Quando si cerca un bene rifugio su cui investire i propri risparmi, magari per cercare di evitare i pericoli in un momento particolare del ciclo economico, il pensiero corre subito ai metalli nobili, ovvero oro e argento.
Un trend che si è confermato anche nel periodo che ha fatto seguito allo scoppio della bolla dei mutui Subprime, quando i mercati finanziari hanno dato vita ad oscillazioni sempre più pronunciate, incutendo comprensibile timore nei piccoli investitori, in particolare quelli che non amano il rischio.
Sia per l’oro che per l’argento è possibile investire sul vero e proprio metallo, ovvero sulla proprietà diretta di lingotti, monete e altri oggetti che ne prevedano l’impiego. La domanda d’obbligo, per i potenziali investitori, naturalmente, non può che essere la seguente: conviene puntare sull’oro o sull’argento?
L’andamento storico dei prezzi
Se si prova a dare uno sguardo allo storico delle quotazioni, ci si può facilmente rendere conto che le quotazioni di oro e argento sono state soggette a numerosi e abbastanza comprensibili sbalzi. Con l’avvento del nuovo millennio, però, i prezzi hanno iniziato a raggiungere i loro massimi storici, che sono naturalmente più elevati nel caso dell’oro.
Nel corso del 2018, però, l’argento è entrato in una spirale abbastanza negativa, la quale ha spinto la quotazione argento a 0,40 dollari al grammo, ovvero il 40% di quanto valeva nel corso del 2011. Il tutto mentre l’oro rimaneva sostanzialmente stabile, con il pratico risultato di un notevole sbilanciamento nel rapporto tra i due metalli.
Meglio investire in oro
Per tornare alla domanda relativa alla maggiore convenienza, la risposta che arriva dagli esperti è abbastanza netta: meglio investire sull’oro. A conforto di questa affermazione c’è un fatto ben preciso, ovvero il previsto mutamento delle politiche della Federal Reserve, che dovrebbe smettere di tenere alti i tassi di interesse. Un mutamento di scenario che potrebbe spingere l’oro oltre i 1500 dollari per oncia in questo 2019, con una notevole crescita rispetto ai circa 1100 segnati all’inizio dell’anno.
Più complicato riuscire a capire invece dove potrà spingersi la quotazione dell’argento. Se da un lato il suo impiego industriale potrebbe aumentare per riuscire a soddisfare le crescenti necessità delle auto elettriche e ibride, contro il suo prezzo gioca il sentimento ancora abbastanza freddo dei grandi investitori internazionali, i quali potrebbero decidere di continuare in un atteggiamento che anche nel corso dell’anno passato ha giocato ai danni dell’argento