Giovedì 3 maggio, alle 17.30, a Palazzo del Governatore, l’autore presenta il libro “Arte e sfera pubblica. Il ruolo critico delle discipline umanistiche“
Giovedì 3 maggio, alle ore 17.30, a Palazzo del Governatore, si conclude con la presentazione del libro “Arte e sfera pubblica. Il ruolo critico delle discipline umanistiche” (Donzelli Editore) di Michele Dantini, la rassegna “Letture d’arte – Dialoghi sull’arte del Novecento”, curata da Cristina Casero e Davide Colombo e promossa dal Servizio Biblioteche dell’assessorato alla Cultura del Comune di Parma in collaborazione con il Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma.
L’incontro è ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
In che modo l’arte contribuisce al vigore della sfera pubblica? E qual è il compito civile che la critica d’arte, intesa nel suo senso più elevato, può svolgere? In questo volume denso e originale Michele Dantini prova a dare risposta a tali interrogativi avvicinando artisti per definizione elusivi, come Duchamp e Manzoni, cui sono dedicati saggi di avvincente precisione, e confrontandosi con grandi storici dell’arte (Warburg, Panofsky, Wind, Gombrich e Baxandall; tra gli italiani Longhi) che hanno saputo e voluto essere intellettuali pubblici: non però nel modo immediato e a tratti tirannico della militanza, ma attraverso un complesso intreccio di attualità e inattualità, prossimità e distanza, coinvolgimento e «inflessibile erudizione».
Nel prendere spunto dall’attuale crisi della critica, l’autore rifugge il prevedibile lamento sulla «morte dell’esperienza» o la scomparsa degli «intellettuali legislatori». In dialogo anche con storici e teorici come Weber e Mannheim, Momigliano e Berlin, Walzer e Said, Sloterdijk e Habermas, individua costanti, segnala differenze, stabilisce genealogie, con l’obiettivo di restituire una maggiore ampiezza all’attuale discussione sulle discipline umanistiche. Mentre contribuisce a riconoscere nella diaspora culturale tedesca ed ebraico-tedesca l’episodio storico-culturale cruciale del Novecento, “Arte e sfera pubblica” interviene con originalità e autorevolezza sui processi di traduzione transculturale che hanno dato vita alla koinè culturale contemporanea e risponde a una rinnovata esigenza di confronto tra ambiti di esperienza – arte, scienza, morale, religione – che soffrono oggi di un’eccessiva separazione. Sullo sfondo dei saggi raccolti nel volume, la necessità di ritrovare il senso delle profonde differenze esistenti, sino alla prima metà del Novecento, tra cultura europea continentale e cultura americana.
Michele Dantini insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università per Stranieri di Perugia ed è visiting professor alla Scuola Alti Studi di Lucca. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Il momento Eureka. Pensiero critico e creatività (Doppiozero, 2015), Macchina e stella. Tre studi su arte, storia dell’arte e clandestinità: Duchamp, Johns, Boetti (Johan & Levi, 2014); Geopolitiche dell’arte. Arte e critica d’arte italiana nel contesto internazionale, 1957-2010 (Marinotti, 2012). I suoi libri sono tradotti negli Stati Uniti, in Francia, Spagna, Polonia e altri paesi.