Musica. Musica come gesto aggregante, come emozione condivisa, come spazio comune in cui riconoscersi.
Musica è ascolto anche quando voci non se ne sentono, come rimedio immediato al silenzio agghiacciante delle strade cittadine svuotate in questi giorni di isolamento forzato.
Intanto al quartiere cinghio sud di Parma si vedono i concerti di De Andrè, non sarebbe male fare queste iniziative anche fuori emergenza….
Gepostet von Nicolas De Francesco am Sonntag, 15. März 2020
E nel quartiere Parmamia, grazie a Michele Reverberi, il silenzio è diventato un’opportunità per riempire di vita e di musica le facciate delle case, le finestre, le strade, trasformando per un attimo il vuoto di un’abitudine in un palcoscenico che unisce individui in un corale abbraccio di consapevolezza.
“Ognuno ha una passione o interesse che in questi giorni per forza di cose ha dovuto mettere da parte per il bene comune, per sperare in giorni migliori-spiega Michele Reverberi organizzatore dell’evento di sabato sera 14 marzo nel quartiere Parmamia-Il primo pensiero va ai propri famigliari o amici con la speranza di potersi riprendere quella libertà che in così poco tempo si è vista annullare insieme al misto di paura. Poi pensi a cosa potrebbe dare un po’ di sollievo non solo a te perchè ti accorgi che i giorni in casa ognuno con la propria routine possono diventare aggressivi anche per l’anima; come curare un po’ il tutto?, bhe la musica, quella forma di poesia e arte così forte da saperti stringere la mano come il tuo miglior amico o compagna/o di vita che pur vicini o lontani sai che non perderai mai-continua Michele-
Ho un proiettore, ho tempo, ho voglia di rompere questo tempo duro, cosi’ seleziono alcuni “pezzi” che hanno segnato diverse generazioni, ed ecco spuntare sul palazzo di fronte varie immagini a suon di musica della nostra storia italiana, vabbè mi son concesso anche un pezzo dei Nirvana ma li per curiosità di vedere anche la folta chioma bionda di Kurt a grandezza “Palazzoidale”.
Hai altre iniziative come questa in programma?
Nei giorni a venire mi piacerebbe riproporre qualcosa di simile magari un po’ più “silenziosa” anche con un forte pensiero a tutti quelli che ora stanno lottando, con la speranza un domani di potergli dire “Hai visto cosa ti sei perso?..ma ti perdono, non farci più stare così in pensiero”.. col sorriso sulle labbra. Ricordiamo tutto l’affetto e stima che va a medici, infermieri, volontari o operatori del servizio sanitario ancor più in questo momento e la prossima proiezione credo proprio sarà per loro e un domani magari goderne ancora di più in una forma simile più condivisa e libera finalmente insieme sotto un tepore estivo guardandoci con un “finalmente ce l’abbiamo fatta”. Speriamo di poterlo raccontare ai nostri figli un domani, con quella tranquillità con cui i nostri nonni ci parlavano delle loro carestie o catastrofi e noi non capivamo…ed era giusto così.”