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L’innovazione al servizio del patrimonio culturale 

La promozione e valorizzazione del patrimonio culturale trova, nei nuovi strumenti tecnologici, alleati importanti per far rinascere i contenuti culturali presenti nei musei. Un patrimonio immenso quello italiano, localizzato in città dove spesso incontriamo tesori artistici di inestimabile valore, ma difficilmente accessibili dal web. 

La città di Parma ha avviato un percorso in questo senso per avvicinare utenti e beni culturali in modo tale da offrire ai primi nuovi percorsi di visita con informazioni dettagliate e immagini in alta definizione. 

Tutto questo rientra nel manifesto che ha consentito a Parma di aggiudicarsi  il titolo di Città della Cultura italiana per il 2020; nella valorizzazione delle tante “facce” che rappresentano l’identità di Parma, da quella romana e rinascimentale, passando alla Parma borbonica e illuminista, fino a quella dell’innovazione tecnologica e digitale. Il processo di innovazione si è così concretizzato nel corso degli anni con progetti di grande valore culturale e scientifico. Come l’avanzato portale del Museo Virtuale di Piazza del Duomo che consente al visitatore di effettuare un tour digitale per avere un primo assaggio di quello che poi vedrà fisicamente in situ. Un elevato livello di accessibilità sia da desktop che da dispositivi mobili come tablet e smartphone. Un percorso fruibile interamente online per scoprire il Battistero, la Cattedrale e il Museo Diocesano visibili anche grazie ai moderni visori di realtà virtuale.

Un’immersività totale in uno spazio fisico di estremo valore culturale che fa delle nuove tecnologie una risorsa importante per la promozione turistica e non solo. Il progetto Museo Virtuale di Piazza Duomo si rivolge infatti anche a tutti coloro che per varie ragioni non possono recarsi fisicamente in questi luoghi. Dietro allo sviluppo di tecnologie di questo tipo troviamo colossi dell’innovazione come EON Reality che ha recentemente aperto il suo primo stabilimento italiano proprio in Emilia Romagna. L’azienda californiana è infatti uno dei leader nello sviluppo di tecnologie nel campo della realtà aumentata e in quella virtuale che nel corso di questi ultimi anni stanno trovando svariati campi di applicazioni. Nel settore dei beni culturali, come abbiamo visto, ma anche in quello della medicina, dell’intrattenimento, del gaming e del turismo. 

Il colosso di Mountain View mette ad esempio a disposizione dei suoi utenti una serie di attività che possiamo trovare alla pagina vr.google.com/ dove è possibile scegliere tra sezioni dedicate alle esplorazioni con oltre seicento diversi tour, ad artisti per creare composizioni originali in realtà virtuale, oppure ai semplici curiosi per scoprire il pianeta terra in maniera immersiva e coinvolgente. Questo aspetto, quello del coinvolgimento del pubblico, è forse una delle risorse più potenti che la realtà virtuale e quella aumentata possono offrire. Applicazioni avanzate in questo senso sono state adottate da piattaforme di gaming online come Unibet dove nella sezione www.unibet.it/livecasino gli utenti hanno la possibilità di accedere a tanti contenuti videoludici in versione live per un maggior coinvolgimento nell’attività di gioco. Nel caso della piattaforma Unibet la proposta si traduce in una simulazione tra realtà fisica e digitale; strumento di grande impatto in termini di intrattenimento che non è sfuggito neppure agli organizzatori di eventi sportivi. Di recente, ad esempio, la MotoGP ha offerto un perfetto esempio di integrazione tra virtuale e reale con il campionato delle ruote che si è spostato dallo spazio fisico a quello digitale degli esport.

Tutto questo per comprendere quanto la promozione dei beni culturali possa trarre vantaggi importanti in termini di coinvolgimento dei visitatori utilizzando strumenti di questi tipo. I Millennials, in primis, sono il pubblico più affamato di simili contenuti, un pubblico post rivoluzione digitale che necessità di meccaniche di questo tipo per avvicinarsi agli spazi culturali: siano essi musei, parchi naturali o siti archeologici. 

E perfino un’istituzione “classica” come il Teatro Regio di Parma ha adottato strategie digitali, in chiave videoludica per avvicinare un pubblico più giovane e digital born. È così nato il primo videogame al mondo realizzato da un teatro dell’opera. Si tratta di un’app-game per smartphone e tablet con l’obiettivo di far conoscere Verdi, la sua musica e i suoi luoghi attraverso la storia di un incontro tra Silvia e Antonio. 

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