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23 febbraio-, #neancheperfinta: ParmaDanza 2020 debutta con Gravité di Preljocaj al Regio in punta di scarpette rosse contro la violenza sulle donne

Oppressione e insostenibile leggerezza, calma sospesa e frenesia di corpi, passi all’unisono e aperture palpitanti del “coro”, all’interno di una scena che i costumi dei danzatori vestono a scacchiera. Debutta al Teatro Regio di Parma, domenica 23 febbraio 2020 alle 20.30 (Abbonamento Danza), ad apertura della stagione di ParmaDanza 2020 Gravité, tra le più recenti e acclamate creazioni dell’eclettico coreografo franco-albanese Angelin Preljocaj, su musiche di Maurice Ravel, Johann Sebastian Bach, Iannis Xenakis, Dimitri Šostakovič, Daft Punk, Philip Glass e 79D.

In scena il Ballet Preljocaj, pluripremiata formazione che oggi conta 24 ballerini permanenti, stabilitasi dal 2006 al Pavillon Noir à Aix-en-Provence, in una formazione a 13 danzatori, con i costumi di Igor Chapurin, stilista e collaboratore del Bolshoi, le luci di Éric Soyer, e con la collaborazione della coreologa Dany Lévêque.

La coreografia, che ha debuttato alla Biennale de la Danse di Lyon nel 2018, e da allora ha calcato i maggiori palcoscenici di tutto il mondo, è realizzata da Ballet Preljocaj in coproduzione con Théâtre National de la Danse – Paris, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Biennale de la Danse de Lyon, Gran Théâtre de Provence – Aix en Provence, Scène Nationale d’Albi e Theater Freiburg.

Come si comporta il corpo sotto effetto della gravità? Come reagiscono i diversi corpi sotto l’effetto di forze di gravità diverse da quella terrestre? “La gravitazione è una delle quattro forze fondamentali che regolano l’universo. Indica l’attrazione tra due masse. È invisibile, impalpabile e immanente. Da essa si genera la gravità che dipende dall’attrazione esercitata dalla massa di un oggetto. Da trent’anni– racconta Angelin Preljocaj , le nozioni di peso, spazio, velocità e massa attraversano in modo intuitivo la mia ricerca coreografica. Il lavoro quotidiano con i danzatori mi porta a sperimentare forme i cui componenti fondamentali girano attorno a questo tema, contemporaneamente astratto e terribilmente concreto. Fedele al principio di alternanza tra coreografie di pura ricerca e balletti più narrativi, il tema della gravità mi spinge a rivolgermi verso una nuova forma di astrazione”.

Continua per tutta la stagione 2020 la campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne promossa dal Teatro Regio di Parma, a corollario della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite (25 novembre), di cui il Teatro condivide motivazioni e valori ispiratori.

In occasione dell’apertura di ParmaDanza 2020, il Teatro esporrà in foyer un paio di scarpette da punta rosse, su di un piedistallo, accompagnando l’installazione dallo slogan della campagna, #neancheperfinta.

Angelin Preljocaj è stato premiato con il “Grand Prix National de la Danse” conferito dal Ministero della Cultura francese nel 1992, il “Benois de la Danza” per Le Parc nel 1995, il “Bessie Award” per Annonciation nel 1997, il “Victoires de la Musique” per Romeo e Giulietta nel 1997, il “Globe de Cristal” per Biancaneve nel 2009. Tra i riconoscimenti ricevuti, citiamo: Ufficiale dell’Ordine delle Arti e delle Lettere, Cavaliere della Legion d’Onore e Ufficiale dell’Ordine Nazionale del Merito. Nel 2014 ha ricevuto il premio “Prix Samuel H. Scripps” da parte dell’American Dance Festival che premia tutta la sua opera. Nato in Francia da genitori albanesi, ha iniziato a studiare danza classica prima di rivolgere la propria attenzione alla danza contemporanea con Karin Waehner. Nel 1980 si è trasferito a New York per lavorare con Zena Rommett e Merce Cunningham. Ha poi continuato i suoi studi in Francia con la coreografa americana Viola Farber e con Quentin Rouillier. Si unisce a Dominique Bagouet fino alla creazione della sua Compagnia nel dicembre 1984. Da allora ha creato oltre cinquanta coreografie.

Ha lavorato spesso con altri artisti all’interno di vari ambiti oltre che la musica (Goran Vejvoda, Air, Laurent Garnier, Granular Synthesis, Karlheinz Stockhausen), la scultura (Claude Lévêque, Subodh Gupta, Adel Abdessemed), il design (Constance Guisset), la moda (Jean Paul Gaultier, Azzedine Alaïa), il disegno (Enki Bilal) e la letteratura (Pascal Quignard, Laurent Mauvignier) e molti altri.

Le sue creazioni sono entrate nel repertorio di prestigiose compagnie, e sono oggetto di frequenti commissioni da parte del Ballet de l’Opéra National de Paris, del Teatro alla Scala di Milano e del New York City Ballet.

 

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