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Recupero dei patrimoni storici culturali – L’ex cementificio di Ghiare presentato a Parigi per il progetto di Manifattura Urbana

Manifattura Urbana è stata invitata a Parigi, premiata per il progetto di recupero dell’ex cementificio di Ghaire. Sabato 27 ottobre è intervenuto presso il Louvre il presidente dell’associazione, Francesco Fulvi.

Il progetto è stato lodato e premiato durante la conferenza internazionale dove è stata esposta l’esperienza teorico pratica del workshop cantiere che dal 2014 si tiene presso l’ex cementificio Marchino di Ghiare di Berceto che ha lo scopo di recuperare, fare didattica e informazione su un importante monumento di valore storico testimoniale per l’intera Valtaro. Manifattura Urbana è stata invitata dall’associazione Rempart nel contesto del salone internazionale del Patrimonio che si è svolto nella capitale francese dal 25 al 28 ottobre 2018.

L’associazione Rempart, con cui nel 2017 Manifattura Urbana ha stipulato una convenzione di partenariato, da più di 50 anni si occupa di tutela del patrimonio mediante il coinvolgimento dei cittadini volontari. Grazie a loro, da due anni arrivano nel parmense volontari francesi che partecipano al workshop di Ghiare. L’associazione francese rappresenta 180 associazioni in tutta la nazione ma ha avviato collaborazione anche con altri paesi per una rete internazionale.

UN PROGETTO POSSIBILE GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DI OLTRE 250 PERSONE- “Siamo particolarmente felici di essere arrivati fin qui, ringraziamo le centinaia di persone che in questi anni hanno partecipato e chi hanno permesso di organizzare l’iniziativa. – ha commentato il presidente di MU, Fulvi – Questo è stato possibile grazie alla Pro-Loco di Ghiare di Berceto e i cittadini del paese, che oltre alla logistica ci ha sempre accolto con entusiasmo e partecipazione. Grazie al sindaco Luigi Lucchi e i suoi collaboratori hanno sempre messo a disposizione tutte le risorse disponibili. La soprintendenza ai beni architettonici di Parma che non solo autorizzato l’iniziativa ma partecipa ogni anno con un intervento che motiva i giovani studenti a riappropriarsi e a tutelare dei beni pubblici. Grazie a tutti i docenti che oltre a me, come volontari, in questi anni hanno tenuto le lezioni teoriche, in particolare Roberto Bruni, Giulia D’Ambrosio, Giovanni Michiara, Franco Pesci, Filippo Olari, Ferdinando De Maria, Eva Coisson, Elisa Adorni, Davide Sigurtà, Mario Bandiera, Patrizia Trivisonno, Jacopo Ibello , Barbara Zilocchi, Lia Ferrari, Anna Karla Almeida, Angela Desideri, Tania Comelli, Stefano Guarnieri, Giacomo Tibaldi, e tutti i giovani aiutanti”.

Sono più di 200 gli studenti infatti che hanno partecipato come volontari alle 6 edizioni che hanno permesso di recuperare e restaurare molti spazi che oggi tutti possono fruire. “A Parigi abbiamo avuto l’occasione di mostrare un lavoro collettivo e condiviso da enti e cittadini, – spiega al suo rientro Francesco Fulvi  – che in futuro siamo disponibili a replicare anche in altri luoghi, oltre a continuare, se necessario, sia a Ghiare che al Casino dei Boschi di Carrega come avvenuto nel settembre scorso. Ribadiamo, come sempre, che le nostre iniziative non vogliono essere in concorrenza con le attività di imprese o progettisti, bensì ne sono di supporto col fine di velocizzare i processi di recupero e riuso degli spazi abbandonati o poco utilizzati.

RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI- Nel contesto del salone internazionale del patrimonio culturale di Parigi, l’associazione Rempart ha organizzato quindi una conferenza internazionale finalizzata alla presentazione di alcuni progetti meritevoli svolti all’estero. Lodati i particolare uno polacco, uno francese possibile grazie al contributo di giovani stranieri tra cui italiani, uno inglese e il progetto dell’ex Fornace di Ghiare di Berceto. Presente all’incontro anche Orane Proisy, responsabile Reti e Musei, del Dipartimento per gli Affari Europei e Internazionali (DAEI), Direzione Generale del Patrimonio, Ministero della Cultura Francese.
“E’ stata un’esperienza davvero emozionante, sia per il contesto che per il livello. – conclude Francesco Fulvi – Ci siamo ispirati molto al modello Rempart quando abbiamo avviato il workshop di Ghiare di Berceto. Il progetto per ora ha funzionato principalmente perché gli abitanti di Ghiare sono fattivi e collaborativi. Così come lo sono l’amministrazione comunale e la soprintendenza. Oltre 250 persone hanno creduto in questo e mi sento molto fortunato per ciò. Grazie al workshop è stato possibile mandare avanti i lavori iniziati con i fondi europei, provinciali e comunali, permettendo di rendere appetibile la struttura a investitori e alla cittadinanza, portando uno spazio funzionale e aperto alla comunità”.
 Da questo riconoscimento seguiranno iniziative rivolte agli iscritti dell’associazione e previste per il 2019.

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