Nando dalla Chiesa a Parma per presentare un’indagine sociologica sull’infiltrazione mafiosa, condotta nel nostro territorio
Mai abbassare la guardia di fronte alle infiltrazioni criminali. Questo il messaggio lanciato dal prof. Nando dalla Chiesa intervenuto ieri in una Camera di Commercio gremita per l’incontro pubblico “La ‘ndrangheta in Emilia tra economia, società e cultura”organizzato e promosso da Legacoop Emilia Ovest in collaborazione con Libera e Istituto Alcide Cervi.
In questa occasione è stata presentata un’indagine sociologica affidata al CROSS (Osservatorio sulla Criminalità Organizzata – Università degli Studi di Milano) condotta dalla dott.ssa Federica Cabras nel territorio dell’Emilia occidentale. Il lavoro si è sviluppato in una serie di interviste a persone di spicco per ruolo ricoperto: amministratori e dirigenti pubblici, magistrati, imprenditori, presidenti e dirigenti associativi. Lo scopo del progetto era rilevare il livello di attenzione e di allerta rispetto alle infiltrazione mafiose nell’economia locale.
Gli intervistati ha mostrato una diversa tipologia di reazione e sono stati quindi suddivisi in tre gruppi: inconsapevoli, minimizzatori e consapevoli, a secondo dell’atteggiamento mostrato verso episodi e comportamenti sospetti. Ciò che occorre mettere in atto per evitare, prevenire o almeno limitare la “colonizzazione” della criminalità organizzata è: dire no al massimo ribasso del prezzo economico perché significa massimo rialzo del prezzo per la società; garantire maggiori informazioni sull’identità dei partner economici; avviare un’imponente attività di formazione interna al mondo imprenditoriale e sociale, partendo dalle scuole. Come sostiene dalla Chiesa: “La cultura contro la mafia deve essere preceduta da una cultura sulla mafia”.
“I valori a fondamento del nostro modo di fare economia”, ha dichiarato Andrea Volta “rappresentano non solo le radici su cui continuare a crescere, ma anche il faro che orienta il nostro operare nel mercato e nella società. Intendiamo costruire il futuro partendo dall’analisi e dalla discriminazione tra corretto e scorretto, tra legale e criminale, tra costruttivo e distruttivo”.
“Le infiltrazioni sono un modo di fare, una piaga che viene sospinta dalla presenza di un soggetto che si chiama ‘ndrangheta molto diffuso e capace di coinvolgere in una società incapace e molto vulenarbile che progressivamente ne assimila modelli di pensiero e azione. – spiega il prof. Nando Dalla Chiesa – Insegna omertà e cura esclusiva dei propri interessi, scarso rispetto delle istituzioni. Quando si parla di colonizzazioni si parla anche di trasmissione di modelli di pensiero”.
La situazione a Parma? “Anche qui si hanno le compromissioni, una contaminazione non così profonda come nelle altre province ma che si coglie tra Parma, Mantova, Reggio e per certi aspetti Cremona. E che interessa la parte del confine tra Lombardia ed Emilia. Pensavamo di non avere a che fare con la mafia, ora pensiamo che non abbiamo avuto mai a che fare. Si nega la presenza dela mafia, non si riconosce la presenza. Atteggiamento molto negativo, tipico sia del Nord che del Sud”.“