Taglio del nastro per “1918-2018: La Guerra di ieri, la memoria di oggi”. Fino all’8 novembre in Rocca Sanvitale. Ingresso libero e gratuito
Otto postazioni multimediali dedicate alla Grande guerra che sconvolse il mondo, con video, telegiornali e pagine di quotidiani con le cronache dell’epoca, rappresentazioni grafiche e testuali con totem di realtà aumentata.
È stato un lavoro difficile, lungo e impegnativo, quello portato a termine lo scorso anno scolastico dai ragazzi di terza media della “Ferdinando Maestri” per realizzare la mostra “1918-2018: La Guerra di ieri, la memoria di oggi”, inaugurata nel pomeriggio di giovedì 25 ottobre nella Sala convegni della Rocca Sanvitale di Sala Baganzaalla presenza del sindaco Aldo Spina e del suo vice con delega alla Cultura Giovanni Ronchini.
Ad illustrare l’originale esposizione, che resterà aperta fino a giovedì 8 novembre ad accesso libero e gratuito, è intervenutoMarco Minelli, docente di italiano, storia e geografia, che ha seguito i ragazzi con l’aiuto di due volontari d’eccezione: la collega di educazione artistica Laura Blanes e il tecnico video Michele Casalini. «Li ringrazio per averci dedicato il loro tempo – ha esordito Minelli –,così come ringrazio il Comune che ci ha messo a disposizione la Sala convegni della Rocca Sanvitale. Abbiamo voluto parlare della Prima Guerra Mondiale con modalità e strumenti differenti – ha spiegato il prof –. I ragazzihanno lavorato tantissimo e ci tengo a dire che quello che vedete è tutta “farina del loro sacco”. Sala Baganza deve essere orgogliosa di loro – ha sottolineato–, anche perché non credo che ci siano tanti ragazzi di 12-13 anni capaci di utilizzare programmi come Publisher o software per realizzare materiale in realtà aumentata e gestire siti web. Ma non c’è soltanto il tema delle competenze digitali, perché hanno dovuto imparare a utilizzare linguaggio dell’epoca, a districarsi di fronte ad una telecamera. E hanno scritto anche circa 50 componimenticon lo stile degli epitaffi dell’Antologia di Spoon River, il capolavoro di Edgar Lee Masters, come se aparlare fossero i salesi caduti nella grande guerra».
Un impegno sottolineato anche dal sindaco Aldo Spina: «Credo di interpretare il sentimento di tutta la comunità nell’affermare che siamo veramente orgogliosi del lavoro svolto da questi ragazzi e dagli insegnanti. L’impegno e lo spirito con cui hanno portato a termine questa grande sfida è in linea con lo spirito con cui i nostri padri costituenti hanno scritto l’articolo 11 della legge fondamentale dello Stato: “L’Italia ripudia la guerra”. Questi ragazzi si sono fatti testimoni diretti della vita dei salesi che sono caduti in guerra, un aspetto importante per mantenere viva la memoria della nostra comunità, facendosi testimoni di pace».
Testimoni dipace in un momento in cui «ci troviamo in una situazione difficile e complicata»ha sottolineatoPaolo Fabbri della sezione parmigiana dell’Associazione “Festa internazionale della Storia”, nata a Bologna nel 2004 e che quest’anno si è celebrata nella settimana dal 20 al 28 ottobre con oltre 100 eventi. «Dopo oltre un secolo ci ritroviamo quasi con gli stessi problemi che precedettero i due conflitti mondiali – ha aggiunto Fabbri –. Per questo motivo, la consapevolezza tra i giovani di ciò che significhi ripudiare la guerra è importante».