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Pilotta: riapre l’ala nord della Galleria Nazionale, un patrimonio culturale restituito ai parmigiani

di Titti Duimio

Lunedì 8 aprile il Complesso Monumentale della Pilotta ha presentato al pubblico i nuovi allestimenti dell’Ala Nord della Galleria Nazionale, un altro tassello importante del percorso di ridefinizione di identità culturale del Polo Museale avviato dal direttore Simone Verde nel corso del suo mandato iniziato a maggio 2017.

Due anni di riqualificazione di un luogo identitario per la cultura cittadina che deve tornare ad essere uno spazio vissuto di racconto e di dialogo tra opere e spazi in stretto contatto con i parmigiani. 

Un progetto concepito nell’interesse della città che mira a restituirle il patrimonio che possiede

I cinque istituti che compongono il Polo Museale (Galleria Nazionale, Teatro Farnese, Biblioteca Palatina, Museo Archeologico e Museo Bodoniano) “devono tornare ad interpretare quello straordinario ruolo culturale che per anni è stato un punto di riferimento europeo” spiega il direttore Verde.

Opere e struttura architettonica che le ospitano sono un racconto unico da restituire a Parma e ai suoi cittadini che devono ritrovare la propria storia e riconoscersi nel patrimonio culturale che li identifica e che appartiene all’intera storia dell’arte nazionale e internazionale soprattutto in vista dell’appuntamento nel 2020 in cui saremo Capitale della Cultura Italiana.

Il riallestimento dell’Ala Nord va in questa direzione e il nuovo percorso espositivo ottimizza le precedenti sovrapposizioni stilistiche effettuate alla fine degli anni ‘70 dall’architetto Guido Canali in vista della grande mostra sul ‘700 del 1979.

“Grande rispetto per i lavori precedenti con nuove visioni architettoniche hanno permesso un lavoro in perfetto equilibrio tra museografia contemporanea e racconto delle opere ancora più esplicito con il ripristino delle cornici originarie reso possibile dall’intervento economico della Fondazione Cariparma e soprattutto da Paolo Andrei all’epoca di avvio lavori presidente della Fondazione e ora Rettore dell’Università che ha voluto finanziare il progetto-dice Simone Verde nella presentazione-Un lavoro in perfetta sintonia tra ricostruzione filologica delle opere e spazi che le contengono grazie anche alla collaborazione di Carlo Mambriani docente di Storia dell’Architettura della nostra Università.

“In origine questo era uno spazio enorme e neutro, destinato a fienile per l’imponente collezione  farnesiana di pregiati cavalli di razza che abitava gli spazi sottostanti, solo la divisione in due parti reslizzata per la mostra del 1979 da Guido Canali ha permesso di trasformarla in spazio museale, quindi è stato doveroso ripercorre l’uso di questo luogo nel corso della storia per rispettarne i tratti e proseguire il racconto in chiave contemporanea senza snaturare le precedenti destinazioni- dice Carlo Mambriani.

In chiusura la vicepresidente di Fondazione Cariparma Anna Mazzucchi ringrazia per la professionalità e la competenza con cui il lavoro è stato svolto.

Le sale sono poi state aperte al pubblico per una visita guidata all’interno dell’Ala Nord che espone opere di pittori seicenteschi lombardi e genovesi tra cui Francesco del Cairo, Panfilo Nuvolone e Gregorio de’ Ferrari a cui si affiancano la preziosa collezione degli Apostolado del Murillo, Van Dyck, importanti dipinti dei vedutisti veneti come Canaletto e Bellotto oltre che la preziosa collezione di artisti emiliani come Giuseppe Maria Crespi,Felice Boselli e Cristoforo Munari.

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