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alla ricerca di un “Altro stato” per trasformare il danno in dono

Riapertura dei teatri: Lenz Fondazione 
alla ricerca di un “Altro stato” per trasformare il danno in dono


Proseguono le riflessioni sul futuro del teatro di Lenz Fondazione che da sempre fa della ricerca di linguaggi e di forme rappresentative la cifra stilistica della sua produzione.

Dopo Francesco Pititto in pieno Lockdown, Maria Federica Maestri prosegue il dialogo artistico per delineare un nuovo percorso possibile di consapevolezza contemporanea e nuove forme di espressione oltre (e altro) l’impellenza dell’emergenza attuale.

Lenz Fondazione è, infatti, impegnata nelle prove della nuova creazione performativa ‘Altro stato‘, dedicata a Calderón de la Barca nell’ambito della progettualità espansa di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.

«È stato un tempo complesso di riflessioni obbligate sui nostri processi creativi. Per affrontare il nuovo contesto abbiamo prima di tutto rimesso a fuoco la nostra identità: Lenz è un centro di ricerca artistica contemporanea e non solo un organismo di produzione teatrale. Ripartire da questo presupposto ci ha permesso di oltrepassare la funzione concreta dell’agire scenico e di ‘utilizzare’ la nuova situazione per strutturare nuovi percorsi di coinvolgimento artistico degli attori sensibili. In sintesi: trasformare il danno in dono»: Maria Federica Maestri, co-Direttrice Artistica insieme a Francesco Pititto di Lenz Fondazione riflette sugli ultimi mesi di lavoro dell’ensemble che ora approdano, nei giorni della riapertura dei teatri, alla ripresa delle prove -negli spazi di Lenz Teatro a Parma– del nuovo assolo di Barbara Voghera, attrice sensibile con sindrome di Down da vent’anni protagonista di alcune fra le più importanti creazioni performative di Lenz.

‘Altro stato’, questo il titolo, è tratto da La Vita è Sogno di Calderón de la Barca ed è parte di un più ampio progetto di Lenz Fondazione dedicato alla grande voce del Siglo de oro spagnolo realizzato nell’ambito di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21: debutto previsto ai primi di ottobre negli spazi post-industriali di Lenz Teatro.

«In Barbara convivono -sempre in lotta- le due anime de La Vita è Sogno: la consapevolezza della tragedia senza scampo a cui è destinato l’Uomo e il desiderio di sottrarsi al dominio del reale dando forma ad un mondo rovesciato, liberato da leggi e regole, da convenzioni e imposizioni» continua Maria Federica Maestri «Questa oscillazione tra le due polarità etico-drammaturgiche è il campo interpretativo in cui Barbara è immersa, in un bruciante rispecchiamento esistenziale: la condizione reale dell’alterazione cromosomica destina ad una oggettiva subalternità, ad una concreta sottrazione di potere, ad una minore possibilità di realizzazione del sé. A questa sorte Barbara contrappone una furia artistica sovversiva, una volontà di rivolta che non si assoggetta all’evidenza psico-fisica, bellezza e forza irriducibili versus l’arrogante violenza delle norme e delle convenzioni sociali. Al tempo reale sostituisce il tempo sospeso del teatro e converte il mondo stretto della vita in un mondo largo e poetico, un Mondo Nuovo».

 

Info Lenz Fondazione: 0521 270141- 335 6096220 – [email protected], www.lenzfondazione.it.

 

 

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