Il mondo della moda è alla continua ricerca di nuove soluzioni in grado di soddisfare le diverse esigenze. Negli ultimi anni, infatti, è partita una vera e propria caccia ai tessuti per l’abbigliamento ecosostenibile che consente di essere sempre alla moda e di volgere lo sguardo alla questione ambientale.
Così è diventata famosa questione della moda etica. Non si tratta, come molti credono, di indossare sacchi di juta e abiti poco (o per niente) eleganti, anzi! Seguire una moda etica e optare per un abbigliamento ecosostenibile vuol dire essere più attenti e critici a quello che acquistiamo, prediligere abiti provenienti da paesi che non sfruttano i lavoratori e con un impatto sociale e ambientale minimo.
Certo, non è facile… Le strade percorribili sono tantissime e gli errori sono dietro l’angolo. Per fortuna molti brand italiani ci vengono incontro, offrendoci un’ampia scelta di abiti e accessori che sappiano unire etica ed estetica.
Si fa presto a dire abbigliamento ecosostenibile, ma in realtà non è semplicissimo convertirsi ad una moda etica. Possiamo, però, iniziare con piccoli accorgimenti e nuove sane abitudini, come quella di leggere attentamente l’etichetta dei capi che vogliamo acquistare. L’etichetta è da considerarsi il passaporto di un abito: ci dice come, da chi e dove è stato prodotto e come dobbiamo prendercene cura. Scegliete, dunque, abiti realizzati in fibre tessili (naturali o man made) a basso impatto ambientale e provenienti da paesi affidabili in materia di impatto socio-ambientale.
In Italia esistono anche molte realtà che, nel loro piccolo, cercano di attuare in maniera responsabile sensibilizzando i consumatori sull’importanza di acquistare abiti non impattanti. Si tratta di piccole e medie aziende di abbigliamento ecosostenibile che investono nella ricerca di nuovi tessuti naturali dalle alte prestazioni tecnologiche, riducono le emissioni di CO2 e l’impiego di acqua durante il processo di produzione, ricorrono all’uso di un’energia pulita e verificano direttamente la buona condotta dei fornitori. Assicurando la totale qualità e affidabilità dei prodotti.
Promosso dall’associazione Textile exchange, che si occupa di individuare e condividere realtà meritevoli all’interno dell’industria tessile e dell’abbigliamento, il certificato Organic content standard (Ocs) è una garanzia per i consumatori che intendono acquistare capi fatti con materie prime di natura organica. Si tratta di una validazione del contenuto dichiarato dalle aziende di moda produttrici in merito alla provenienza delle fibre naturali da agricoltura biologica e alla loro tracciabilità lungo tutto il processo produttivo.
Global recycle standard (Grs) è una certificazione che viene applicata non solo ai prodotti ma anche alle aziende produttrici che utilizzano materiali riciclati all’interno delle loro creazioni. Il certificato, sviluppato dall’ente Textile exchange e gestito in Italia da Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale), ha infatti il compito di dimostrare che i materiali dichiarati cento per cento riciclati siano stati effettivamente ottenuti da scarti lavorati attraverso processi ecologici. Specifico per il settore forestale e per i prodotti derivati dalle foreste, legnosi e non, il certificato rilasciato dal Forest stewardship council (Fsc) attesta che la materia prima impiegata nel capo d’abbigliamento proviene da foreste gestite in maniera responsabile nel totale rispetto dei lavoratori, degli abitanti e del territorio.