E’ stato presentato alla città, questa mattina, all’auditorium Carlo Mattioli del Palazzo del Governatore,il Dossier di Candidatura di Parma a European Green Capital per il 2022. Comune, aziende e territorio sono unanimi nel rimarcare l’alto valore di una sfida che vede Parma in competizione per il premio che verrà assegnato dalla Commissione Europea a giugno del prossimo anno a Lisbona (la presentazione del Dossier è prevista per metà attobre).
A crederci sono prima di tutto il sindaco, Federico Pizzarotti, gli Assessori Tiziana Benassi, delegata alle Politiche di Sostenibilità Ambientale, e Michele Alinovi con delega alle Politiche di Pianificazione Urbanistica e Sviluppo del territorio, ma anche le aziende del territorio rappresentate da Maria Paola Chiesi, che ha parlato a nome di quelle già certificate B – Corp del territorio. Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, che ha collaborato con il Comune per la redazione del Dossier stesso, ne ha illustrato i contenuti.
Food, Cultura e Ambiente, le sfide di Parma, quindi, non si fermano ai prestigiosi riconoscimenti di Parma Città Creativa Unesco per la Gastronomia, al fatto che la città ducale sarà Capitale Italiana della Cultura per il 2020 ma vanno oltre, guardano all’ambiente come risorsa, come punto di partenza per la promozione di politiche innovative in materia, già in parte attuate dall’Amministrazione, ma che sono proiettate verso il futuro nella consapevolezza che l’Ambiente, con la A maiuscola, costituisce una sfida strategica per Parma, per l’Italia, l’Europa ed il Mondo.
“Fare sistema – ha spiegato il sindaco Pizzarotti – è fondamentale per partire dai risultati raggiunti ed affrontare con consapevolezza le sfide del domani, sopratutto in campo ambientale. Serve un cambio di paradigma che parta da noi stessi ma che veda Istituzioni, mondo economico e produttivo e associazioni del territorio dare un esempio. Il tema è quello di ridurre in modo intelligente l’impatto che le nostre attività hanno sull’ambiente, e che tutto questo sia visto come opportunità, per sapere essere inclusivi”
La predisposizione del Dossier di candidatura, ha spiegato Edo Ronchi, nasce da un lavoro durato mesi, un percorso impegnativo che ha comportato la raccolta di dati ma che è stato agevolato dal fatto che l’Amministrazione ed il territorio hanno creduto e credono in questa sfida.
Fino ad oggi sono 12 le città che, a livello europeo, hanno vinto il premio di European Green Capital. “Il fatto che spicca maggiormente – ha sottolineato Ronchi – è che fra queste non vi è nessuna città italiana. E l’Italia può conferire un valore aggiunto alla sfida continentale per diventare Capitale Verde d’Europa proprio per la storia che la caratterizza e che connota i suoi centri urbani, come Parma, contraddistinti da elementi di qualità storica ed architettonica.
Ronchi ha sottolineato il “valore di un percorso e di una scelta, un modo per la città di misurarsi con se stessa sulle tematiche ambientali. Parma ha le carte in regola”.
Secondo quanto previsto dal bando per accedere alla candidatura di European Green Capital sono stati presi in esame 12 indicatori. La loro analisi definisce i punti di partenza e le sfide che la città si appresta ad ingaggiare per migliorare ed essere un modello in campo ambientale a livello europeo.
Tra questi la riduzione delle emissioni inquinanti: con un meno 22,4 % di Anidride Carbonica – CO2 – emessa in atmosfera al 2020, per proseguire ad un meno 45 % al 2030 e giungere ad un meno 100 % al 2050.
Occorre anche prevedere azioni di mitigazioni e di adattamento ai cambiamenti climatici, redigendo, nel 2020, un piano di Adattamento Climatico.
In tema di mobilità sostenibile l’obiettivo è quello di ridurre al 40 %, al 2030, gli spostamenti in auto.
In tema di uso sostenibile del suolo le sfide riguardano la realizzazione di un Parco Agricolo Periurbano, come previsto nel PSC, la tutela della Fasce Fluviali, la realizzazione del KM Verde, il cosiddetto chilometro verde consiste in una fascia alberata lungo l’asse autostradale, da via Cremonese a via Manova, una barriera vegetale contro lo smog dell’A1.
Ma anche prevedere crediti di sostenibilità ambientale.
In tema di natura e biodiversità nel Dossier si parla di Piano del Verde, Rafforzamento dei Corridoi Ecologici, del Parco Fluviale del Parma entro il 2025. Misure concrete sono previste anche per il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione del rumore, sui rifiuti e sul consumo dell’acqua.
Crescita Verde ed Eco Innovazione ricoprono un ruolo strategico.
Il Protocollo Parma Futuro Smart siglato il 28 maggio del 2019 con 40 enti, imprese, associazioni ed enti di ricerca per realizzare 4 progetti strategici 2030 rappresenta un ottimo punto di partenza: i 4 progetti sono: verso una mobilità smart, condivisa e sostenibile; verso una città carbon neutral; la città come laboratorio per la transazione e l’innovazione digitale; una città creativa, culturale e inclusiva.
E’ previsto il rinnovo del protocollo Parma Futura Smart nel 2030. Tra gli indicatori anche quelli legati alle prestazioni energetiche ed alla governance.
“Il Dossier di candidatura – ha rimarcato l’Assessore Tiziana Benassi – ci parla di una città Parma, in movimento e consapevole del valore delle sfide ambientali e lo fa in termini numerici. Il Dossier mette in rilievo come ci siano buone basi di partenza per mettere a sistema un territorio. Parma è una città dal cuore green in cui sono presenti già consolidate abitudini di rispetto e di valorizzazione dell’ambiente come l’utilizzo della bici, abitudini che i parmigiani sono disposti a migliorare su diversi fronti per raggiungere importanti risultati”.
Maria Paola Chiesi ha ricordato come il sistema produttivo abbia enorme responsabilità proprio sul tema del cambiamento climatico. “Sappiamo che dobbiamo cambiare – ha sottolineato – per farlo servono regole, tecnologie e incentivi. Il concetto di responsabilità ha un valore condiviso ed è alla base della B – Corp. Le Benefit Corporation si adoperano, infatti, non solo per generare profitto ma anche a beneficio della collettività, con un impatto positivo sulla società e l’ambiente. Fare sistema per affrontare l’emergenza ambientale e trovare una soluzione è importante. Per questo le aziende sostengono con forza questa candidatura. Non è mai troppo tardi per impegnare tutte le nostre energie”.
Ha chiuso la mattinata l’intervento dell’Assessore Michele Alinovi che ha parlato della presentazione del Dossier di Candidatura come di “un intenso momento di condivisione della città. Esserci candidati ci obbliga a fare una programmazione per un’evoluzione Green. Il Dossier punta sull’impegno pubblico e privato di aziende, enti, associazioni, per la realizzazione di una Green Economy e di una Green Reputation della nostra città”.
Di seguito sintesi del dossier presentato da Edo Ronchi: