La violenza dell’uomo sulla donna: debutta Iphigenia in Aulide di Lenz Fondazione
La nuova opera scenica e musicale di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, realizzata in collaborazione con il Conservatorio Arrigo Boito di Parma, dà corpo e voce a una tematica – di feroce attualità – attraverso la tragedia di Euripide intrecciata all’opera tardo settecentesca di C.W. Gluck.
«Inizialmente preda terrorizzata di fronte all’atrocità del sacrificio, da vittima innocente si trasmuta in soggetto poetico e politico pienamente consapevole del proprio destino di morte»: Maria Federica Maestri di Lenz Fondazione traccia la parabola di Iphigenia in Aulide, inedita opera scenica e musicale da lei diretta che sarà proposta in prima assoluta a Parma, nell’ambito della ventitreesima edizione del Festival Internazionale di Performing Arts Natura Dèi Teatri, dal 2 al 6 luglio.
L’evocativo spazio del settecentesco Oratorio di San Quirino, nel centro storico di Parma, accoglierà ogni sera alle ore 22.30 un’installazione scenica, a cura della stessa Maestri, costituita da un altare materico «tenero e crudele» ispirato alle opere organiche di Joseph Beuys: «Nessuna cerimonia, nessun padre da odiare, nessuna madre da desiderare, nessun passato e nessun futuro, per Iphigenia solo un “al di qua” anonimo e insanguinato. Come la cerva ferita a morte, il suo corpo immolato senza colpa si fa monumento perenne all’orrore della violenza, per rinascere altrove mutata in voce di corno indurito».
Riscrittura scenico-musicale tratta dalla tragedia di Euripide e dall’omonima opera tardo settecentesca di Christoph Willibald Gluck, Iphigenia in Aulide (Ah! Qu’il est doux, mais qu’il est difficile) è la prima parte di un dittico – realizzato nel biennio 2018-2019 in collaborazione con il Conservatorio Arrigo Boito di Parma – che si completerà l’anno prossimo con l’allestimento di Iphigenia in Tauride. La nuova creazione di Lenz è interpretata da Valentina Barbarini, attrice più volte segnalata dalla critica per le sue potenti interpretazioni teatrali, Debora Tresanin, giovane soprano allieva del Conservatorio Arrigo Boito e dal basso Eugenio Degiacomi, impegnati in concerto vocale sulle intense e graffianti rielaborazioni elettroniche di Andrea Azzali.
Testo e imagoturgia sono di Francesco Pititto, che sintetizza: «Ah! quʼil est doux, mais quʼil est difficile è un’opera contemporanea che smaschera i meccanismi del potere, mostrando quali violenze le figure maschili possono compiere pur di esercitare la propria dominanza sul corpo femminile».
Per cause di forza maggiore l’incontro di Campo Lenz previsto il 5 luglio sul rapporto tra linguaggio musicale, drammaturgia e ritmica scenica nelle opere di Lenz, sarà accorpato all’appuntamento del prossimo 18 ottobre, La verità dell’immagine, in programma in occasione del debutto di Verdi Macbeth.
Iphigenia in Aulide è un progetto scenico che si avvale del contributo di MiBACT Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo – Anno Europeo del Patrimonio Culturale, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma, Fondazione Monteparma e Chiesi Farmaceutici ed è realizzato in collaborazione con il Conservatorio di Musica Arrigo Boito di Parma.
Ingresso intero € 14, ridotto € 8, professional € 4. Riduzioni: Under 30, Over 60, Studenti, Carta DOC, Dipendenti AUSL, YoungER Card, N° 2 spettacoli stessa serata, Gruppo min. 5 persone, Associazioni, scuole di danza e teatro.
L’Oratorio di San Quirino si trova in Via Ospizi Civili 1 (angolo Borgo Giandomenico Romagnosi) a Parma.
Per informazioni e prenotazioni: Lenz Teatro, Via Pasubio 3/e, Parma, tel. 0521 270141, 335 6096220, [email protected] – www.lenzfondazione.it.