Che cosa si può fare per ridurre i consumi di acqua e di energia quando si usa la lavastoviglie? Negli elettrodomestici di ultima generazione il risparmio idrico è garantito da sistemi tecnologici all’avanguardia che si concentrano sull’erogazione dell’acqua e sulla sua distribuzione nella vasca. Nel momento in cui si risparmia acqua, per altro, si beneficia anche di un consumo più basso di corrente, dato che c’è bisogno di meno energia per farla arrivare alla temperatura di lavaggio necessaria: quest’ultima, a seconda del programma che si utilizza, va da un minimo di 40 gradi a un massimo di 70.
Perché scegliere le lavastoviglie di ultima generazione
Appare evidente, dunque, la necessità di puntare sui modelli più recenti, che sono quelli che offrono la classe energetica più elevata: l’investimento iniziale è forse superiore alla media, ma è destinato a essere ammortizzato, e poi ripagato, per effetto del risparmio in bolletta di cui si beneficia nel corso del tempo. Per trovare lavastoviglie in offerta di ultima generazione, si può navigare sul sito Yeppon.it, l’e-commerce di elettrodomestici (e non solo) che con il suo eterogeneo assortimento mette a disposizione prodotti di alta qualità a prezzi più che vantaggiosi, grazie a numerose promozioni.
Meglio lavare i piatti a mano o con la lavastoviglie?
Secondo un diffuso luogo comune, con la lavastoviglie si consuma molta più acqua rispetto a quella che si utilizza per il lavaggio a mano. Per un confronto veritiero, è necessario tener presente in primo luogo che, a pieno carico, una lavastoviglie di dimensioni standard permette di lavare tra i 12 e i 14 coperti, e cioè i piatti, i bicchieri, le posate e le pentole necessarie per un pasto di 12 o 14 persone. In media, per ogni ciclo vengono impiegati da un modello di classe energetica A circa 15 litri di acqua, mentre con il lavaggio a mano non è difficile arrivare a consumare 60 o più litri. Insomma, il luogo comune a cui si faceva riferimento in precedenza è facile da smentire, ma è ovvio che tutto dipende dal modo in cui la lavastoviglie viene utilizzata.
Le funzioni elettroniche
I modelli che mettono a disposizione le funzioni elettroniche sono una garanzia di consistente risparmio, dal momento che ogni volta individuano da sole le opzioni di lavaggio e il programma più appropriato a seconda dei casi. Ciò vuol dire che i consumi possono essere ottimizzati in virtù di dispositivi che permettono di risparmiare e che, al tempo stesso, assicurano un funzionamento autonomo. Grazie ad appositi sensori, per esempio, in occasione del primo risciacquo può essere registrato il livello di torbidità dell’acqua, che permette di capire quanto sono sporchi i piatti e, quindi, qual è il ciclo migliore da utilizzare.
L’importanza dei sensori
Nelle lavastoviglie più recenti ci sono, poi, sensori grazie a cui è possibile misurare la temperatura esterna e la quantità di carico: in questo modo i parametri di lavaggio e quelli di asciugatura vengono modificati in automatico, sia per ciò che riguarda la temperatura dell’acqua, sia in termini di durata dei programmi. Anche la sicurezza dell’apparecchio trae beneficio dall’azione dei rilevatori elettronici, che permettono di riscontrare eventuali perdite – anche di lieve entità – in modo tale che l’erogazione dell’acqua possa essere bloccata mediante una valvola di sicurezza che viene attivata appositamente.
L’acqua calda di rete
Per risparmiare nell’uso della lavastoviglie è sempre preferibile fare affidamento su quei modelli che permettono di caricare nella vasca l’acqua che è stata riscaldata dalla caldaia o dallo scaldabagno: la cosiddetta acqua di rete. In questo modo si evita che siano le resistenze interne della lavastoviglie a portare l’acqua a temperatura: è proprio il riscaldamento dell’acqua che assorbe la maggiore quantità di energia nelle lavastoviglie – e anche nelle lavatrici – tradizionali. Viceversa, se si usa l’acqua calda di rete, si ha l’opportunità di consumare almeno il 30% di energia in meno. La soluzione risulta ancora più sostenibile e conveniente sul piano economico se ad alimentare il generatore di calore che porta l’acqua in temperatura è un sistema a pannelli solari termici.