“PARMA 2021. In considerazione della impossibilità di procedere alle iniziative previste per il 2020 a causa dell’epidemia da COVID-19, si prevede un differimento dei termini all’anno 2021 del titolo di Capitale italiana della cultura”.
Questo si legge nella bozza del decreto cosiddetto ‘Rilancio’ che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri entro l’inizio della prossima settimana.
Il testo definitivo del decreto Rilancio, già decreto Maggio, già decreto Aprile, sarà quindi in aula presumibilmente da martedì 12 maggio a cominciare dalla Camera dei deputati per il voto sugli emendamenti.
Prima di illustrare i contenuti del decreto, il premier Giuseppe Conte e i ministri dovranno riferire in parlamento. È quanto prevede un emendamento votato alla Camera che introduce l’ascolto preventivo da parte del Parlamento.
Una possibilità quindi per Parma di rilanciare e rinnovare la proposta culturale prevista per l’anno in corso e che inevitabilmente andrà rivista e rimodulata sulle nuove forme di offerta di eventi, un’opportunità grandiosa per la nostra città di essere laboratorio di riflessione ed esempio per il modello culturale che si intende comunicare nel futuro dopo lo tzunsmi sociale che ci ha colpiti.
Niente sarà più come prima probabilmente e Parma ha l’onere e l’onore di inventarsi un racconto culturale rivisto e rinnovato con modalità nuove e nuovi percorsi di fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale alla luce del nuovo corso e di farlo per prima in Italia.