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16 gennaio-All’Auditorium Paganini con Beethoven la Filarmonica ricorda l’anniversario della morte di Arturo Toscanini


Dopo l’apertura nel novembre scorso con l’immensa Nona Sinfonia eseguita insieme all’Ottava e ancora nel successivo programma la Quarta Sinfonia, continua il cammino beethoveniano della Filarmonica Arturo Toscanini guidata dal suo direttore principale, Alpesh Chauhan che, il 16 e 17 gennaio, affronterà all’Auditorium Paganini per la Stagione dei Concerti (ore 20.30), le Sinfonie n.2 e n.7.

La prima delle due serate coincide con l’anniversario della morte di Arturo Toscanini che, com’è noto, si è spento a New York il 16 gennaio 1957. E per l’occasione, la Fondazione ricorda la sua grande predilezione per la musica del genio di Bonn del quale in diverse occasioni eseguì il ciclo completo delle sinfonie (lo fece per la prima volta alla Scala nel 1926).

E a proposito del significato ‘oltre la musica’ dell’opera beethoveniana che colta da Toscanini in tutta la sua pregnanza risale a qualche mese prima dell’inizio della seconda guerra mondiale una riflessione di Toscanini, riportata da Harvey Sachs, su Beethoven ritenuto dal maestro “non solo il più grande di tutti i compositori, ma anche un simbolo di coraggio di fronte alle avversità e dell’eterna ricerca, da parte dell’umanità, della libertà: politica, artistica e spirituale”. 

Per quanto riguarda il programma della serata, Alpesh Chauhan afferma che la Seconda -insieme all’Eroica- è la sinfonia che ha diretto maggiormente; tra l’altro con essa debuttò al Maggio Musicale Fiorentino.

«Trovo la sua scrittura molto trasparente – afferma Chauhan- e penso che si accoppi molto bene con la Settima dato che essa, come dice Wagner, è “L’apoteosi della danza”: il suo terzo e quarto movimento, praticamente sono un invito a ballare. Sono le più leggere diversamente dalla 1^ e dall’8^ che sono perfette nel senso dell’eleganza; queste invece sono più… come dire: “disinibite”. E poi il secondo tempo della Settima è stupefacente. Non sono io a dirlo, basti pensare ai molti film in cui l’Allegretto viene impiegato come colonna sonora!»

L’allusione di Chauhan riguarda in particolare “Il discorso del Re”, in cui è assolutamente indimenticabile la scena in cui Giorgio VI affronta con crescente sicurezza i suoi problemi di dizione, con l’incalzare della musica, sempre uguale apparentemente eppure sempre più vivace nella tessitura orchestrale, tanto da fornire il contraltare perfetto all’importanza del momento.

Approfondendo la riflessione sull’Allegretto, il direttore inglese afferma che è fondamentale per la sua corretta interpretazione «Sostenere il grande crescendo, in esso racchiuso, avendone chiara direzione; a questo punto non è importante la velocità… può essere anche un Andantino ma bisogna saper costruire quella lunga frase ed accompagnarla dal crescendo al diminuendo. Siccome lo ascoltiamo spesso, forse pensiamo che non sia molto complicato realizzarlo: invece è difficile e il riferimento, per la precisione dei rapporti e il dosaggio delle sonorità, va alla musica cameristica.»

I biglietti sono disponibili presso la biglietteria della Toscanini che ha sede in viale Barilla 27/A, all’interno del Parco Eridania, presso il CPM Toscanini, che osserva i consueti orari: da martedì a sabato dalle 10 alle 13, il giovedì apertura pomeridiana dalle 14 alle 17).

La vendita on-line è sul sito www.biglietterialatoscanini.it sino alla mezzanotte del giorno precedente il concerto.

Il botteghino serale dell’Auditorium Paganini (0521-391379) apre alle 19 la sera del concerto.

Informazioni possono essere richieste scrivendo all’email [email protected], o telefonando allo 0521-391339.

I prezzi vanno dai 40 euro del biglietto intero posti oro (33 nel settore blu) ai 10 euro della tariffa Academy destinata agli studenti delle scuole primarie e secondarie e dell’Università di Parma e valida in tutti i settori.

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