di Samuele Tarasconi
OKAMIDEN: il titolo, esclusiva DS, è un seguito di Okami uscito originariamente per ps2 nel 2006 e recentemente riproposto su ps4, xbox one e pc. Inutile dire che la trama è collegata e molte aree e personaggi si ripresentano in questa nuova avventura.
Idealmente sarebbe meglio cominciare dal primo capitolo, MA per fortuna durante il corso del gioco troveremo numerose pergamene che ci narreranno le gesta della dea del sole Amaterasu, la madre di Chibiterasu il nostro protagonista.
Anche la formula del gameplay è simile, infatti non solo combatteremo demoni e spiriti ma vagheremo per le terre del Nippon ed esploreremo i vari dungeon presenti in una sorta di “zelda-like”, in cui per progredire dovremo risolvere enigmi piuttosto elementari tramite l’ausilio del pennello di Chibiterasu, le cui tecniche si amplieranno mano a mano tramite l’aiuto di altre divinità che incontreremo sul nostro cammino.
Il disegno, eseguito tramite touchscreen, è il fulcro del gioco perché ci permetterà di sbarazzarci dei nemici e di rimuovere ogni ostacolo presente nei dintorni.
Questo potere non è illimitato, difatti avrà la sua barra apposita e in combattimento non sarà abusabile poiché spesso dovremmo fiaccare l’avversario prima di poterlo usare efficacemente. Oltre ai vari poteri, come muovere masse d’acqua o creare folate di vento, il pennello ci permetterà anche di ordinare ai nostri compagni di squadra di muoversi in determinati punti così da far loro attivare pulsanti o simili per permetterci di proseguire, niente di troppo elaborato in fondo.
Il combattimento, che si svolgerà in una sorta di arena scollegata dall ambiente circostante, è piuttosto semplice, e anche ripetitivo arrivati a end game siccome la varietà dei nemici non è molto amplia, dato che avremo un solo tipo di combo con l’arma, di cui avremo a disposizione 3 diverse tipologie, e spesso ci sarà richiesto di sfruttare il touchscreen.
La formula è quella e solo gli scontri coi boss ci faranno cambiare un po’ il ritmo rispetto al solito gameplay.
Le ambientazioni, contenenti alcuni collezionabili, e le musiche, in pieno stile giapponese, sono molto piacevoli e i personaggi introdotti risultano divertenti ed interessanti.
La trama rimane fedele a quella di Okami, anzi ci fa vedere molti retroscena, se non fino alla fine dove purtroppo ci sono incongruenze che con un minimo di cura in più potevano essere evitate, la storia del gioco in sé però risulta piuttosto apprezzabile e spesso le varie scenette ci strapperanno qualche risata.
Ripetitività dei combattimenti a parte, che può risultare piuttosto stancante, in certe situazioni ci ritroveremo a usare più volte il pennello di fila, cosa piuttosto fastidiosa, e il touchscreen sebbene funzioni correttamente per buona parte del gioco a volte non sarà preciso come vorremmo.
L’unica nota di demerito da fare a livello tecnico è la presenza in alcune aree di cali di frame abbastanza visibili.
In conclusione: il gioco, di una durata poco inferiore alle 20 ore, è carino sebbene possa risultare ripetitivo alla lunga, e con un livello di sfida piuttosto basso che non riesce a far rimanere interessati al gioco per tutta la sua durata, consigliato ai curiosi e a chi è piaciuto Okami.