L’inaugurazione del ritrovato Ponte Romano nel sottopasso della Ghiaia, da parte del Sindaco Federico Pizzarotti, del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e dell’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Parma Michele Alinovi, di Michele Guerra Assessore alla Cultura del Comune di Parma, di Paolo Andrei Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Parma, di Simone Verde Direttore del Complesso Monumentale della Pilotta e di Patrizia Raggio archeologa ha aperto la Settimana di promozione della cultura dell’Emilia-Romagna che celebra l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018. L’adesione del Comune di Parma al progetto regionale EnERgie Diffuse ha promosso uno speciale programma di iniziative gratuite, dal titolo “I like Parma”, che per una settimana permetterà di scoprire luoghi straordinari del nostro patrimonio grazie a concerti, presentazione di libri, laboratori e visite guidate per adulti e bambini e si è aperta con questo appuntamento di rilievo.
La restituzione alla città del luogo forse più rappresentativo della Parma romanache realizza un progetto, ideato intorno al reperto del Ponte, in sinergia con Università di Parma, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Parma e Piacenza e il Complesso Museale della Pilotta.
Un percorso museale all’aperto, dove i reperti ritrovati durante i lavori di Piazza Ghiaia si affiancheranno all’attività di ParmaUniverCity Info Point, uno spazio universitario a servizio della città per incontri e iniziative.
“Riappropriamoci della nostra città” ha detto il Sindaco Pizzarotti aprendo la serie di interventi che hanno anticipato il taglio del nastro ufficiale di fronte ad un foltissimo pubblico. “Riapriamo un luogo che per tanto tempo è stato abbandonato, e che, da oggi oltre che sito museale a cielo aperto avrà tante funzioni. Sarà una destinazione interessante per i turisti e offrirà storia e opportunità ai parmigiani di tutte le generazioni. Ogni giorno dobbiamo affrontare nuove sfide e nuovi problemi. Le istituzioni da sole non possono fare tutto. Se ognuno di noi avrà cura della città, si impegnerà per lei, potremo tornare a viverne ogni angolo”.
Paolo Andrei, Magnifico Rettore dell’Università di Parma, dopo le parole del Sindaco, ha ringraziato l’Amministrazione comunale per aver sostenuto un progetto che fa di un luogo importante, storico e centrale un ponte attivo tra Università e città. “Generare un rapporto inclusivo nei confronti degli studenti, creare uno spazio che accresca il loro senso di appartenenza e di divulgazione delle attività accademiche, dei risultati della ricerca al territorio sono gli obiettivi che l’Università e la città nel suo complesso si augurano per questo luogo ritrovato”.
A nome della Soprintendente Giovanna Paolozzi Strozzi, l’archeologa Patrizia Raggio ha sottolineato il lavoro degli esperti archeologi in Piazza Ghiaia che, oltre alla tutela degli spazi hanno portato in esposizione reperti provenienti direttamente dagli scavi.
Michele Alinovi, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Parma, “Con questo intervento abbiamo inteso ridare dignità a un luogo simbolico della nostra città per troppo tempo dimenticato e abbandonato. Un luogo che testimonia le nostre antiche origini, la fondazione della Parma romana del 187 Avanti Cristo, una storia millenaria che ancora oggi esprime la propria grandezza. Questo è inoltre unluogo simbolico della memoria quotidiana delle persone, di quando da piccoli restavamo affascinati dal mistero che questo antico ponte ancora oggi trasmette.
Abbiamo quindi immaginato insieme alle Soprintendenze che la valorizzazione culturale di questo spazio potesse diventare uno degli ingredienti vincenti per la sua rinascita, un grande spazio espositivo della Parma Romana, a disposizione di cittadini turisti e scolaresche. Ma questo ci sembrava ancora insufficiente, abbiamo quindi pensato che insieme alla valorizzazione del nostro passato servisse anche accostare una scintilla di futuro e da qui il coinvolgimento dell’Università. La creazione di uno spazio dedicato agli studenti universitari ci dà la possibilità di scommettere sul nostro futuro, sui giovani e sull’energia che sapranno mettere in gioco per realizzare eventi ed animare questo luogo di cultura e socializzazione. Per coinvolgere la città abbiamo poi immaginato che questosottopasso dovesse aprirsi il più possibile verso le aree circostanti, cercando di catalizzare tutte le energie possibili, dal mercato di piazza Ghiaia a Borgo Romagnosi, al Lungoparma, rendendolo un luogo permeabile ai percorsi pedonali e ciclabili, facendo in modo che dalle fondamenta del ponte le antiche vestigia romane venissero proiettate fin sul Lungoparma in una simbolica teca-lanterna.
Resterete abbaglianti dalla “Grande Bellezza” che questo luogo trasmette e che ci restituisce una struggente fiducia nel futuro.
Per questo risultato ringrazio l’Università, le Soprintendenze, i professionisti che hanno lavorato a questo progetto, i funzionari comunali dei Lavori Pubblici, di Parma Infrastrutture, della Cultura ed infine le imprese che hanno realizzato l’opera“.
Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, ha immaginato per i parmigiani, e non solo, un viaggio nel tempo grazie a questo luogo ritrovato. “Passare sotto la vela della Ghiaia per poi passare sotto l’arco romano e arrivare in Borgo Romagnosi che sembra già una piazza, cambierà l’idea del modo di pensare a Parma. Apriamo oggi una settimana di riscoperta dei beni culturali di Parma, una settimana promossa dalla Regione Emilia Romagna. Cultura e patrimoni di bellezza sono il più potente social network possibile: dimensioni di incontro e di scambio reali sfiorando le nostre esistenze. Questo sottopasso racchiude davvero energie diffuse: istituzioni e persone che hanno lavorato insieme per prenderci cura dei nostri spazi. Sono spazi emozionanti che trasmettono il fermento dell’attività accademica e raccontano il nostro passato. Ogni città avrebbe bisogno di un giorno e di un modo di lavorare come questo”.
Simone Verde Direttore del Complesso Museale della Pilotta, ha sottolineato come questa nuova realtà rappresenti un altro passo al di fuori del “fortino” della Pilotta. “I ponti sono gli spazi attorno i quali sono nate le comunità antiche, non da idee autoctone, ma da scambi, da capacità di sintesi felici di quelle epoche. Siamo entusiasti della sinergia forte e significativa tra i principali contributori culturali della città che testimonia la volontà comune di impegno verso la città”.
La conclusione della cerimonia di inaugurazione è stata lasciata a Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna. “L’inaugurazione del sottopasso del Ponte Romano restituisce alla città un luogo splendido e di grandissimo interesse archeologico. Grazie alle attività collegate al nuovo percorso museale, mette insieme l’interesse culturale alla necessità di offrire nuovi spazi di aggregazione giovanile. Il lavoro svolto da Università, Soprintendenza e istituzioni dimostra ancora una volta che fare squadra premia. E su questo voglio ricordare come alle diverse attività connesse abbia contribuito la Regione, in particolare sul restauro dei reperti esposti e sullo stesso allestimento museografico, che abbiamo finanziato nell’ambito del progetto sulle celebrazioni per i 2.200 anni della Via Emilia. Ed è importante che un monumento così significativo apra qui la Settimana di promozione della cultura in Emilia-Romagna, che abbiamo voluto nell’anno europeo del Patrimonio culturale.
La cultura, i beni a essa connessi e la creatività sono centrali del nostro programma di governo: abbiamo triplicato le risorse destinate al settore, quasi 45 milioni di euro rispetto ai 18 del 2015, e realizzato nuove leggi per il cinema e la musica a sostegno degli operatori, per un sistema che riesce a creare occupazione. Basti pensare all’aumento del 5% degli addetti, 80mila persone in più che hanno trovato lavoro negli ultimi due anni nell’economia cosiddetta arancione, legata alla cultura e alle attività creative. La settimana di EnERgie Diffuse, di promozione del nostro patrimonio di idee, che prende il via oggi, mira al rafforzamento di un’identità aperta e costruttiva, della sua economia e della valorizzazione di beni come il Ponte Romano, che da oggi tutti potranno ammirare”.
Dopo la benedizione impartita da don Luigi Valentini, è stato tagliato il nastro e tutti coloro che hanno assistito all’inaugurazione hanno così potuto ammirare la rinascita del Ponte Romano, un pezzo della storia della nostra città.
Dal lapidis, sotto le arcate di pietre antiche, saranno gli studenti universitari i veri protagonisti di Aemilia 187 a.C.. Questo sito archeologico, che il progetto ha saputo valorizzare, e che è stato per troppo tempo dimenticato, grazie a loro e alle attività dell’Ateneo di Parma potrà riprendere vita.
Il sottopasso sarà aperto tutti i giorni fino alle 20 in una logica di cultura ed iniziative. Un ripasso di storia disponibile a tutti: cittadini, studenti e turisti. Visite guidate che arriveranno anche con nuovi percorsi pedonali al letto del torrente riempito dai ciottoli, reperti selezionati e donati dalla Soprintendenza, pannelli illustrativi ed una suggestiva linea del tempo che scorre tra storia cittadina e vicende romano-medievali realizzeranno il ponte tra la Parma di oggi e quella delle sue origine e della sua evoluzione.
Uno spazio espositivo fortemente attrattivo ed inconsueto, luogo di dibattiti e confronti dedicato ai giovani, fortemente permeabile a precorsi ciclabili e pedonali – con la creazione di un lungo collegamento ciclo pedonale tra Stazione, nuova Piazza della Pilotta, Piazza Ghiaia, San Quirino e complesso Universitario – e la vivificazione della “piccola Ghiaia” con l’allargamento del mercato cittadino anche su Via Romagnosi, consentirà di ampliare l’offerta culturale e di socializzazione di questo Crocevia della via Emilia, che nel Ponte Romano troverà uno snodo importante del centro città, realizzerà uno dei sette Distretti Socio-culturali disseminati al suo interno ed inseriti nella strategia di Parma Capitale della Cultura 2020.