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‘Com’eri vestita’:in San Quirino inaugura la mostra contro i luoghi comuni sulla violenza alle donne

“…Se solo fosse così semplice,   se solo potessimo porre fine agli stupri semplicemente cambiando vestiti…” recita la bellissima poesia “What I was Wearing”di Mary Simmerling a cui Cerchi d’Acqua si è ispirata per realizzare la mostra “Com’eri vestita? – Rispondono le sopravvissute alla violenza sessuale” inaugurata all’ex Oratorio di San Quirino dal Centro Antiviolenza di Parma con il patrocinio del Comune in cui i vestiti esposti rappresentano simbolicamente quelli indossati durante la violenza subita e sono accompagnati da brevi suggestioni che le donne hanno voluto condividere, raccontando alcuni elementi della loro esperienza. 

La mostra nasce con l’intento di far riflettere il pubblico e sfatare gli stereotipi sulla violenza. Troppo spesso infatti la domanda “Cosa indossavi? Com’eri vestita?” sottende una sfumatura accusatoria, come   a dire “te la sei un po’ cercata…”. 

Attraverso un indumento si racconta di violenza, molestie, stupri e abusi subiti da parte di estranei o partner occasionali, ma più frequentemente dal compagno di una vita che non accetta un “NO”, oppure da una fidata figura familiare, nelle sicure e insospettabili mura domestiche.

È in questo contesto che va inquadrato il fenomeno della violenza alle donne, che spesso trova nell’opinione pubblica le più diverse giustificazioni. Così, se gli aggressori sono sconosciuti, ci si chiede perché   la donna non sia stata prudente; se sono conoscenti, ci si chiede   se abbia provocato e in che modo lo abbia fatto; se sono mariti o partner si imputa la violenza all’eccessivo amore, alla gelosia  o al raptus di follia. 

La mostra vuol essere quindi   un momento di riflessione e una risposta tangibile a uno dei pregiudizi più pervasivi della nostra società, a partire   dalle parole delle donne accolte da Cerchi d’Acqua e dai centri antiviolenza della rete D.i.Re-Donne in Rete contro la violenza.

La mostra, inserita nel programma del Comune di Parma “30 giorni in città per raccontare le donne” resterà aperta dal 16 al 24 marzo Ex-oratorio di San Quirino, via Ospizi Civili 2.

Orari di apertura: 10-12.30  17-19.30

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