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BDC28 apre la mostra dedicata a Tina Modotti: donna, rivoluzionaria, artista della ‘fotografia onesta’

di Titti Duimio

”..metto troppa arte nella mia vita e di conseguenza non mi rimane molto da dare all’arte”. Tina Modotti 1929

Inaugurata giovedì 7 marzo alla galleria BDC28 ‘Tina’ la mostra dedicata alla fotografa Tina Modotti un progetto ideato da Bonanni Del Rio Catalog in collaborazione con Reinhard Schultz della Galleria Bilderwelt di Berlino.

In mostra 80 scatti dell’artista dagli inizi del suo percorso intorno agli anni ’20 in un Messico ricco di fermenti artistici e sociali, fino alle ultime foto scattate a Berlino nel 1930. 

Chiude la mostra l’omaggio all’artista di tre giovani fotografe parmigiane: Alessia Leporati, Chuli Paquin, Noemi Martorano.

Donna, rivoluzionaria, comunista e icona dei diritti e dell’emancipazione femminile, Tina è prima di tutto una fotografa, un’artista che coglie l’importanza di uno scatto per documentare la realtà.

Un’intellettuale con un percorso artistico complesso e assolutamente unico spesso tralasciato a favore del mito costruito attorno alla sua vita romanzata e alle sue forti convinzioni politiche.

Immagini essenziali, immobili quasi simboliche costruite in ogni dettaglio tanto da sembrare casuali, senza ammiccamenti all’estetica fine a se stessa fino all’essenza del racconto.

“La fotografia, per il fatto stesso che può essere prodotta soltanto nel presente e sulla base di ciò che oggettivamente esiste di fronte alla camera, si impone come il mezzo più soddisfacente per registrare la vita oggettiva in tutte le sue manifestazioni; da ciò il suo valore documentario, e se a questo si aggiunge la sensibilità e la comprensione del problema e soprattutto un chiaro orientamento sull’importanza che deve assumere nel campo dello sviluppo storico, credo che il risultato meriti di occupare un posto nella rivoluzione sociale a cui tutti dobbiamo contribuire” come lei stessa scrive.

Friulana di nascita ma subito trasferita in Austria con la famiglia in cerca di fortuna a 12 anni è costretta a lasciare la scuola e a lavorare in una filanda per contribuire all’economia domestica.

Nel 1917 sposa l’artista Roubaix de l’Abraix (Robo), dopo il trasferimento a San Francisco con il padre, che la introduce in un mondo di artisti ed intellettuali al centro del dibattito politico e delle avanguardie artistiche, dalla Bauhaus all’Art Nouveau. 

Qui conosce il fotografo Edward Weston che diventerà il suo compagno dopo la morte del marito con il quale si trasferisce nella Città del Messico post rivoluzionaria ancora carica di tensioni sociali e ideali di giustizia sociale.

Da qui il totale impegno politico della Modotti nel partito comunista messicano e il periodo artistico più attivo che la porta ad una ricerca continua di scatti per documentare le condizioni sociali dei lavoratori e delle condizioni femminili del paese.

Le caratteristiche stilistiche della fotografa non sono ancora state completamente studiate a causa della difficoltà di reperire l’intera produzione, ma ipotizzabili sono le determinanti influenze del mondo intellettuale e artistico che l’artista ha frequentato.

“Sempre, quando le Parole “arte” e “artistico” vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in disaccordo. Questo è dovuto sicuramente al cattivo uso e abuso che viene fatto di questi termini. Mi considero una fotografa, niente più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, è precisamente perché io cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni.”

L’esposizione proseguirà fino al 7 aprile 2019 con ingresso gratuito.

Il nuovo catalogo realizzato per la mostra contiene tutte le fotografie in esposizione e i contributi “Tina Modotti: il mondo come geometria e lunga durata” di Gloria Bianchino e “I fuochi, le ombre, i silenzi” di Pino Cacucci.

Titolo: Tina

Durata: 7 marzo – 7 aprile 2019

Orari di apertura: venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 20

Sede: BDC28, Borgo delle Colonne 28, Parma

Fotografi: Tina Modotti e fotografe parmigiane: Alessia Leporati, Chuli Paquin, Noemi Martorano

A cura di: Reinhard Schultz e BDC

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