L’incontro, che si terrà il 21 aprile 2018 al Palazzo del Governatore, Parma, alle ore 17.00, si pone l’obiettivo di presentare il pensiero di due autori fondamentali nel campo delle scienze cognitive. L’evento prevede una breve presentazione delle loro teorie principali, per poi introdurre uno spazio di discussione aperta in cui vi sarà la possibilità di interagire e dialogare con i relatori.
Thomas Metzinger e Vittorio Gallese, nonostante la differente formazione personale, hanno basato i loro studi su una metodologia interdisciplinare, fondata sul dialogo tra discipline umanistiche (in particolare filosofia) e scienze dure (come le neuroscienze), ottenendo risultati che sono oggi un punto di riferimento per la ricerca scientifica in diversi campi.
Il Prof. Thomas Metzinger detiene attualmente la cattedra di Filosofia Teoretica dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza. Durante la sua carriera, che lo ha visto collaborare e partecipare alle attività di diversi istituti nel mondo, ha mantenuto un ruolo centrale la domanda: in che modo diveniamo coscienti dei nostri stati mentali? Promuovendo una reale ed efficace collaborazione tra filosofia della mente e neuroscienze, Metzinger è così giunto a elaborare nozioni teoriche – come il concetto di self-model – che fungono da base concettuale per innumerevoli studi in diversi ambiti. Tra le sue opere, sono state tradotte in italiano Il tunnel dell’io. Scienza della mente e mito del soggetto (2009, Raffaello Cortina Editore) e Coscienza e fenomenologia del sé (2015, Rosenberg & Sellier Editore).
Il Prof. Vittorio Gallese presiede il corso di Fisiologia presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia (Unità di Neuroscienze) dell’Università di Parma. All’inizio della sua formazione universitaria ha ottenuto la Laurea in Medicina e Chirurgia, mentre la successiva specializzazione è avvenuta in Neurologia. Agli inizi degli anni Novanta, grazie agli studi di un gruppo di ricerca di cui facevano parte anche Rizzolatti e Fogassi, Gallese portò alla luce il sorprendente comportamento di alcuni neuroni (definiti poi come “neuroni specchio”), i quali si attivavano non solamente quando un’azione era portata a termine dal soggetto controllato, ma anche quando un’azione simile veniva compiuta da un individuo osservato dal soggetto stesso. Oggi Gallese porta avanti numerosi progetti di ricerca volti a indagare come la cognizione umana si sia sviluppata in termini fortemente intersoggettivi. Tra le sue diverse pubblicazioni, nazionali e internazionali, si segnala il volume Lo schermo empatico. Cinema e Neuroscienze (2015, Raffaello Cortina Editore), elaborato e scritto insieme a Michele Guerra.
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