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Inaugurato Parma360: dall’Ospedale Vecchio allo Stu Pasubio in mostra la natura, l’uomo e altre storie

 

di Titti Duimio

Al via la terza edizione di Parma360 Festival della creatività che per quest’anno propone mostre sul tema dell’ambiente e il rapporto tra uomo e natura in linea con la grande mostra ‘Il Terzo Giorno’ in apertura la prossima settimana, confermando la volonta’ di eleggere Parma come sede culturale di approfondimento della sostenibilità e del rispetto ambientale.

4 mostre in contemporanea nei grandiosi spazi dell’Ospedale Vecchio che sarà completamente ristrutturato in tempo per ospitare gli eventi in programma per celebrare il 2020 e Parma capitale della cultura italiana e altre 4 in luoghi storici della città come la Chiesa di San Tiburzio, San Quirino e gli spazi dello Studio Mattavelli di via della Repubblica aperto al pubblico per l’occasione.

Una capitale con un progetto, una visione futura di se stessa e della sua offerta culturale in perfetto equilibrio tra gli sfarzi del passato e le proposte per il futuro.

Ospedale Vecchio:
Alle 17 l’assessore Michele Guerra con Camilla Mineo e Chiara Canali, direttrici artistiche del Festival, hanno inaugurato la grande festa d’arte contemporanea in presenza degli artisti.

Giovanni Frangi ha presentato la sua ‘Lotteria Farnese’ mostra ideata nel 2014 per la Sala della Meridiana del Museo Archeologico di Napoli dove troneggia la grande statua del primo secolo denominata Atlante Farnese: 20 tele di tessuto dipinte con pastelli grassi di grandi dimensioni ispirati al ciclo di arazzi d’Avalos presenti nella Collezione Farnese napoletana fino al 1957 e ora conservati a Capodimonte.

Un dialogo col passato, citazioni di una natura dominata dal colore posti in maniera causale proprio come il risultato di una lotteria.

Ernesto Morales, artista uruguaiano che lavora in Argentina propone invece lungo le pareti all’ingresso dell’edificio la sua mostra ‘La forma e le nuvole’ estensione della mostra presentata nel 2013 ‘Nebulose.Ut pictura poesis’ dalla galleria Hernandez di Milano. ‘Per loro stessa natura, le nuvole sono infatti ambivalenti, tendono a comprendere i presunti opposti. Le nuvole sono un elemento insieme celeste e terrestre, materiale e simbolico, metaforico e reale. Esse nascondono e rivelano, sono immateriali ed evanescenti, possono assumere qualsiasi forma e, contemporaneamente, non incarnarne nessuna, emblema dell’impermanenza delle cose e dell’ incessante divenire del tempo’ come scriveva all’epoca la curatrice Chiara Canali.


Barbara Nati espone, invece, il suo progetto dal titolo ‘Alla deriva’ nell’ala est dell’Ospedale Vecchio composto da fotografie digitali caratterizzate da un linguaggio allegorico e poetico a volte venato da una sottile ironia come nell’ultima produzione qui presentata in esclusiva ‘Regni inversi’ in cui il mondo vegetale prende il posto delle costruzioni contemporanee e i prati sono strade e i tronchi autostrade e cavalcavia per confrontare criticamente il mondo reale da quello naturale. In bilico tra citazioni di storia dell’arte e comunicazione pubblicitaria tratta temi sociali e ambientali costruendo un dialogo surreale che serva da monito all’osservatore.

Francesco Diluca propone sotto la volta centrale della crociera le sue sculture essenziali del ciclo ‘Germina’, rappresentazione dell’uomo contemporaneo ormai ridotto all’essenza di un corpo svuotato in cui solo il sistema circolatorio ne decreta la flebile parvenza di vita animato pero’ dalla presenza di una nota di rinascita possibile rappresentata da piccole farfalle dorate simbolo di una poesia rigeneratrice propria dell’essere umano.


E la kermesse cittadina d’arte contemporanea sposa, quindi, la mission che istituzioni e imprenditori hanno individuato nel dossier ‘la cultura batte il tempo’ per raccontare una Parma futura, positiva e propositiva.

Nell’ex chiesa di San Quirino in borgo Romagnosi prendono vita i racconti per immagini del maestro della fotografia di paesaggio Franco Fontana affiancati dai quadri elettronici di Davide Coltro in un incontro/dialogo tra colore e orizzonte, tra linguaggi diversi ma egualmente tesi alla ricerca di una sintesi perfetta di ‘Terre Piane’ che connotano il paesaggio della pianura padana.

Terza tappa di racconti contemporanei in luoghi storici della cultura cittadina è la mostra nell’ex chiesa di San Tiburzio in cui troneggia come pala d’altare ‘L’esplosione dell’Uovo Cosmico’ di Pietro Gerenzani presentata lo scorso anno a Milano nella chiesa di San Raffaele che cita la perfezione dell’uovo come simbolo di equilibrio primario, di genesi di vita e di sacralità tratto dal capolavoro del rinascimento di Piero della Francesca per raccontare la rinascita auspicata di un nuovo umanesimo. “Questa è la pittura dell’ignoto, della ri-creazione, del rimescolamento delle forme che ci costringe a pensare, a sognare a immaginare una nuova vita. Per questo è un uovo. E per questo è in chiesa.” come spiega l’autore stesso.

Ai piedi dell’opera due installazioni sculturee composte da sottili foglie di cartoncino di Daniele Papuli. ‘Visioni’ ovvero mille forme possibili che una materia tanto naturale quanto comune può prendere a contatto con un’idea. Fragile e delicata oppure solida come pietra la carta si presta al racconto di una metamorfosi infinita di se stessa fino ad essere vita e movimento, anima ed energia che genere e rigenera a contatto con la luce che la nutre.

Infine, prima dell’ultima tappa nell’area Ex Scedep di via Pasubio dove giovani artisti propongono nuove forme espressive tra mostre, eventi, mercatini, wall painting e video arte in un percorso di riqualificazione urbana e rigenerazione culturale, presso lo Studio Mattavelli di via della Repubblica si e’ aperta la mostra dedicata ud uno dei più grandi artisti del XX secolo: 30 opere Carlo Mattioli che con i suoi paesaggi tradatti in linguaggio informale concreto e contemplativo intriso di colore usata come materia e di luce come sostanza in un percorso culturale che riassume l’essenza di un intellettuale del ‘900.

PARMA 360 Festival della creatività contemporanea
Parma, sedi varie
dal 14 aprile al 3 giugno 2018

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