Una struttura maestosa che eguaglia, per dimensioni, il Duomo cittadino, e ora una nuova rinascita che l’attende. L’opera di restauro in atto sulla chiesa di San Francesco del Prato a Parma è sicuramente uno dei temi cardini su cui si muoverà la città eletta “Capitale Italiana della Cultura” per il 2020.
Il felice ed entusiastico motto “Liberiamo San Francesco del Prato”, coniato per definire al meglio questa volontà di azione e rinnovamento, pone anche l’accento su una importante iniziativa di raccolta fondi che coinvolge la collettività tutta e che ha appunto come obiettivo primario quello di far risplendere l’antica bellezza di questo straordinario complesso monumentale. Il progetto, promosso e coordinato dal “Comitato per San Francesco del Prato”, è stato così costituito con lo scopo di promuovere e sostenere il restauro della chiesa e la riapertura alla città e al culto, ad eventi musicali, accademici e culturali. E non ultimo, alla riconsegna di questa meraviglia ai Frati Minori Conventuali, che 800 anni or sono, l’hanno edificata.
La chiesa è stata data alla Diocesi nel febbraio del 2018, per disponibilità dell’Università. Grazie poi alla costituzione del Comitato si è potuto provvedere al completamento e all’aggiornamento del progetto originale. Il cantiere è stato apertoil 3 settembre 2018 e ad oggi sta proseguendo secondo i programmi prestabiliti, concentrandosi sulla fase di consolidamento strutturale dell’intero corpo di fabbrica e restauro della preziosa facciata.
I cittadini, e tutti coloro che vorranno diventare a loro modo protagonisti attivi del restauro, potranno contribuire con donazioni dirette, sentendosi davvero parte di un’opera così significativa.
E per i donatori più magnanimi il Comitato ha pensato un omaggio particolare: un cofanetto contenente uno snodo delle sbarre carcerarie della vecchia prigione.
Per capire davvero l’importanza di questo “scrigno”, occorre fare un piccolo passo indietro e tornare alla memoria di quello che rappresentò San Francesco del Prato nel corso della storia. Da Chiesa francescana, infatti, l’edificio venne trasformato in epoca napoleonica in luogo di detenzione.
Durante la prima fase di lavoro dell’attuale restauro, iniziata nell’autunno del 2018, si è dato avvio all’opera di eliminazione dalla facciata delle inferriate del carcere, che da oltre 200 anni deturpavano, in più punti, l’austera architettura del complesso architettonico.
L’agenzia Areaitalia, che si occupa della campagna di comunicazione per la raccolta fondi, insieme al Comitato, hanno voluto dare valore a questo “pezzo di storia” rendendolo il simbolo tangibile e concreto della rinascita della Chiesa.
I tronconi di grata sono stati accuratamente disposti all’interno dei cofanetti e numerati uno ad uno, oltre che accompagnati da un opuscolo con il racconto della storia della chiesa, foto suggestive, frasi francescane e il certificato di autenticità che garantisce la provenienza certa e l’unicità delle sbarre. Un cordino, simile al cingolo che indossano i frati e fissato con ceralacca marchiata, sigilla la confezione.
Il cofanetto è stato realizzato con materiali volutamente poveri e con linee semplici che riflettono lo spirito francescano.
Realizzati in numero limitato, questi cofanetti saranno consegnati a coloro che avranno donato on-line un contributo di 200 euro o più, e che per la loro particolare generosità potranno riceverequesto segno di gratitudine dal forte valore simbolico.
Art bonus, visite guidate al rosone e altre donazioni
È possibile sostenere il progetto attraverso una libera erogazione, beneficiando dell’Art Bonus, che consente il recupero fiscale del 65%, in tre anni, dell’importo donato sia da cittadini sia da imprese.
Il sostenitore versa una cifra a piacere sul sitosanfrancescodelprato.it tramite carta di credito o bonifico.
Solo nei weekend, da metà estate fino a cantiere ultimato, sarà possibile partecipare ad una serie di visite guidate per conoscere e ammirare al meglio la facciata, dal basso verso l’alto, con una prima parte propedeutica dedicata all’illustrazione della storia della chiesa e una seconda in quota.
Le visite dall’alto offriranno l’occasione eccezionale di ammirare da vicino il grande rosone a 16 raggi e il raffinato decoro delle formelle policrome, ma anche di godere di uno straordinario panorama sul centro storico con un’inedita vista sulla vicina cattedrale.
A tal proposito, verrà allestito un ascensore per raggiungere il rosone e un info point sul sagrato per ricevere tutte le informazioni necessarie riguardanti San Francesco del Prato.
La visita sarà aperta a gruppi di 10 persone con prenotazione soltanto online sul sitosanfrancescodelprato.it
La quota di 10 euro a persona andrà interamente a sostenere il restauro della chiesa.
Se invece vengono donati 30 euro si riceverà un gadget eco-friendly
La raccolta fondi, ad oggi, ha raggiunto 3,5 milioni di euro, grazie all’intervento di Fondazione Cariparma, che ha già messo a disposizione 2 milioni di euro, del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, Famiglia Chiesi, Barilla, Faac e di numerosi altri partner.
Ora si attende la generosità di tutti coloro che hanno a cuore la “rinascita” della chiesa.
Il sostenitore potrà versare una cifra a piacere sul sito sanfrancescodelprato.it tramite carta di credito o bonifico bancario.
È possibile, inoltre, sostenere il progetto attraverso una libera erogazione, beneficiando dell’Art Bonus, che consente il recupero fiscale del 65%, in tre anni, dell’importo donato sia da cittadini sia da imprese.
BENEFICIARIO Diocesi di Parma
IBAN IT02N0623012700000038406827 c/o Crédit Agricole Italia
CAUSALE Art Bonus – Diocesi di Parma – San Francesco del Prato – Parma – Codice Fiscale o P. Iva del donante.
Per informazioni: Comitato San Francesco del Prato: www.sanfrancescodelprato.it