Home » Cultura&Spettacoli » La cura dell’arte: Antica Farmacia+ inaugura con un nuovo progetto d’arte e di musica

La cura dell’arte: Antica Farmacia+ inaugura con un nuovo progetto d’arte e di musica

“L’arte, il dialogo e la cultura sono la miglior cura per corpo e mente ma soprattutto per lo spirito” si legge nel nuovo progetto culturale di Parma360 Festival, Asp Ad Personam e Positive River Festival presentato sabato 27 ottobre all’Oratorio di San Tiburzio che insieme all’Antica Farmacia San Filippo Neri ospiterà eventi culturali di arte e musica contemporanea.

Grazie al Bando Reti d’arti della Fondazione Cariparma, con il patrocinio del Comune di Parma questi due storici spazi diventeranno un vero e proprio laboratorio creativo con un calendario ricco di eventi.

Il progetto è stato presentato da Camilla Mineo per Parma 360 Festival, Silvano Orlandini per Positive River insieme all’assessora Laura Rossi, il direttore generale del Comune di Parma Marco Giorgi, Giovanni Fracasso per la Fondazione Cariparma e Marcello Mendogni amministratore unico di Asp Ad Personam.

La serata è proseguita con una performance musicale di Alessandro Gigli “Möbius”, artista conosciuto per le sue performance sia classiche sia contemporanee che usano la tecnologia in modo sperimentale, utilizzando flauti traversi tradizionali trasfigurati (come il suo “flauto” percussione di 10 m di PVC).

Alle ore 19 ha avuto luogo il taglio del nastro negli spazi dell’Antica Farmacia, restituita al suo splendore dopo i recenti interventi di restauro diretti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

La rassegna espositiva che avrà cadenza mensile inaugura con la mostra di uno degli illustratori italiani più apprezzati, riconosciuti e premiati al mondo: Emiliano Ponzi.

L’esposizione, a cura di Caracol Art Gallery di Torino e Camilla Mineo, si intitola “Il canto dei folli”, in omaggio alla raccolta poetica di Charles Bukowski riedita da Feltrinelli con copertina illustrata da Ponzi. La mostra raccoglie alcuni dei lavori più significativi degli ultimi sedici anni dell’artista come le numerose commissioni realizzate per il New York Times, New Yorker, Le Monde, copertine di libri, collaborazioni con la Triennale di Milano e aziende come Louis Vuitton, Bulgari, Pirelli, Ferrari e Lavazza. Le ambientazioni dei suoi lavori si rifanno alle atmosfere di Edward Hopper, dove l’autore si posiziona di lato e discretamente racconta un attimo della vita che scorre al suo fianco con il suo stile concettuale, netto e raffinato. 

La mostra sarà visitabile fino al 18 novembre 2018 il sabato e la domenica dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20.

La serata si è conclusa con la performance di Robert Passera, conosciuto per le sue ricerche e le sperimentazioni in ambito musicale. Passera ha proposto una selezione su vinile dal sapore retrofuturista a base di musiche della seconda metà del secolo scorso che sembrano provenire dal futuro, alternate e sovrapposte in battuta a tracce odierne piene di riferimenti e significati vintage.

INFO E CONTATTI

Antica Farmacia +

Vicolo SanTiburzio 5– 43121 Parma (PR); Oratorio di San Tiburzio: b.go Palmia 6/a (PR) 

ORARI DI APERTURA

Sabato e domenica dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 20

VISITE GUIDATE il primo sabato del mese al raggiungimento di 10 partecipanti (prenotazioni: [email protected] )

www.anticafarmaciaparma.com [email protected]

EMILIANO PONZI BIOGRAFIA :

Emiliano Ponzi (Ferrara, 1978) è uno degli illustratori italiani più apprezzati, riconosciuti e premiati al mondo. Anzi, paradossalmente, viene scoperto e apprezzato prima negli Stati Uniti che non in Italia. Ponzi realizza il suo primo lavoro importante come illustratore nel 2004 per il New York Times, a cui dobbiamo la sua rivelazione. Da quel momento in poi, la sua carriera è un’escalation di riconoscimenti, premi e progetti sempre più significativi e internazionali. Nel corso degli anni lavora per The New York Times, Le Monde, The New Yorker, Louis Vuitton, Moma NY, Der Spiegel, Penguin Books, Hyundai, Esquire e Amnesty International. Tra tanti nomi italiani troviamo invece Armani, Bulgari, Gucci, La Repubblica, Feltrinelli, Lavazza, TIM, Pirelli, Ferrari e La Triennale Design Museum.

Tra i più importanti riconoscimenti ci sono Young Guns Award dal The New York Art Directors Club e l’ambito Gold Cube dal The Art Directors Club of New York. Vince inoltre diverse medaglie – anche d’oro e d’argento – alla Society of Illustrators di New York e riceve la menzione speciale della Society of Illustrators di Los Angeles. Nel 2015 la Penguin Books gli commissiona un libro che racconti la sua storia, in occasione dell’ottantesimo compleanno della casa editrice. Ponzi realizza dunque un silent book capolavoro, The Journey of Penguin, dove racconta le peripezie del pinguino più famoso dell’editoria mondiale.

Nel febbraio del 2018 pubblica il suo secondo libro, dopo The Journey of Penguin (Penguin Book), The Great New York Subway Map, commissionato dal MoMA di New York insieme al New York Transit Museum.

STORIA ANTICA FARMACIA

La Farmacia di San Filippo Neri si trova all’interno del Palazzo San Tiburzio e la vediamo ancora oggi nelle sue vestigia originali del 1789.

Dal 1588 è stata sede della Congregazione di Carità, un’organizzazione autonoma composta per metà da laici e per metà da presbiteri, nata per dare aiuto alle persone bisognose di Parma. La Congregazione, divenuta ente pubblico all’inizio del secolo scorso, ha cambiato nome prima in Iraia e quindi in Asp Ad Personam.

Oltre ad assistere in particolare orfani, ragazze nubili, giovani madri, la Congregazione ha sostenuto economicamente malati ed infermi, attraverso il pagamento dei medici a domicilio e dei medicinali.

Nel 1652, la Congregazione ha deciso di fondare una sua spezieria, destinata alla produzione dei farmaci per i poveri ammalati, sempre a titolo gratuito. Si tratta di uno dei primi esempi di welfare cittadino, un servizio che è proseguito fino alla nascita del Servizio sanitario nazionale.

La storica Farmacia funziona in seguito come laboratorio galenico fino al 1966, quando viene spostata in via Cavour e, più tardi, privatizzata.

Nei ricettari figurano come medicine il «Sangue di drago» lo «Sperma di Rane», il «Castoro di Moscovia polverizzato», il corno di cervo, i denti di cinghiale, millepiedi e lombrichi, gli occhi di granchio, oltre a foglie e radici.

Accanto alla Farmacia esisteva un oratorio dove i congregati si radunavano per assegnare aiuti economici ai poveri. Di questo spazio resta solo il vestibolo, che è oggi anticamera della Farmacia, con soffitto affrescato dal parmigiano Giacomo Giacopelli nel 1858. L’Antica Farmacia è stata restaurata nel 1956 e, ancora, nell’estate del 2018.

STORIA ORATORIO DI SAN TIBURZIO

Significativo esempio di barocco parmense, l’Oratorio di San Tiburzio viene realizzato nel 1722 dall’architetto Adalberto Dalla Nave e poi completato dell’architetto Pancrazio Soncini, un secolo e mezzo più tardi.

Secondo la tradizione, in questo luogo nel V secolo era stata edificata la prima chiesa cristiana di Parma, intitolata a Maria Santissima, al posto di un antico tempio pagano dedicato a Marte o a Giunone. Nel 1230 la chiesa era parrocchia, poi entrò a far parte dei beni del monastero benedettino di San Giovanni evangelista e quindi passò alle monache Convertite Francescane, che la dedicarono a San Tiburzio.

L’edificio, a pianta a croce greca, è sormontato da un tiburio poligonale che copre la cupola affrescata da Giovanni Gaibazzi fra 1883 e 1885, con l’Assunzione di Maria e i quattro evangelisti. Nel 1805, Napoleone Bonaparte confiscò l’oratorio e l’adiacente convento che venne sconsacrato e venduto, fino a divenire, l’officina di un maniscalco. Nel 1875, San Tiburzio venne acquistato dalla Congregazione di Carità che aveva comprato anche l’ex convento (attuale Farmacia). La Congregazione, nata a inizio Cinquecento, si è dedicata nei secoli alla cura di persone bisognose a Parma. Diventata ente pubblico nel secolo scorso, la Carità ha poi cambiato nome in Iraia, oggi Asp Ad Personam, ancora proprietaria dell’oratorio.

Di nuovo sconsacrato nel 1913, divenne deposito della biblioteca Palatina. Passato poi per alcuni anni alla Diocesi, fu cappella universitaria e sede della Fuci. Tornato infine ad Asp è oggi utilizzato per esposizioni e convegni.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*