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La sesta edizione della mostra collettiva ‘Acquerelli’ alla Galleria Sant’Andrea

Sabato  16  marzo  presso  la  Galleria  S.  Andrea  a  Parma  alle  ore  17  prende  il  via  la  Sesta  Edizione della  mostra  dedicata  alla  tecnica  dell’acquarello.  

Sono  sei  gli  artisti  che  si  sono  stavolta  espressi nei  modi  e  nei  temi  più  differenti  per  interpretare  al  meglio  le  molteplici  sfumature  e  caratteristiche di  tale  forma  d’arte.  

Dante  Battioni  non  si  perde  in  dettagli  superfuii  Come  ha  Wilma Mannai  “la  sua  pittura  si  manifesta  in  visioni  improvvise,  alla  ricerca  di  una sintesi  che  sta  tutta  nella  mente  prima  che  nella  realizzazione  pittorica.

In questo   senso   appare   assolutamente   congeniale   all’autore   la   tecnica dell’acquarello,  che  non  ammette  ripensamenti  e  correzioni,  ma  esige  da subito  una  mano  sicura  e idee chiare”.

Gli  acquarelli  di  Francesca  Ferrari  sono  diretti,  essenziali,  dai  colori  intensi finalizzati  a  mostrare  con  romantico  lirismo  anche  l’oggetto  più semplice  o piccolo  come  una  piantina  in  un  vaso. E  lei  stessa  sente affine  un  pensiero  di Søren  Kierkegaard,  che  forse  rifette  simbolicamente i suoi  lavori:  “Gli uomini  per  natura  hanno  più paura  della  verità  che della  morte”.

In   Mariantonia  Mazzeo  sono  la  dolcezza  di  un  volto,  l’allegria  di  un momento,   un  gesto  espressivo   ad  essere  interpretati.

Come  lei  stessa racconta:  “I  colori  della  natura  sono  sempre   fonte  di  ispirazione;  da  una semplice  foglia,  da  un  tramonto,  da  un  fiore  prendo  l’energia  e  la  voglia di dipingere.Penso  che  questa  tecnica  sia  l’essenza  della  spontaneità,  l’acqua, elemento  primario  per  la  vita,  incontrandosi  coi  colori  crea  contrasti,  luci  ed ombre   che  possono  essere  guidati  ma  non  intrappolati  e  perciò  sono espressione di  libertà”.

Danila  Pasini,  giovane  autrice,  ha  invece  sviluppato  un’originalissima  e personale  idea  dal  titolo:  “Il  pesce  rosso  che  volò  via”.

La  storia  di  un  pesce rosso,  che  per  destino  viene  rinchiuso  in  una  bolla  per  la  vita  ma  lui,  pioniere della  libertà,  racconta  sia  della  sua  leggerezza  attraverso  delicate  espressioni e  un  pizzico  di  humor,  sia  la  sua  determinazione  e  la  forza  vitale  per  uscire dalla  bolla  e  interagire  con  il  mondo.

Danila  valorizza  questi  temi  e  soggetti con  acquarelli  di  un  intenso  rosso-arancio  intrecciati  a    toni  azzurri  per evocare  anche  la  freschezza  dell’acqua.

Come  ha  scritto  Stefania  Provinciali  “Ecco  il  silenzio  meditativo  e  la  quita attenzione  nelle  atmosfere  impalpabili,  nebbiose  di  Maria  Teresa  Saccani.È l’acquarello  nella  sua  essenza  più pura  di  lieve,  sofuso  lirismo”.

Nei  paesaggi invernali  e  autunnali  infatti  è  in  grado  di  realizzare  atmosfere  sognanti  e malinconiche,  misteriose  e  accattivanti,  attraverso  incroci  di  blu  oltremare, indaco,  ocra  e marroni,  mescolati  con  il  verde  o  il  rosso  di  Siena.

Piero  Storchi  infine,  come  ha  evidenziato  Marzio  Dall’acqua,  nelle  sue  opere ricerca  la  punta  di  colore  che  meglio  può  rappresentare  il  soggetto  non  per per  tradurlo  in  un  realismo  o  in  una  oggettività  che  non  gli  interessa  ma  per carpirne  l’anima,  per  coglierne  la  struttura  segreta. Questa  ricerca  è  ben visibile   negli  acquerelli  nei  quali  l’essenzialità  del  disegno  naturale  della forma  del  paesaggio  è resa  con  straordinaria  sintesi.

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