di Titti Duimio
Corpi come soggetti di un presente che è cronaca e storia, passato e presente fissati in un attimo che riassume e racconta la storia degli uomini e non solo la cronaca odierna di un esodo utilizzato a fini politici.
Molto di più di una denuncia sociale, un atto simbolico che riassume e contiene il dramma della sopravvivenza nel viaggio perpetuo della condizione umana.
‘Habitus’ la mostra inaugurata il 13 luglio al’ex Oratorio di San Quirino di via Ospizi Civili promosso dall’assessorato alla cultura del Comune di Parma e curata da Andrea Tinterri, raccoglie le opere di Erjon Nazeraj, artista italiano di origini albanesi che costruisce il suo racconto partendo dal corpo, o meglio dal suo corpo come origine di una relazione tra il se e l’altro in una ricerca continua di identità sociale.
Habitus ovvero l’abito che protegge, l’involucro ideale nel quale sentirsi al sicuro, ma anche l’abitazione o il luogo abitato che diventa la tua casa nella quale ri-conoscersi ad ogni mutamento o variazione.
Il cambiamento, il viaggio e così l’immigrazione sono i temi affrontati nelle ‘sculture’ fotografate di Erjon, grazie al prezioso contributo della moglie Valentina Scaletti che interpreta e completa con i suoi scatti l’impostazione artistica delle opere del marito.
L’allestimento di San Quirino accoglie lo spettatore con un lungo autoritratto dell’artista ridotto all’essenza di una spina dorsale disposta come un lungo rosario fino all’abside, ma la spina dorsale sorregge e conduce e ogni vertebra contribuisce al sostegno così come la famiglia in ogni suo componente appoggia e fa crescere l’uomo.
E l’uomo, anzi l’artista stesso come esempio di tutti gli uomini, ricompare al centro dell’abside nel manifesto della poetica dell’artista in piedi davanti ad un muro di roccia ricoperto da un lenzuolo d’oro, una coperta termica di quelle che salvano i profughi, che come un sudario, avvolge e protegge il corpo, ma anche come una placenta preziosa che nutre e accudisce fina alla nascita, alle mille nascite della vita, alle ri-nascite del cambiamento di ogni uomo.
Uniti nello stesso destino di viaggio e di transito provvisorio che appartiene all’essere umano, uniti nella condizione di profugo e di pellegrino costante e ciclica che assomiglia a tutti.
“Ed è proprio alla luce di questa interpretazione che lo sfondo in marmo della fotografia si fa storia millenaria, strato sovrapposto a strato, un modo di evidenziare un tempo lungo, difficile da contenere.” scrive nel suo saggio critico il curatore della mostra Andrea Tinterri.
“Non volevo parlare di immigrazione- dice Erjon Nazeraj-ma di quello che lascia sul territorio. È come lasciare la propria abitazione. La coperta è testimonianza, oggetto che cambia forma adattandosi al luogo dell’abbandono”
‘Habitus’ di Erjon Nazeraj
Dal 13 Luglio 2018 al 30 Luglio 2018
PARMA
LUOGO: Oratorio di San Quirino
CURATORI: Andrea Tinterri
ENTI PROMOTORI:
Con il patrocinio del Comune di Parma
COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 338 1404626
E-MAIL INFO: [email protected]