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12 bambini Saharawi ospitati a Torrile in collaborazione con Help for Children

Il Comune di Torrile anche quest’anno, in collaborazione con l’associazione Help for Children Parma, accoglie una delegazione di 12 bambini Saharawi. Saranno ospitati fino al 24 luglio e frequenteranno le attività previste dal Centro estivo di S.Polo.

La possibilità di fornire aiuti effettivi al popolo Sahrawi si è concretizzata da anni soprattutto attraverso le vie istituzionali e i canali governativi e quindi in massima parte attraverso l’invio di aiuti alimentari.

Il progetto al quale aderisce Help for Children Parma, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna e da diversi enti locali, fra i quali l’Amministrazione Provinciale di Parma, si pone un obiettivo diverso, per alcuni aspetti più ambizioso: prevede l’accoglienza, durante i mesi estivi, di gruppi di bambini profughi nel sud ovest dell’Algeria, a causa del conflitto in atto nel Sahara occidentale.

Sulle teste del popolo Sahrawi non pesa una tragedia dalle dimensioni planetarie come quella di Chernobyl, ma piuttosto una palese ingiustizia perpetrata in base alla legge del più forte.

Dal 1975, anno in cui la Spagna lascia la sua colonia al Marocco e alla Mauritania, la popolazione Sahrawi vive in parte nel Sahara occidentale occupato dal Regno del Marocco, in parte nei campi profughi nel deserto algerino. 

In questi campi vivono 250.000 persone amministrate da un Governo autonomo, la Repubblica Araba Sahrawi democratica. 

Nei campi si vive in tende (scuole e ospedale sono gli unici edifici in muratura) e gli aiuti umanitari sono pressoché l’unica fonte di sostentamento.

La temperatura supera i 50 gradi in estate e scende sotto lo zero nel periodo invernale, con forti escursioni termiche.

Nonostante le numerose risoluzioni dell’ONU, il tanto atteso referendum popolare che dovrebbe decretare una volta per tutte la formazione dello Stato Sahrawi non è stato ancora indetto per le resistenze del Marocco. 

L’obiettivo principale dell’iniziativa è quello di consentire a tutti i bambini, con il sistema della rotazione, di fare un’esperienza di vita all’estero, dal quale la loro salute trae sicuro giovamento.

 


Scheda informativa

Territorio: il Sahara Occidentale si estende per circa 266.000 Km2, i suoi confini sono stati tracciati dai paesi europei nella conferenza di Berlino nel 1885.

Gruppo etnico: fusione di tribù berbere e beduine autoctone e di elementi arabo yemeniti arrivati nel Maghreb fin dal 1300.

Lingua: hassanya, dialetto arabo (a scuola viene impartito l’insegnamento dello spagnolo)

Religione: islamica sunnita vissuta in maniera tollerante ben lontana da ogni fondamentalismo.

Risorse: il Sahara Occidentale è tra i primi produttori mondiali di fosfati, altri minerali sono presenti in abbondanza anche se non ancora sfruttati. I 1200 Km di costa sono pescosissimi e grazie agli accordi con i paesi europei l’industria della pesca è molto sviluppata.

Stato: RASD ( Repubblica Araba Sahrawi Democratica) proclamata in esilio il 27 febbraio 1976. Riconosciuta da 74 paesi, nel 1982 la RASD è ammessa quale 51° stato membro dell’ Organizzazione Unità Africana (OUA). Presidente della RASD dal 1976 è Mohamed Abdelazizi

Popolazione: I Sahrawi sono circa 1.200.000 e vivono divisi fra i territori occupati dal Marocco, la Mauritania e i campi profughi nel deserto algerino dell’Hammada . I 200.000 profughi vivono da 25 anni in tendopoli “provvisorie” organizzate in province che portano il nome delle 4 principali città del loro paese: Smara, El-Ayoun , Auserd e Dakhla.

Istruzione: tutti i giovani sono scolarizzati fino a 12 anni nelle scuole costruite nei campi.

Aiuti: l’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU (HCR),l’Unione Europea e i Comitati di solidarietà forniscono ogni anno gli aiuti necessari a sopravvivere

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