Un’idea nuova che va a rivoluzionare parzialmente il tradizionale concetto di turismo facendolo emergere da una visione esclusivamente improntata sull’evasione dalla quotidianità; oggi la parola d’ordine è sempre più una ricerca di unicità, originalità, esperienze soggettive da vivere.
Rientra tutto in un connubio di parole, ovvero turismo esperienziale: un termine che ultimamente è molto in voga e del quale talvolta si tende anche ad abusare. Siamo nell’era del web e tutto oggi è più a portata di mano: tra social e portali di vario genere, il concetto di viaggio è stato reso piò popolare, da intendersi come alla portata di tutti.
E si parla qui anche di viaggi sognati, immaginati, magari prendendo spunto da foto pubblicate sulle pagine social di un nostro amico. Ecco allora che in un contesto come questo descritto diventa inevitabile desiderare di vivere in prima persona un’esperienza unica. Un qualcosa di irripetibile e diverso dai tradizionali viaggi standardizzati e non personalizzati che in fin dei conti non hanno poi molto da offrire.
Nasce con questi obiettivi il turismo esperienziale: come suggerisce il nome, l’obiettivo è proprio quello di far vivere all’utente un’esperienza unica, un qualcosa di profondamente soggettivo. E sono diverse le realtà che operano in rete andando a proporre offerte turistiche di tale genere.
Come nel caso di Italy I Love You, che va ad offrire all’utente esperienze di viaggio personalizzate e ritagliate su misura per promuovere il bello dell’Italia da fruire in contesti particolari. Si parla quindi di viaggi industriali, di design, musei aziendali, esperienze enogastronomiche, food factory, shopping tour e quant’altro possa tornare utile a proporre esperienze uniche di viaggio.
Il che non deve essere inquadrato esclusivamente in un’ottica di voler a tutti i costi fare qualcosa di diversi, quasi come un desiderio di distinguersi dalla massa; l’essenza del turismo esperienziale è anche quella di ampliare le proprie conoscenze e di approfondire culture differenti. Viaggiare con questo nuovo approccio significa immergersi in un nuovo contesto e scoprirne le usanze, magari entrando a contatto con le abitudini quotidiane degli abitanti.
Non più quindi un approccio passivo, che comporta il tradizionale viaggio con le foto da scattare e da rivedere poi una volta tornati a casa; ma un prendere parte, un turismo attivo che consenta al viaggiatore di calarsi in tutto e per tutto in un contesto partecipando ad attività o esperienze in modo attivo.
Il vero elemento di differenziazione del turismo esperienziale quindi non è dato dalla meta in sé; bensì dall’esperienza personale della quale si può usufruire.