E’ andato in scena il tema dello “scarto” al Teatro di Fontanellato. Il tradizionale spettacolo dei pazienti del Centro Cardinal Ferrari è quest’anno una spassosa allegoria del riciclo, perché, grazie (anche) all’arte, nessuna persona disabile può sentirsi “roba da accantonare”, ma può aspirare ad un reinserimento nella società rispettoso dei limiti della propria condizione.
“Punti di vista” è il titolo della farsa, che declina la disabilità tra sberleffo e grottesco, presentando sulla scena un pot-pourri di personaggi spassosissimi, interpretati dai pazienti disabili del Centro. Il sipario si apre e sulla scena appaiono improbabili spazzini in carrozzina, intenti a pulire sempre lo stesso pezzo di strada, costretti dai propri limiti fisici, di movimento e percezione ridotta del campo visivo. Apparentemente statici e imbrigliati nelle maglie della propria “diversità” anche gli altri personaggi che si avvicendano con differenti “difetti” e peculiarità: l’indossatrice con la fobia della folla, il posteggiatore con difficoltà di deambulazione, il mimo quasi sordo, il fioraio con capacità di parola ridotta a poche sillabe e il politico nudo e imprigionato nel cassonetto dell’umido. Poi ci sono due turisti: il marito incapace di percepire la direzione a causa di un difetto visivo, che ondeggia senza sosta la carrozzina della moglie paralitica. Ogni personaggio ha una grave disabilità che limita la vita. Ma insieme sono capaci di ridere, vivere a pieno compensandosi reciprocamente e concludere la farsa con un’allegra gita comune, perché l’unione fa sempre la forza.
“Abbiamo rappresentato sul palco la società contemporanea, quella dell’usa e getta continuo delle cose e anche delle persone diverse” ha spiegato Matteo Corati, responsabile del laboratorio di arte-terapia del Centro Cardinal Ferrari, la struttura del Gruppo Santo Stefano Riabilitazione specializzata nella cura delle persone con gravi lesioni cerebrali presenti dalla nascita o acquisite dopo traumi. “Attraverso l’arte, capace di ricreare nuovi orizzonti, prospettive di vita e affetti, possiamo contrastare la cultura dello scarto e trasformare il limite in una possibilità” ha concluso Corati. A guidare i pazienti/attori verso il riscatto da difficoltà pratiche e inibizioni personali c’era anche Carlo Ferrari dell’associazione Progetti & Teatro di Parma.
Lo spettacolo è l’esito del percorso annuale del laboratorio di arte-terapia del Centro Cardinal Ferrari. L’evento era compreso nel convegno scientifico “Negligenza spaziale unilaterale ed Emianopsia”, dedicato alla diagnosi e cura di alcune importanti patologie visive, svoltosi nella Rocca Sanvitale di Fontanellato.
Spettacolo stupendo. Attori bravissimi che mi hanno stupito. Matteo Corati è un grande. Il Cardinal Ferrari di Fontanellato è …. che dire…. io mi sento a casa e mio figlio al sicuro