Sabato 16 novembre, dalle 11.30 alle 19.00, nell’ambito della mostra “Costellazioni Familiari. Dialoghi sulla libertà”, a Palazzo del Governatore, l’artista Colin coinvolgerà i partecipanti nella realizzazione di un’opera d’arte. Ingresso libero a mostra e performance.
Cosa può nascere dall’incontro tra un artista e l’universo mondo che si schiude nella memoria di ciascuno? È questa la domanda da cui scaturisce l’invito, aperto a tutta la città, che Gianluigi Colin, protagonista a Palazzo del Governatore della mostra “Costellazioni familiari. Dialoghi sulla libertà” fino al 1 dicembre 2019, rivolge ai cittadini.
Sabato 16 novembre dalle ore 11.30 alle 19.00, Gianluigi Colin coinvolgerà gli abitanti di Parma nella realizzazione dell’azione artistica “Vie di Memoria”: tutti sono invitati a portare una immagine o un oggetto che fa parte della propria memoria personale – subito restituito al proprietario – che l’artista elaborerà con una fotocopiatrice, intervenendo poi con elementi pittorici.
Le opere, timbrate e firmate, saranno realizzate in due copie: una sarà donata alla persona che partecipa all’azione, l’altra sarà esposta a Palazzo del Governatore e sarà inclusa nel grande archivio “Vie di Memoria”.
Inoltre in questa speciale giornata l’ingresso alla mostra Costellazioni Familiari sarà gratuito.
La performance fa parte di un progetto iniziato da Colin nel 2001 e che ha sinora toccato città come Milano, Roma, Napoli, San Pietroburgo, New York e Buenos Aires, a cui è stato dedicato nel 2003 un volume edito da Charta.
La mostra e la performance si inseriscono tra gli appuntamenti di Anteprima Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 su desiderio dell’assessore alla Cultura di Parma Michele Guerra e con l’organizzazione e la sponsorizzazione di Cepim Spa, Interporto di Parma che, attraverso il suo amministratore delegato e presidente Luigi Capitani, ha condiviso il progetto e reso possibile la mostra Costellazioni Familiari.
Arturo Carlo Quintavalle, curatore della mostra, sottolinea così l’operazione artistica: “Colin domina scritture diverse, delle parole e delle immagini, ma soprattutto ha rispetto della memoria, quella degli artefici del passato e quella della comunicazione del presente, quella collettiva e quella privata. In questa sua nuova performance, l’idea è la storia di ciascuno, o meglio, il confronto fra un’immagine cara, una figura della memoria, un vecchio documento ritrovato nel cassetto o nel portafoglio e il presente, che di colpo diventa rappresentazione critica del proprio passato.
Gianluigi Colin ha sempre avuto un lungo, consapevole dialogo con la psicoanalisi. L’idea che l’artista propone, con grande successo, attraverso migliaia d’incontri e quindi d’immagini, è suggerire a ciascuno un modo di analizzare sé stesso, di mettere un ponte tra una piccola parte del passato e una breve sezione del presente. Il confronto vale un’intera esistenza. O meglio, quello che ciascuno di noi, quasi inconsapevolmente, di quella sua vita ci vuole dire. Siamo dinanzi ad archivi, dove ricordi privati vengono condivisi. Lavori frutto di azioni, tenutesi, negli anni, in giro per il mondo”.
Nel corso della sua carriera artistica, Colin ha realizzato diverse mostre sul tema della memoria e nelle sueperformance ha spesso incontrato il pubblico, insieme ai protagonisti del mondo culturale, dei quali ha“certificato” la memoria privata.
Si tratta di scrittori, artisti e intellettuali, tra cui Umberto Eco, Oriana Fallaci,Enzo Biagi, Mimmo Rotella, Mario Dondero, ma anche personaggi pubblici come Carlo Azeglio Ciampi, LucaCordero di Montezemolo, Cesare Romiti.
Dice Gianluigi Colin: “Jorge Luis Borges diceva che “Noi siamo la nostra memoria, siamo questo museochimerico di forme incostanti”. Vie di Memoria, non è altro che il censimento di questo universo di forme,ricostruito attraverso performance in numerose città. Foto, documenti, lettere e altri piccoli frammenti dellasfera affettiva, sono trasformati, con il linguaggio della Copy art, da intimi simulacri di emozioni, in altrettantenuove inaspettate icone.
Invito tutti i cittadini, in particolare gli amanti dell’arte, a portarmi ciò che è per loro testimonianza di qualcosa di caro, di prezioso.Io lo elaborerò e regalerò la mia opera a chi verrà a Palazzo del Governatore per costruire insieme un archivio speciale, in cui si comprende come ogni storia personale di ognuno di noi si intreccia e dialoga con una storia più grande: quella del nostro tempo”.