Si terrà al Wopa di via Palermo domenica 20 gennaio a partire dalle ore 16 lo spettacolo “Asini, lupi e altre storie. Favole a merenda” nato da una collaborazione tra l’Associazione di promozione sociale ‘Un villaggio per Crescere’ di Valera e un progetto sperimentale ‘Diritto alla Favola’ il cui scopo è quello di riavvicinare i bambini (e i loro genitori) ad uno strumento capace di condurli alla scoperta del proprio mondo emotivo, in relazione a quello degli altri esseri viventi: la favola, appunto; processo che avviene attraverso l’identificazione e talvolta l’empatia con i vari personaggi e le situazioni proposte.
La favola, dunque, non solo come metafora della vita ma anche come esperienza sensoriale da vivere in prima persona, poiché oltre che raccontata viene inscenata e illustrata e in questo percorso anche la musica, e i suoni in senso più in generale, ricoprono un ruolo di primaria importanza.
Un villaggio per crescere segue i precetti montessoriani: il bambino è al centro del progetto di crescita, protagonista e in buona parte sceneggiatore – coadiuvato da sapienti maestri – del suo stesso percorso. Creatura in formazione, malleabile, curiosa e assorbente, il bambino deve essere educato nel pieno rispetto delle proprie peculiarità individuali, come un piccolo seme la cui crescita è guidata dalle leggi più giuste, quelle di Natura.
Questo primo incontro si prefigge di portare il pensiero montessoriano ai bambini e ai loro genitori, non come qualcosa di astratto e di esclusivamente teorico, ma concretizzandolo nel ‘fare’ attraverso una rete di scambi che vedono protagonisti, di volta in volta: la natura, gli altri animali, le diversità geografiche e culturali, sempre con un occhio rivolto al mondo dell’infanzia.
“L’amore per la natura si sviluppa solo attraverso la conoscenza” sosteneva Montessori; anche il sentimento della natura, come quello per gli altri, per chi ha una pelle di un colore diverso dal nostro o parla una lingua straniera, cresce attraverso la diretta conoscenza, lo scambio, la relazione; non certamente passando per concetti astratti, somministrati ogni tanto come una pillolina.
“Sono le esperienze dirette a colpire il bambino” diceva la grande pedagogista “non certamente le pedanti descrizioni”.
Nella moderna società, l’ambiente in cui viviamo è sempre più artefatto, il bambino è costretto a rinunce e restrizioni continue, chiuso entro le mura domestiche e quelle scolastiche, lontano dalle veri leggi che regolano il ciclo della vita, ha sempre meno occasioni per vivere nella natura e per imparare da essa. Conosce poco o male gli altri animali, quasi nulla delle relazioni imprescindibili che regolano ogni esistenza, di qualsiasi natura e forma, inserendola in una visione cosmica dove ogni cosa è interconnessa.
Quando è chiamata in causa, la natura, viene concepita in maniera stereotipata e aneddotica: un piccolo mondo incantato abitato da fiorellini, coniglietti e qualche lupo cattivo in cui l’uomo detiene il potere assoluto diventando misura di tutte le cose, e lo sono i suoi bisogni, le sue passioni, le debolezze e le sue convinzioni, giuste o sbagliate che siano.
La favola si inserisce in questo contesto educativo di scoperta: se i bambini, che sono ottimi osservatori, imparano a relazionarsi con l’altro avranno maggiori occasioni di crescere in armonia con loro stessi e con gli altri, per esempio osservando il comportamento emotivo degli altri animali, il loro modo di comunicare i bisogni primari, la loro affettività. In tal senso anche la favola che vede protagonisti animali, seppur parlanti e leggermente umanizzati, si offre come uno strumento funzionale a sviluppare empatia verso creature diverse per forma, ma ugualmente dotate di intelligenza e sensibilità e soprattutto del Diritto alla Vita.
“Tutte le esperienze che consentono al bambino di vivere la natura accrescono il sentimento della natura” diceva Montessori. Solo conoscendo, osservando, provando, si può accogliere e comprendere i bisogni dell’altro – che spesso sono molto simili ai nostri.
La favola si pone come legante tra il mondo della natura e quello più artificiale nel quale il bambino è costretto a vivere, le favole scritte da Teresa Giulietti, recitate da Iolanda Caroli e musicate da Gennaro Splenito, pedagogista e musicista, mirano anche asmantellare stereotipi da sempre attribuiti agli animali, per cui l’asino viene considerato stupido e cocciuto e il lupo mordace e pericoloso, convinzioni che ci tramandiamo da secoli, spesso a partire dalla sacre scritture o da mitologie e fiabe medievali.
All’evento prenderanno parte anche l’associazione Asini nel Cuore di Elisa Lorenzani che incentiva con le sue attività di yoga per adulti e bambini e pet therapy la magnifica relazione tra uomo,asino e natura; e l’Associazione Al-Amal da sempre impegnata sui temi dell’integrazione anche con l’organizzazione di corsi di arabo.