Inaugurata questa mattina 8 giugno alla galleria Sant’Andrea la mostra ‘Urban Explorer e Arte Contemporanea’
Foto di: Manuela Arcari, Antonio Piazza, Alessandro Pioli e Daniele Spinosa.Quadri e sculture di Stefano Polastri.
Il movimento Urbex o UE nasce con l’intenzione di esplorare e documentare attraverso le immagini edifici in disuso di ogni tipologia, alla scopo di documentare e far riscoprire strutture di interesse storico e architettonico del territorio d’appartenenza.
La loro missione è sintetizzata in questo motto “take nothing but photographs, leave nothing but footprints”, cioè non fare altro che scattare fotografie e non lasciare altro che le impronte dei tuoi piedi.
Gli Urban Explorer scattano foto nei luoghi dimenticati, spazi urbani abbandonati, scoprono edifici invisibili e li riportano al presente armati della sola macchina fotografica e di rispetto per ci li ha abitati restituendo un legame forte con il tessuto sociale del presente.
Quattro racconti che sfidano il tempo e celebrano la memoria come strumento di cultura sulle pareti dell’ex chiesa di Sant’Andrea, quattro linguaggi tra colore e bianco e nero che soffiano sulla polvere e riportano in vita angoli di palazzi, edifici dismessi e costruzioni che non servono più, ma che conservano ancora tracce di esistenza da celebrare. Restituiscono alla storia di adesso parti negate del racconto comune. E bellezza patrimonio di tutti.
Antonio Piazza parte da qui, dalla vita, dalla presenza di un suono di luce che mette in movimento verso di noi anche il passato immobile.
“Anche quando tutto sembra opaco e sfuocato, fuori tempo e sospeso io vedo la vita-dice il fotografo-Posti terribili come un ospedale psichiatrico abbandonato sono stati abitati e vissuti e il recupero di queste presenze attraverso i miei scatti vuole restituire la dignità ad ogni singola vita intuita. In mezzo ad ogni bruttura c’è un gesto dimenticato che parla di bellezza e di vita che vale la pena di essere raccontato entrando a far parte della storia di tutti”
Nella fotografia Urbex di Piazza la figura umana non compare mai ma la fortissima partecipazione dell’uomo come artefice di ogni architettura dimenticata si percepisce ad ogni scatto e trascina lo spettatore nel luogo fino a diventare protagonista di ogni desolazione rappresentata animandola di presente e di presenza.
In tutti gli artisti esposti in mostra convive l’urgenza di emozionare e di suscitare un attimo di riflessione, quasi un fermo immagine, sulla reale necessità di pensiero e di memoria storica nel rispetto di un percorso comune come somma di attimi altrui.
Sull’ex altare le opere pittoriche di Stefano Polastri, restauratore di professione che costruisce le sue tele come nel passato e riproduce realtà utilizzando il colore, dialogando in perfetta sintonia con il percorso fotografico attraverso manuali esecuzioni di irrealtà che sembrano scatti di verità.
La mostra realizzata con il Patrocinio del Comune di Parma – Assessorato Cultura in collaborazione con Parmafotografica Associazione culturale, rimarrà aperta dall’ 8 al 20 giugno 2019.
Orari di apertura, ingresso libero: da martedì a sabato 10-12 e 16-19; domenica 16-19; lunedì chiuso