Nell’ambito di Parma 2020 vedrà la luce il capitolo conclusivo di Nouvelles Flâneries, il progetto pubblico di Ettore Favini, curato da Valentina Rossi e realizzato dall’Associazione Culturale Others grazie al contributo di Fondazione Cariparma e di Bonanni Del Rio Catalog, la sponsorizzazione tecnica di Leca Laterlite, la collaborazione di CAPAS dell’Università di Parma e il patrocino del Comune di Parma e del FAI – Fondo Ambiente Italiano.
A un anno di distanza dall’occupazione permanente di dieci luoghi del centro storico della città, Nouvelles Flâneries si espande ampliando la propria mappatura, e inserendosi ancora di più nel tessuto urbano e nel vissuto cittadino: attraverso un’attenta ricerca tra i documenti conservati presso l’Archivio di Stato e la Biblioteca Palatina di Parma, l’artista ha ideato una nuova serie di otto iscrizioni su lastre in cemento realizzate con la tecnica della scagliola carpigiana, che saranno installate permanentemente sulle facciate di altrettanti edifici storici del centro, tra cui il Complesso Monumentale delle Pilotta, ognuna delle quali riporta una descrizione o un pensiero sulla città nati dalla penna di pensatori del passato.
La ricerca si è focalizzata ancora una volta sull’idea del flâneur, termine usato dal poeta Charles Baudelaire per indicare il gentiluomo che vaga per le vie cittadine, un “botanico da marciapiede” che prova emozioni nuove nell’osservare e vivere il paesaggio urbano. Dopo Leonardo Da Vinci, Carlo Goldoni, Antonio Fogazzaro, Mario Luzi, Germaine Beaumont, Curzio Malaparte, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Guareschi, Thomas Gray e Marcel Proust, Ettore Favini ha selezionato citazioni di altri “viaggiatori noti” che prima di lui hanno visitato Parma, in un itinerario reale o immaginario.
Le nuove opere porteranno una traccia scritta, racconti “minimi” di autori quali Charles Dickens, Francesco Goya, Giacomo Casanova, Osbert Sitwell, Princesse de Gonzague, Guido Piovene, Jacques Louis David e Carlo Cantimori che permetteranno al visitatore di scoprire la città attraverso percorsi inediti, in una sorta di storytelling diffuso.
Per l’occasione, Nouvelles Flâneries verrà raccontato anche attraverso la pubblicazione di un libro edito da Silvana Editoriale, che raccoglie i contributi di Ettore Favini, Valentina Rossi, Cristina Casero, Luca Cerizza, Fabiola Naldi, Enrico Rotelli, Carlo Gandolfi, Davide Papotti, Anna Zinelli, Marco Scotti, Anna Musini, Franca Zuccoli, Alessandra Scarazzato, Alessandra De Nicola, oltre a un progetto fotografico inedito realizzato da Antonio Rovaldi.
La presentazione del volume avrà luogo domenica 29 settembre alle 15.30 presso BDC, Bonanni Del Rio Catalog, in Borgo delle Colonne 28 a Parma, dopodiché si partirà per un tour cittadino con l’artista per la visione delle opere d’arte al termine del quale sarà offerto un brindisi.
L’opera Nouvelles Flâneriesè stata pensata come omaggio alla città e agli abitanti dei palazzi che hanno partecipato al progetto, sottolineando ancora una volta l’idea di “dono”, spesso presente nel modus operandi dell’artista.
Accompagnerà il progetto una mappa che permetterà ai turisti, ai viaggiatori di passaggio o ai cittadini di poter sperimentare un nuovo modo di fruire la città, con le sue strade e le sue piazze, attraverso un racconto corale diffuso nel tempo e nello spazio. La mappa delle opere sarà distribuita durante l’inaugurazione e sarà scaricabile dal sito dell’associazione culturale Others (http://moremuseum.org/omeka/associazione-culturale-others)
Nouvelles Flâneries si completerà con un progetto didattico per le scuole superiori curato dalla Dott.ssa Elisa Bini e da un’azione di monitoraggio diretta dalla Dott.ssa Cristina Zerbini.
Ettore Favini (Cremona, 1974) ha recentemente vinto l’Italian Council (2019). Negli scorsi anni è risultato vincitore del Premio Artegiovane delle Camere di Commercio di Milano e Torino (2005), del prestigioso Premio New York presso la Columbia University (2007), è stato finalista al Premio del Castello di Rivoli (2009), ha vinto la 48° edizione del Premio Suzzara insieme ad Antonio Rovaldi (2013), la 50° edizione del Premio Gallarate al MA.GA (2016), mentre nel 2017 è stato premiato da NCTM per l’Arte. Nel settembre del 2019 esporrà l’opera “Atlantico” negli spazi del Museo del Novecento di Milano che entrerà a far parte della collezione museale. Ha esposto in diversi spazi privati e pubblici tra cui: Autostrada Biennale, Prizren; Italian Academy della Columbia University, New York; ISCP, New York; Song Eun Art Space, Seoul; Ocat, Shanghai; Istituto Italiano di Cultura, Tirana; Centre for Contemporary Art Futura, Praga; Manifesta9 Parallel events, Genk; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Villa Panza, Varese; Museo d’arte contemporanea Villa Croce, Genova; GAM, Galleria d’Arte Moderna, Milano; PAC, Padiglione Arte Contemporanea, Milano; Santa Maria Maggiore, Bergamo; CCC Strozzina, Firenze; MAN, Museo d’arte della provincia di Nuoro; Villa Medici, Accademia di Francia, Roma; Fondazione Pastificio Cerere, Roma; American Academy, Roma; Fondazione Olivetti, Roma; Museo Riso, Palermo. È attualmente docente nel Corso di Visual Art della Nuova Accademia di Belle Arti NABA di Milano e del Corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo.
Si ringraziano:
– la Fondazione Cariparma, Lucia Bonanni e Mauro Del Rio di BDC Catalog, il Comune di Parma e CAPAS;
– Corrado Beldì, Leca Laterlite e tutti i suoi dipendenti per la produzione dell’opera;
– l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra, il Direttore del Complesso Monumentale della Pilotta Simone Verde, il Capo delegazione dei FAI Giovanni Fracasso, l’Ingegnere Raffello Tramontin, l’Avvocato Francesca Vignali e i professori Luigi Allegri, Cristina Casero, Davide Colombo, Federica Veratelli;
– la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza per il sostegno;
– Anna Zinelli, Marco Scotti, Marco Niccoli, Cecilia Dealessi, Irene Guzman, Elisabetta Modena, Elena Forin, Manuela Vico e a tutti gli autori che hanno dato il loro prezioso contributo al libro;
– tutti i proprietari delle abitazioni private che hanno permesso la permanenza nel tempo di quest’opera, tutti gli studenti che hanno partecipato con entusiasmo al workshop e i membri dell’Associazione Culturale Others che hanno sempre sostenuto le varie iniziative promosse.