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Zavattini ricomincia da Parma 90 anni dopo: a Palazzo Pigorini gli scatti neo-realisti di Arturo

di Titti Duimio

“Emozionato di essere a Parma dove mio padre iniziò nel 1926- dice Arturo Zavattini figlio di Cesare padre del neo-realismo italiano- dopo 92 anni ho voluto portare qui le mie fotografie perché è qui che tutto è iniziato”.
Alla domanda “cosa fotograferebbe per rappresentare l’Italia di oggi?” sorride e lascia rispondere al curatore Giacomo Daniele Fragapane “forse oggi avrebbe senso uno scatto nella stessa Matera rappresentata qui, con le stesse case cadenti affiancate a bar trendy ed insegne di franchising”

Giovedì 12 aprile alle ore 18.30, presso Palazzo Pigorini, è stata inaugurata, infatti, la mostra “AZ – Arturo Zavattini Fotografo. Viaggi e cinema, 1950-1960” curata da Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma e prodotta da Solares Fondazione delle Arti in collaborazione con l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia.
Alla presentazione erano presenti l’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra, il curatore Giacomo Daniele Fragapane e Arturo Zavattini, autore delle fotografie.
La mostra comprende 180 fotografie in bianco e nero divise in 5 sezioni che illustrano l’intensa attività di Arturo Zavattini tra il 1950 e il 1960, decennio cruciale della storia del Novecento.


Immagini dell’Italia in pieno cambiamento sociale, dalla Lucania rurale ai bassi di Napoli, della Thailandia e di Cuba, e di storici set cinematografici.
Viaggio in Lucania un nucleo omogeneo costituito da immagini realizzate a Tricarico nel giugno del 1952 durante la prima spedizione in Lucania del grande etnologo Ernesto De Martino. Il giovane Zavattini realizzò uno straordinario racconto fotografico della vita quotidiana e delle tradizioni contadine.


Viaggi in Italia è un ideale itinerario dal Nord al Sud, immagini realizzate a Roma, a Napoli e in altre città e contrade italiane che documentano la vita sociale in strada, e in particolare la condizione dei bambini del popolo; ne scaturisce un ritratto complessivo del Paese, di rilevante pregnanza culturale e visiva.


Viaggio in Thailandia comprende le immagini riprese da Zavattini durante il suo reportage nel 1956 a Bangkok, nella provincia di Phetchaburi e nel nord della Thailandia, nei ritagli di tempo lasciati dalle riprese del film La diga sul Pacifico di René Clément, tratto dal romanzo di Marguerite Duras. Le fotografie documentano aspetti contrastanti della vita del Paese con ampi riferimenti alla commistione tra tradizione e mutamento e tra cultura thai e culture cinesi, e alla dimensione rurale delle campagne e dei villaggi.


Viaggio a Cuba mostra le immagini realizzate nel 1960 nell’isola, poco dopo la rivoluzione castrista, a margine delle riprese del film Historias de la revolución di Tomás Gutierréz Alea, alle quali Zavattini collaborò in veste di operatore nell’ambito di un progetto italiano di sostegno alla nascente cinematografia cubana.
Sono realizzate soprattutto a La Habana e sul set del film, posto in una località impervia della Sierra Maestra ed includono un incontro casuale con Ernesto “Che” Guevara.


Backstage raccoglie le immagini scattate in tempi diversi in alcuni dei set cui Zavattini partecipò, tra cui anche quello di Paul Strand in Emilia, a Luzzara, per la realizzazione dell’inchiesta che trovò esito editoriale nel libro “Un paese”, e quello di Federico Fellini per “La dolce vita”.
Molte di queste fotografie raffigurano personaggi quali Strand e Fellini, Vittorio De Sica, Cesare Zavattini, Marcello Mastroianni, Sofia Loren, colti per lo più nei momenti di pausa durante le riprese cinematografiche.
La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta al pubblico dal 13 aprile al 3 Giugno 2018 da mercoledì a domenica (e festività) dalle 10:30 alle 19:30.
La mostra è accompagnata da un catalogo con testi critici dei curatori e di altri studiosi, edito da MUP.
Arturo Zavattini, figlio dello scrittore, pittore, regista e organizzatore di cultura Cesare, è stato, oltre che fotografo, direttore di fotografia per molti anni, lavorando con importanti registi italiani e stranieri. Attualmente si occupa della gestione dell’Archivio Cesare Zavattini, e delle iniziative a sostegno della sua memoria. Sue recenti mostre di fotografia hanno avuto luogo a Tricarico, Roma, Cesenatico, Corigliano d’Otranto, Matera.

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