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15 settembre-Parma sarà Città Capofila nella XX Giornata Europea della Cultura Ebraica

Torna domenica 15 settembre 2019 la Giornata Europea della Cultura Ebraica, la manifestazione che invita a conoscere e approfondire storia, cultura e tradizioni ebraiche.

“Città Capofila”, il luogo dove si inaugurano ufficialmente gli eventi, sarà quest’anno Parma, dove risiede una comunità ebraica le cui origini risalgono al XIV secolo.

L’apertura ufficiale della Giornata avrà luogo domenica 15 settembre alle ore 10.00 nella cornice della Biblioteca Palatina (Piazza della Pilotta, 3), alla presenza delle Autorità.

Nella Biblioteca Palatina è conservata una delle più importanti collezioni a livello mondiale di antichi manoscritti e libri a stampa ebraici, il fondo De Rossi, tra Bibbie miniate, testi e commentari rabbinici, trattati di filosofia e di medicina. I pezzi più importanti saranno esposti al pubblico in occasione della Giornata.

Alle 11.30 ci si sposta nella Sinagoga di Parma (Vicolo Cervi, 4), dove si terrà una cerimonia per il rientro di un “Sefer Torah”, un prezioso Rotolo della Legge settecentesco, restaurato da Rav Amedeo Spagnoletto.

La Giornata prosegue alle 16.00 nella vicina Soragna, dove è presente il Museo ebraico “Fausto Levi” (Via Camillo Benso Conte di Cavour, 43), un piccolo, suggestivo gioiello tra gli itinerari ebraici di questa parte d’Italia.

Qui avrà luogo l’apertura al pubblico e la visita guidata a cura di Roberta Tonnarelli, Conservatrice del museo.

A seguire, intrattenimento musicale con il cantautore Alex Ezra Fornari, il polistrumentista Rocco Rosignoli, la pianista Miriam Di Pasquale.

Informazioni complete sul sito del museo: http://www.museoebraicosoragna.net

La Giornata si chiude a Parma, al Teatro Farnese (Piazza della Pilotta), alle ore 21.00, con il recital “L’albero dei sogni”, con musiche originali composte dal M° Riccardo Joshua Moretti, compositore nonché presidente della Comunità Ebraica di Parma; le coreografie dello spettacolo sono di Valerio Longo per i ballerini del Balletto di Roma Paolo Barbonaglia e Giulia Strambini.

Il balletto di ispira al titolo della Giornata: “I sogni, una scala verso il cielo”, che richiama un noto episodio della Genesi che ha per protagonista il patriarca Giacobbe.

Ne “L’Albero dei sogni” musica e danza attivano un immaginario fatto di visioni, capace di condurre lo spettatore al senso profondo di un’universalità impressa nella mente e nell’anima dell’essere umano.

Per il recital al Teatro Farnese la prenotazione è obbligatoria, scrivendo all’email: [email protected]o sul sito: www.parmaoperart.com

Tutti gli eventi, e concerti, sono ad ingresso libero e gratuito, fino ad esaurimento posti.

La Giornata Europea della Cultura Ebraica gode del Patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. E’ inoltre riconosciuta dal Consiglio d’Europa.

Quest’anno aderiscono alla Giornata Europea della Cultura Ebraica ottantotto località in Italia, dove avranno luogo centinaia di eventi, tra visite guidate a sinagoghe, musei e quartieri ebraici, concerti, incontri d’autore, spettacoli teatrali, degustazioni kasher e iniziative per i più piccoli.

A livello europeo, la manifestazione è coordinata dall’AEPJ – The European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage.

I programmi dei singoli Paesi sono consultabili sul sito www.jewisheritage.org.

Ulteriori materiali sono disponibili sul sito www.ucei.it/giornatadellacultura.

LA COMUNITA’ EBRAICA DI PARMA


La prime notizie della presenza di una comunità ebraica a Parma risalgono alla metà del secolo XIV, epoca in cui la città era compresa nel Ducato di Milano.
Nella seconda metà del XVI secolo, a seguito di un decreto di espulsione dalla città che vietava loro la residenza, gli ebrei sono costretti a lasciare il capoluogo per stabilirsi in alcuni piccoli centri del territorio circostante come San Secondo P.se, Soragna, Colorno, Busseto, Borgo San Donnino, Fiorenzuola, Monticelli d’Ongina ed altri che conservano ancora oggi le belle testimonianze di queste comunità attive fino alla seconda metà del secolo scorso. 

Sul finire del XVIII secolo gli ebrei cominciano un rientro graduale e frammentario dalla provincia verso Parma, andando lentamente a ricostituire un nucleo comunitario. Nel corso del XIX secolo la comunità è particolarmente attiva rispetto agli avvenimenti politici e sociali. Il primo periodico ebraico in Italia, la Rivista Israelitica, viene pubblicato proprio a Parma dal 1845 al 1848.

Dopo l’Unità d’Italia, diversi esponenti dell’ebraismo locale sono tra i fondatori del Comitato di Provvedimento, istituzione filantropica che apre le porte alla Società Mutualistica della Pubblica Assistenza. L’ebreo Giuseppe Melli, oltre che presidente, è anche sostenitore degli Ospizi Civili, Commissario dell’Opera degli Orfani di guerra e presidente della Società di incoraggiamento degli artisti.

Mentre proseguiva l’emancipazione e l’integrazione dell’élite ebraica nella classe dirigente, nel 1865 è formalmente costituita la Libera Società Israelitica di Parma e si dà inizio all’edificazione della Sinagoga di Vicolo Cervi, inaugurata nel 1866. Tra il 1924-25 le comunità di Soragna, Fiorenzuola, Fidenza, Busseto, Monticelli d’Ongina, ormai costituite da pochi membri, vengono annesse alla più numerosa Comunità Ebraica di Parma.

Anche a Parma la politica antisemita iniziata nel 1938 con le leggi antiebraiche fasciste ha le sue ripercussioni, fino alle persecuzioni naziste, che provocano deportazioni e vittime, anche di bambini. Dettagliate testimonianze storiche su queste tragiche vicende si trovano documentate nella Sala della Shoah del Museo Ebraico di Soragna.

Attualmente la Comunità Ebraica di Parma, che è territorialmente competente per le provincie di Parma e Piacenza, fa parte delle 21 comunità che costituiscono l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane riconosciute dallo Stato con l’Intesa del 1987 e s.m.i

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