Presentata il 4 ottobre a Palazzo Bossi Bocchi l’attività culturale della Fondazione Cariparma per i prossimi mesi.
Evento di punta sarà la mostra “Il Dovere della Festa-I Farnese e gli effimeri barocchi a Parma, Piacenza e Roma (1628-1750)”che dal 6 ottobre sarà visibile nella sede della Fondazione e realizzata in collaborazione con il Polo Museale della Pilotta in occasione delle celebrazioni dei 400 anni dalla costruzione del Teatro Farnese (1618).
Alla conferenza erano presenti i curatori della mostra Francesca Magri per la Fondazione, Chiara Trevisonni per la Pilotta , Carlo Mambriani docente universitario e membro del consiglio di amministrazione della Pilotta, Alessandro Malinverni storico dell’arte e consulente scientifico della mostra oltre a Simone Verde direttore del Polo Museale della Pilotta e il padrone di casa Gino Gandolfi presidente della Fondazione.
“In quest’occasione vorrei utilizzare lo slogan ‘la cultura batte il tempo’ che tanta fortuna ha portato alla città in occasione della nomina a Capitale della Cultura 2020, e in questo caso il tempo è stato battuto dalla cultura che ne ha sbiadito i contorni riportando in vita un percorso eccezionale della storia di Parma-ha detto il presidente Gandolfi in apertura ringraziando per il minuzioso lavoro tutti gli addetti ai lavori-Nella mission della Fondazione ci sono arte e cultura e oggi presentiamo tre iniziative per i prossimi mesi in perfetta linea con i nostri scopi”
Oltre la grandiosa mostra con la Pilotta,infatti, la Fondazione presenta altre due iniziative culturali: “Invito a Palazzo. Arte e storia nelle banche e nelle fondazioni di origine bancaria”, la manifestazione promossa dall’Abi (Associazione Bancaria italiana) che ogni anno, per un’intera giornata, mette in mostra opere d’arte e capolavori conservati nelle sedi storiche delle banche italiane e, su invito dell’Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa) anche di numerose Fondazioni di origine bancaria: sabato 6 ottobre, dalle ore 10 alle 19 (orario continuato) anche Palazzo Bossi Bocchi, sede della Fondazione Cariparma, sarà infatti aperto al pubblico, con la possibilità di visitare il notevole patrimonio delle Collezioni d’Arte ivi conservate.
E “I Martedì dell’Arte” (7 conferenze per approfondire i più ampi temi della storia dell’arte), il ciclo “Mezz’ora d’arte con…” (4 interventi scientifici domenicali volti ad esaminare e approfondire di volta in volta le singole opere o particolari nuclei delle Collezioni permanenti, privilegiando il rapporto diretto con il manufatto artistico) e il cartellone “Un museo a misura di bambino” (5 laboratori didattici domenicali per famiglie e bambini, volti ad avvicinare l’opera d’arte con un approccio ludico.
La mostra vuole ricostruire ‘gli effimeri’ barocchi ovvero le grandiose opere manufatte costruite ad hoc in occasione di eventi particolari e feste alla corte della casata Farnese che governava Parma e Piacenza in quegl’anni.
Un itinerario tra le spettacolari architetture effimere realizzate dai Farnese dal 1618 sino all’estinzione della dinastia: opere grandiose, figlie di quell’età barocca da cui scaturisce l’odierna “civiltà dell’immagine”.
Sotto l’egida ducale, un fenomeno di teatralità diffusa, a opera delle maestranze specializzate negli allestimenti scenografici, si riscontra in maniera capillare nelle due capitali farnesiane, Parma e Piacenza.
L’arco cronologico della mostra, 1628-1750, parte dai festeggiamenti per l’entrata di Margherita di Toscana, giovane moglie del duca Odoardo, e termina con gli allestimenti per i funerali di Dorotea Sofia di Neoburgo, quando avviene il passaggio di testimone tra l’ultima duchessa Farnese e il nipote Filippo di Borbone-Spagna.
Il percorso espositivo si snoda attraverso le principali tipologie di tali apparati, con una scansione per lo più cronologica scandita dal susseguirsi dei duchi: da un antefatto su Ranuccio I, che volle costruire il Teatro Farnese, ai monumentali archi di trionfo eretti a Roma dai Farnese, tra il 1644 e il 1730, nella spianata del Campo Vaccino proprio davanti all’entrata degli Orti farnesiani del Palatino, dove per tradizione passavano le cavalcate per le “prese di possesso” dei nuovi papi. Per approdare poi alle due capitali farnesiane: Parma e Piacenza, dove archi di trionfo, palazzi temporanei, sontuosi addobbi applicati sulle facciate e mirabolanti scenografie allestite dentro e fuori i teatri, caratterizzavano le vie di accesso al ducato e le strade, le chiese e i palazzi delle città, in occasione delle entrate di nuove duchesse (Margherita de’ Medici nel 1628, di Dorotea Sofia di Neoburgo nel 1690, di Enrichetta d’Este nel 1728) o di nuovi sovrani (Carlo di Borbone nel 1732), oppure delle nozze contratte da principesse di Parma con sovrani europei (come Elisabetta Farnese, che nel 1714 sposò il re di Spagna Filippo V).
Inframmezzati agli eventi lieti, anche i lutti ducali fornivano occasioni spettacolari agli architetti, che allestivano, in una gara di emulazione sia tra gli ideatori che tra i promotori, imponenti apparati e catafalchi nelle chiese principali, tanto da mutarne l’aspetto esterno e lo spazio interno.
Infine, la diffusione urbana della teatralità faceva delle piazze e degli spazi aperti suburbani i luoghi privilegiati della festa: mirabolanti strutture effimere costellate di personificazioni delle Virtù e di mostri raffiguranti i Vizi, comunicavano messaggi moraleggianti, oltre a meravigliare per dimensione e artifici pirotecnici.
Questi avvenimenti, strabilianti per gli spettatori dell’epoca, sono ricordati in mostra dai coevi volumi a stampa, quadri e incisioni, ma anche da strumenti multimediali, video e ologrammi, appositamente realizzati in tecnologia digitale: strumenti in grado di informare e “stupire” il visitatore di oggi con la ricostruzione delle strutture e degli effetti “speciali” degli apparati barocchi.
Mostra
Il Dovere della Festa. I Farnese e gli effimeri barocchi a Parma, Piacenza e Roma (1628-1750)
Palazzo Bossi Bocchi – Strada al Ponte Caprazucca 4, PARMA
Dal 6 ottobre (inaugurazione ore 17.30) al 16 dicembre 2018
Giornate di apertura e orari:
martedì e giovedì 15.30-18.00
sabato e domenica 10.00-12.30; 15.30-18.00
INGRESSO GRATUITO
Mostra promossa e realizzata da: Fondazione Cariparma e Complesso Monumentale della Pilotta.
A cura di: Francesca Magri e Carlo Mambriani.
Con la consulenza scientifica di: Alessandro Malinverni e Chiara Travisonni.
Realizzazioni multimediali: Pixelite.
Collaborazione al progetto di allestimento: Enrico Maria Ferrari e Pietro Zanlari.
Grafica di allestimento: Macrocoop.
Servizi in mostra: Artificio Società Cooperativa.
Gli ambienti sono attrezzati per la visita di persone diversamente abili con rampe di accesso ed ascensori-montacarichi.
La mostra prevede visite guidate tutti i giovedì pomeriggio alle ore 16.00 (per i gruppi è richiesta la prenotazione)
Per informazioni e prenotazioni:
[email protected]; [email protected]
Nelle giornate di apertura della mostra sarà possibile visitare le Collezioni d’Arte di Fondazione Cariparma.