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Videogiochi- Recensione di Fire Emblem Echoes Shadows Of Valentia

di Samuele Tarasconi 

Questo titolo, pubblicato nel 2017, e disponibile esclusivamente su Nintendo 3DS, è un remake di Fire Emblem Gaiden GDR strategico uscito per NES nel lontano 1992 soltanto in Giappone, questa versione presenta chiaramente una traduzione italiana, tuttavia il doppiaggio è in inglese.

La storia si svolge nel continente immaginario di Valentia in un mondo medievale nel quale archi, spade e lance sono i principali strumenti di guerra, tuttavia non mancano certo gli elementi fantasy come magie, draghi, e varie mostruosità non morte che pullulano le terre minacciandone gli abitanti.

I protagonisti sono Alm e Celica entrambi bambini che vivono nello stesso pacifico villaggio, fino a che un giorno non vengono attaccati da dei cavalieri, sarà in questa occasione che le strade dei 2 si separeranno, e dopo molti anni quando la guerra minaccerà le loro case partiranno entrambi, seppur con ragioni differenti, per adempiere al loro destino.

Le mappe, in cui si svolgeranno le battaglie, sono divise in quadrati attraverso i quali si muoveranno tutti i personaggi, alcune di queste aree offriranno bonus oppure malus, rendendo quindi necessario studiare attentamente il posizionamento delle nostre unità.

Ognuna di esse possiederà una classe, come mercenario, cavaliere, mago, ecc., e ciascuna avrà i propri pregi, così come i propri difetti, ad esempio chi utilizza un cavallo risulterà suscettibile a determinate armi, oppure i cavalieri corazzati risulteranno più deboli alla magia.

Gli scontri sono dettati dalle statistiche dei 2 combattenti, che sono influenzate da vari elementi quali l’utilizzo di una determinata arma, oppure la loro locazione appunto, tuttavia dato che ogni colpo ha una certa probabilità di andare a segno, l’esito a volte sarà lasciato nelle mani della fortuna, o sfortuna, stesso dicasi per la probabilità di effettuare un colpo critico.

Questo è importante siccome qualora scegliessimo di giocare in modalità classica, che prevede la morte permanente personaggio che verrà sconfitto, risultando quindi inutilizzabile, un colpo di sfortuna potrebbe rivelarsi una tragedia, soprattutto nel caso dovessimo perdere un’ottima unità, specialmente proprio alla fine di una mappa piuttosto lunga.

Senza considerare che il numero dei nostri alleati è limitato, quindi potremo ritrovarci con un numero ben più esiguo rispetto a quello iniziale se non esercitassimo la dovuta precauzione.

Per evitare questo problema esiste la cosiddetta ruota di Milla, un oggetto che ci permetterà di riavvolgere il tempo e correggere eventuali errori strategici, o ripetere certi scontri sperando in un esito migliore, ovviamente il suo utilizzo non è illimitato, ma di mappa in mappa la sua funzionalità verrà ripristinata.

Anche il salire di livello, che col tempo richiederà parecchio farming data la magra quantità d’esperienza che si otterrà, porterà ad una crescita in parte casuale delle statistiche, portando quindi a level up più scarsi rispetto ad altri.
Per quanto riguarda l’equipaggiamento non c’è molto di cui discutere, infatti i personaggi potranno portare con loro un singolo oggetto, sia esso un arma che ne migliora le statistiche, del cibo per curarsi al momento opportuno, oppure un anello incantato per ottenere un abilità passiva.

Il mondo di gioco esplorabile è costituito soltanto da alcuni dungeon, in cui ci muoveremo in un ambiente 3D, a differenza di tutto il gioco, cercando tesori e stanze segrete, ed affrontando i nemici che ne infestano l’interno.
Sebbene potremo semplicemente guardarci attorno senza poter percorrere liberamente le loro strade potremo visitare anche le città, nelle quali potremo trovare armi e vivande, farci assegnare qualche semplice quest secondaria, e potenziare le armi ottenute dal fabbro spendendo le monete guadagnate.

Inoltre Alm e Celica percorreranno strade separate all’interno del gioco, e ciò non comporterà solo il visitare luoghi diversi, e affrontare mappe e dungeon differenti, ma anche il gestire due squadre diverse, ognuna delle quali sarà costituita da un gruppo di persone decisamente interessante.

Ed è questo il punto forte del titolo, ottimi e carismatici personaggi che sebbene non possano godere di moltissimi dialoghi riescono comunque a farsi apprezzare, cosa ancora più vera per i personaggi principali come gli antagonisti che però dispongono di molto più tempo su schermo risultando quindi ancora più apprezzabili, e ben caratterizzati.

A questo proposito facendo combattere assieme 2 unità non solo otterremo vantaggi in combattimento, come boost alle statistiche, ma, sempre che risultino compatibili tra loro, sbloccheranno conversazioni in grado di avvicinarli che ci permetteranno di approfondirne la personalità.

Purtroppo non ce sono molti, ed in alcuni casi la loro assenza pare strana, ma quelli presenti son ben scritti, e regaleranno momenti divertenti, o perlomeno interessanti.

Un altro modo di arricchire i personaggi sono i prismi, ossia alcune gemme sparse per il mondo che ci permetteranno di poter osservare degli eventi particolari nel passato di alcuni dei membri dell’esercito, dandoci quindi un idea della loro storia.

I maggiori problemi del titolo riguardano l’equilibrio del gameplay, dato che come già accennato la crescita delle statistiche è in parte casuale, ma non solo, infatti alcuni personaggi che recluteremo lungo il tragitto saranno visibilmente più deboli di altri, rendendoli più difficili da far salire di livello, il che già di per sé non è certamente un’operazione semplice.
Inoltre è necessario parlare delle streghe, ossia una tipologia di nemici che ha la capacità di teletrasportarsi a piacere vicino ad una nostra unità, ed attaccarla in tutta sicurezza da distanza, questo le rende particolarmente snervanti da affrontare dato che sono in grado di uccidere facilmente chiunque sia debole alla magia, senza fornire alcuna possibilità di proteggersi adeguatamente.

Invece per quanto concerne il lato grafico certe texture, e alcuni modelli 3D, sono anche afflitti da piccoli problemi alla loro fisica, non è un granché, tuttavia i disegni presenti risultano curati, e visivamente piacevoli, mentre le cutscene godono fortunatamente di una qualità decisamente più elevata, ma purtroppo sono a tratti legnose nelle animazioni.

Parlando della colonna sonora del gioco, questa è veramente di ottima qualità, non solo per la bellezza di certi brani, ma anche per quanto questi si adattano all’ambientazione di gioco, e per come vengono impiegati riuscendo a rendere perfettamente l’emozione di certe scene in musica.

La durata della sola storia principale, facendo un po’ di farming e di esplorazione, nel mio caso si è aggirata sulle 36 ore, ma finita quella è disponibile anche un capitolo extra, ed in più sono presenti svariati DLC, alcuni sono utili per ottenere risorse in fretta, mentre altri servono da livelli extra e fungono anche da prequel per certi eventi.

In conclusione:

Fire Emblem Echoes Shadows Of Valentia, ha purtroppo dei problemi nelle sue meccaniche di gioco che lo possono rendere frustrante in alcune circostanze, tuttavia ciò non si applica sempre, ed il gioco riesce quindi a risultare un esperienza comunque piacevole a livello di gameplay, questo senza considerare tutti i benefici di cui gode grazie agli ottimi personaggi, alla trama interessante e la grande colonna sonora.

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