“La Mia Vita in Missione Nel Mondo”. Per la Giornata Mondiale del Volontariato a Parma si è tenuto un incontro con .
Mercoledì 5 dicembre presso la Biblioteca Sociale ‘Roberta Venturini’ dell’Associazione Intesa San Martino”, si è svolta la conferenza “La mia vita in missione nel mondo”, organizzata in occasione della Giornata Mondiale del Volontariato. L’evento ha avuto lo scopo di approfondire le esperienze di missionariato in Sierra Leone e Tailandia di Suor Maria Angela Bertelli, appartenente alla Congregazione delle missionarie di Maria di Parma e autrice del volume “La casa degli Angeli”.
L’incontro è stato introdotto da Pino Agnetti, giornalista, scrittore e storico parmigiano, e moderato da Andrea Coppola, dirigente e responsabile organizzativo di Intesa San Martino.
Suor Maria Angela Bertelli racconta la sua storia in ordine quasi cronologico. L’ingresso nel mondo del volontariato attraverso il noviziato, i primi contatti con i saveriani e il cambio di vita (da laica a suora) sono solo l’inizio della storia della sorella, che avrà davanti un lungo percorso di sostegno ai disabili.
Il racconto è un crescendo di emozioni che trova il suo apice in due grandi esperienze, una traumatica e una intellettuale. La prima riguarda il rapimento subito dalla Bertelli da parte di un gruppo di banditi della Sierra Leone nel 1995. L’altra è un’esperienza diversa, figlia della missione in Africa e supportata dal nuovo progetto di evangelizzazione dell’Asia inaugurato da Papa Wojtyla che trasferì la missione in Asia e in particolare in Thailandia. La missione in Oriente era il modo migliore per iniziare una nuova esperienza e dimenticare il recente trauma, così, “grazie a una donazione della Caritas di Venezia a quella di Bangkok riuscimmo ad aprire la Casa degli Angeli, un luogo nel quale venivano ospitate madri con bimbi disabili; una condizione davvero negativa”. Dopo un periodo di stabilizzazione, e dopo aver superato le paure, la Bertelli davanti ai poveri invalidi si chiede “chi è il vero disabile? Il bambino menomato, che non ha colpe della sua condizione, o io, che non riesco ad aprirmi a lui?”.
Cara la nostra suor Angela ! Ho perso il tuo cell e email: come fare per contattarti>?