è tramontata. Una strada assai complessa, è vero, ma era realmente voluta? Nel frattempo è innegabile che il Teatro delle Briciole, una delle realtà protagoniste della scena teatrale nazionale e internazionale, per come era conosciuto, non esista più.
Già prima dell’emergenza sanitaria avevamo denunciato l’estrema sofferenza in cui era stato portato il Centro di Produzione: un’importante contrazione dell’attività senza strategie, collaboratori e dipendenti non pagati, le relazioni con Università, scuole, insegnanti, colleghi nazionali e internazionali, pubblico, tutto quello che erano i punti di forza, praticamente azzerati. Progetti speciali, che avrebbero portato risorse straordinarie, abbandonati.
Un depauperamento progressivo, progettuale ed economico, di molti mesi, che ha creato il vuoto di prospettive. Ora a tutto questo si è aggiunta l’emergenza sanitaria. Un nuovo mondo dove è tutto più complesso; più difficile recuperare una sostenibilità economica dopo un così lungo periodo di stallo, o immaginare soluzioni per ottenerla, o recuperare quelle energie “nuove” anche economiche che si erano ipotizzate.
E allora, che ne sarà del Teatro delle Briciole, del patrimonio di saperi, di professionalità e personalità artistiche che lo hanno caratterizzato nei suoi oltre 40 anni di vita? Al momento il Teatro delle Briciole è ancora gestito dal Cda della Fondazione.
Leggiamo che a breve riaprirà il cinema Edison, l’area cinema della Fondazione Solares. E’ annunciato, nel frattempo, il progetto “ IO RESTO IN SALA”, supportato da un’infrastruttura web.
Il Teatro delle Briciole no, è chiuso dal 23 febbraio. Non solo lo stabile, il Teatro al Parco, che fino all’1 settembre ospita un cantiere per adeguamento normativo. E’ tutto fermo, bloccato, nessun progetto sul web o alternativo, nessuna programmazione, nessun pensiero su possibili tournèe delle produzioni nel periodo estivo, ora che molti teatri ricominciano. Al Teatro delle Briciole il comparto artistico è azzerato dal 23 febbraio.
Pochissimi in Italia, tra i teatri di prosa finanziati dallo Stato e dalle Regioni, hanno fatto questa scelta.
Eppure dovrebbe essere urgente per tutti, ora più che mai, ridare vita a un progetto culturale, rinnovato e ridisegnato, ma con identità, rigore e spessore artistico finalizzati alla consapevolezza della polis e alla creazione di cittadinanza per le nuove generazioni. Ora più che mai è necessario fare in modo che un’istituzione culturale come il Teatro delle Briciole possa mettere a disposizione linguaggi e opportunità per il mondo della scuola, che ne ha così bisogno, e per la povertà educativa che rischia di diventare un’altra reale emergenza.
Poi ci sono i problemi legati al mondo del lavoro dello Spettacolo, tra i più precari e fragili come tutele. D’ora in poi, Il tema del lavoro deve essere portante nelle azioni culturali, secondo noi. Al Teatro delle Briciole lavora la quasi totalità dei dipendenti a tempo indeterminato di Solares. Hanno professionalità che coprono gli aspetti amministrativi, organizzativi e tecnici e rappresentano una risorsa importante da preservare. A copertura dei loro stipendi, per i mesi di marzo /luglio 2020, si sta utilizzando il Fondo d’Integrazione Salariale (FIS).
Poi ci sono i tanti lavoratori/artisti, senza protezioni sociali, che dal 23 febbraio si sono visti annullare i contratti, che hanno bloccato le loro opere nel Teatro delle Briciole- Fondazione Solares. Sono risorse culturali per la comunità, e fonte di lavoro e futuro per loro, bloccate, con motivazioni ingiuste e ingiustificabili. Così come a noi sembra ingiustificabile che riapra il Cinema Edison e non il Teatro delle Briciole, che pure riceverà le risorse per farlo. Ora più che mai è indispensabile impiegare queste risorse pubbliche con cura; innanzitutto, per coprire i compensi dei dipendenti quando la cassa integrazione (FIS) terminerà. Ma dovranno essere utilizzate anche per progettare il futuro, da subito. La città di Parma lo merita, l’infanzia di Parma lo merita. Stare fermi ora significa subirne le conseguenze nel 2021.
Nella prospettiva, emersa nel corso di una riunione il 9 Giugno, di un percorso condiviso dal socio fondatore Comune di Parma e dal socio fondatore Tidibi (Teatro delle Briciole), che dovrebbe portare a una governance imparziale e tale da garantire la continuità delle attività della Fondazione, riteniamo indispensabile e urgente far ripartire il progetto teatrale, con le personalità artistiche che lo hanno portato a farlo conoscere e apprezzare in questi ultimi anni.
E’ urgente ricominciare a progettare perché l’emergenza coronavirus ci impone di rivedere non solo come si fruisce il teatro, come si allestiscono gli spazi, ma anche come si produce, cosa si propone al pubblico e a che pubblico.
Immaginiamo il 2020 come un anno di prossimità, un periodo da dedicare ad azioni culturali con la massima flessibilità, per reinventare il rapporto con le scuole, la relazione con il pubblico, per stringere alleanze con gli altri teatri della regione e proporre momenti di formazione per le nuove generazioni e non solo.
Dobbiamo, il prima possibile, riprogettare una parte degli spettacoli esistenti con le norme anti-covid per rispondere alle richieste che stanno arrivando sia dall’Italia che dall’estero. E’ necessario ridare linfa al progetto produttivo e realizzare azioni mirate per conservare le relazioni internazionali.
Dal mese di Settembre potrebbero ricominciare le rassegne al Teatro al Parco, il Festival Impertinente, con spazi e modalità reinventate. Nell’attesa di poter riprendere anche le rassegne con le scuole, probabilmente nel 2021, dove speriamo, come tutti, un graduale ritorno alla normalità.
Il Teatro delle Briciole deve ripartire , subito.“
Flavia Armenzoni
Presidente Tidibì Società Cooperativa – socio fondatore (per il Teatro delle Briciole) di Solares Fondazione delle Arti