Tappa parmigiana per la scrittrice nippo-canadese Lynne Kutsukake. Per la prima volta in Italia toccherà Cantù, Torino, Parma, Roma e Napoli, per concludersi al Women’s Fiction Festival di Matera con il suo ultimo libro uscito solo una settimana fa.
Sabato 22 settembre, alle ore 17.30, la Biblioteca Palatina, Sala Maria Luigia, Parma “Tradurre la parola amore” (Nuova Editrice Berti) sarà presentato con un’intervista all’autrice condotta da Fabrizia Dalcò (esperta in politiche di parità e in cultura di genere) e da Gioia Angeletti (docente di Letteratura inglese all’Università degli Studi di Parma).
Un evento realizzato con il patrocinio del Comune di Parma, dell’Università degli Studi di Parma e la collaborazione del MiBac.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
“LYNNE KUTSUKAKE INTRECCIA LE VOCI DI UN PERIODO DISPERATO CON GRAZIA E DELICATEZZA. ” — NEW YORK TIMES
Tokyo, 1947. Durante l’occupazione americana, i giapponesi vengono incoraggiati a inviare lettere al generale MacArthur: “Se avete un problema, scriveteci: così funziona la democrazia”. Arrivano così oltre 500.000 lettere con ogni genere di richiesta, insieme a esternazioni di rabbia, gratitudine, protesta, persino adorazione. Anche la dodicenne Fumi Tanaka ha un problema: sua sorella Sumiko è scomparsa (forse è scappata con un soldato americano? forse è in pericolo?). Decisa a ritrovarla, Fumi chiede aiuto alla nuova compagna di classe Aya, appena rimpatriata dal Canada. Insieme, scrivono una lettera e la consegnano al soldato Matsumoto, che ha l’ingrato compito di tradurre la posta personale indirizzata a MacArthur da ogni angolo del paese.