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“Dal bisogno di amore alla dipendenza affettiva”: tavola rotonda e mostra fotografica sui tipi di relazione e sviluppo di sé

Il progetto “Dal bisogno di amore alla dipendenza affettiva”, organizzato dall’associazione Culturale Coinetica, con il patrocinio del Comune di Parma, si compone di due momenti che si svolgeranno entrambi negli spazi dell’oratorio di S.Quirino: una mostra fotografica, visitabile dal 22 settembre al 4 ottobre, che illustrerà il percorso di evoluzione e maturazione emotiva fino all’affermazione di un sé adulto, e una tavola rotonda, a cura del Polo di Psicologia e Psicoterapia Idipsi di Parma, prevista per mercoledì 26 settembre alle 18.30 e dedicata al tema della dipendenza affettiva, della scelta del partner, del modo sano e positivo di vivere l’amore.

“Sosteniamo con convinzione – ha esordito l’assessora all’Associazionismo e Pari Opportunità Nicoletta Paci – questo progetto che si occupa di una tematica molto attuale come quella  della difficoltà di approcciarsi positivamente alle relazioni sentimentali con gli altri verso la costruzione di sé”.

A spiegare la genesi del progetto sono intervenute in conferenza stampa Elisabetta Magnani e Barbara Dagli Alberi per l’associazione culturale Coinetica, affiancate da Gioia Saccani di For.me.sa, presente in rappresentanza degli sponsor della manifestazione.

Il progetto nasce dalla pratica di consulenza psicologica e psicoterapeutica del nostro Studio nell’affrontare le difficoltà che si presentano nel porre fine alle relazioni amorose. Emergono infatti, problematiche legate allo sviluppo dell’autonomia personale e modelli culturali sociali che rivelano una femminilità poco consapevole delle proprie risorse e accondiscendente nell’accettare doveri, responsabilità e limitazioni di libertà fino alla violenza.

Il titolo esprime il bisogno universale di essere amati che esiste fin da quando si nasce e che genera una relazione di dipendenza necessaria per poter sopravvivere e per fondare quel nucleo di sé che porta allo sviluppo dell’autonomia personale e ad esplorare l’ambiente circostante ed i propri limiti con sicurezza.

I bisogni di amore, di protezione, di sicurezza permangono anche nell’adulto, e talvolta, pur di non rinunciarci, si accettano relazioni di coppia nelle quali il legame non è più in grado di soddisfare questi bisogni, non è più evolutivo perché non aiuta lo sviluppo della libertà e della crescita delle persone ma crea una dipendenza e si diviene incapaci di “bastare a se stessi”. Ne conseguono la mancanza di valore di sé, di autonomia e autostima, la paura di perdita del partner e dell’abbandono.

La scelta del partner agisce un ruolo importante nel mantenere e sostenere tale tipo di legame di dipendenza, spesso sono relazioni di lunga durata alimentate dalla speranza di un cambiamento, che difficilmente si manifesterà, e proprio ciò genera la cronicità del problema e della sofferenza.

Nei nostri percorsi individuali e di coppia abbiamo aiutato le persone a riconoscere il bisogno non di cambiare l’altro, ma di lavorare su di sé, riportando al centro i propri bisogni emotivi. Adottiamo l’ottica della complessità di lettura del sistema, cogliendo le diverse relazioni fra variabili, gli equilibri e le interdipendenze con il contesto di riferimento.

Abbiamo accompagnato persone e coppie prigioniere di emozioni che provocano sofferenza psichica ma anche fisica, aiutandole a riconoscere il linguaggio dei sintomi, riportandole a scoprire le emozioni spesso nascoste e a leggerle in una chiave relazionale- comunicativa all’interno della coppia e della famiglia, ricongiungendola alla propria storia passata per poter ri-disegnare e reinventare il proprio futuro.

Da qui la scelta di utilizzare due momenti, la mostra fotografica e la tavola rotonda, per raccontare, affrontare e parlare di tematiche purtroppo ancora oggi molto attuali.

 

La mostra fotografica Ombre Invisibili”, di Barbara Dagli Alberi e Floriana Maini, si compone di dodici scatti, dodici posizioni differenti della schiena di una donna per descrivere dodici emozioni, sei negative e sei positive, in un viaggio verso la consapevolezza: dall’umiliazione alla disperazione passando attraverso il perdono per arrivare infine all’amore per se stessa.

La schiena metaforicamente si trasforma in tela sulla quale dipingere alcune emozioni. La mostra vuole raccontare una storia di riscatto e rinascita di una donna ferita dentro.

Per sottolineare questo percorso di crescita, sull’immagine fotografica della schiena verrà dipinta una macchia scura che se inizialmente ne occuperà una buona parte, piano piano si dissolverà lasciando il posto al colore il quale a sua volta scomparirà definitivamente al dodicesimo scatto come in una sorta di Via Crucis. Il tredicesimo scatto, infatti, vede comparire il volto intero della donna rappresentata, come a sottolineare che lei è riuscita a vincere i propri demoni.

La macchia è il simbolo delle paure inespresse, delle umiliazioni subite, delle insicurezze acquisite che come ombre invisibili hanno soffocato e soggiogato l’anima, fino all’istante in cui la consapevolezza di se stessi ha preso il sopravvento.

Non solo mostra visiva ma anche sonora in quanto allo spettatore verrà data la possibilità fotografando il QR-Code posto accanto alla tela, di ascoltare le “emozioni” attraverso le musiche originali composte per l’occasione da Paolo Persia.

La mostra nell’Oratorio di S. Quirino sarà inaugurata sabato 22 settembre alle 18.30 e sarà aperta fino al 4 ottobre nei seguenti orari: dal mercoledì alla domenica 10-12.30, 16-19.

Nella tavola rotonda verranno trattati il tema della dipendenza affettiva, come si manifesta, come riconoscerla ed uscirne, la scelta del partner, cosa significa amare in modo sano. Saranno presenti del Polo Clinico Idipsi: dott.ssa Daniela Ferrari, dott.ssa Giada Ghiretti, dott.ssa Elisabetta Magnani, dott.ssa Sonia Martelli, la dott.ssa Pamela Ceraudo dell’Associazione Antiviolenza di Parma, che tratterà la dipendenza affettiva nella deriva della relazione violenta, e un rappresentate dell’Associazione Liberi dalla Violenza, degli uomini ex maltrattanti, che presenteranno anche come gli uomini incapaci di separarsi possono attuare azioni violente per trattenere a sé il partner.

La realizzazione dell’evento è stata possibile grazie agli sponsor: Emilbanca, Freenet, For.me.sa e agli sponsor tecnici: Newbindplast, Video Type, Kaos teatri, Tipocrom e Diple.

La tavola rotonda sarà mercoledì 26 settembre alle 18.30 presso Oratorio S. Quirino, considerata la limitata disponibilità dei posti è gradita l’iscrizione a [email protected]

 

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