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Il Terzo Giorno: la mostra su ambiente e sostenibilità apre le danze di Parma 2020. Saranno 40 artisti per 115 opere con un nuovo sguardo alla vita

Con una mostra su sostenibilità e ambiente, Parma inizia il suo percorso come capitale della cultura nel 2020. Con il Terzo Giorno si ha l’arte come strumento per interrogarsi sul grande tema dell’umanità contemporanea. Il rapporto tra uomo e natura, lo sguardo dell’artista che vede la gioia della vita nei suoi scatti. Anche se quegli scatti mostrano il lato bello e brutto, anche l’altra parte della medaglia, fatta di disastri ambientali e distruzione. Ma che da quella distruzione si possa rinascere…

Dal 20 aprile al 1° luglio 2018 il Palazzo del Governatore, nel cuore del centro storico di Parma, sarà la sede di una mostra singolare, Il Terzo Giorno, curata da Didi Bozzini e promossa dal Comune di Parma nell’ambito di una serie di eventi che daranno alla città l’occasione di riflettere su questi temi. Per Parma, come conferma l’assessore Michele Guerra, si prospetta una primavera di sostenibilità, fatta di un festival che prosegue in città con una seconda e più concentrata edizione, mostre, dibattiti e riflessioni.

Questo pomeriggio presso il palazzo comunale si è tenuta la conferenza di presentazione. Questa mattina la mostra è stata presentata invece a Villa Necchi di Milano.

Il Terzo Giorno, prodotta e organizzata da Arkage (Artattack Group), società Benefit e B Corp certificata, è la prima in Italia ad avere un approccio ‘for benefit’: il 50% degli incassi della biglietteria saranno restituiti al Comune di Parma che finanzierà il “Km Verde”, progetto di sostenibilità ambientale nato dall’idea dell’imprenditore e titolare di Davines, Davide Bollati.

Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma, ha sottolineato “La mostra Il Terzo Giorno rappresenta il primo importante evento espositivo da quando Parma è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2020. Non si tratta soltanto di una mostra che porta in città alcuni dei più importanti artisti della nostra contemporaneità a parlarci del rapporto tra arte e natura, si tratta di un discorso più ampio sul nostro futuro, sul nostro rapporto con l’ambiente che è diventato un tema ineludibile per tutte le società occidentali. Il Terzo Giorno vuole essere questo: una mostra bella da vedere, ma soprattutto bella da pensare. Un discorso che deve continuare in città per molti mesi anche quando la mostra starà girando altrove.”

“Viviamo in un momento in cui le mostre sono spesso fini a se stesse, staccate dal resto. Come scrisse Tomaso Montanari, le mostre sono il grande cancro degli assessorati alla cultura. Le mostre hanno un senso solo se dentro a un contesto. Io dico, dentro a un discorso e lo vedremo con Il Terzo Giorno. Intanto la sfera dorata spuntata in piazza Garibaldi ha già iniziato a fare il suo lavoro, creare riflessioni e curiosità “.

Sarà quindi  un percorso nel quale l’arte è proposta come la strada maestra che lo spirito segue per attraversare la natura e penetrarne il prezioso mistero, poiché l’uomo è l’unico animale capace di vedere in essa un’opera d’arte e quindi di creare forme che ne siano il riflesso. Si tratta di un viaggio catartico attraverso i lavori di artisti contemporanei che inizia con Il Terzo Giorno della Genesi, segnato dall’apparizione della vita (Genesi 1,3), attraversa la creazione, la distruzione e il nichilismo, fino a un ritorno alla natura.

Come spiega il curatore della mostra Didi Bozzini: “Oggi il rischio della catastrofe è concreto, quotidianamente tangibile… forse, è giunto il tempo di chiedersi se non sia possibile trovare la strada per un nuovo Eden solamente grazie allo sguardo meravigliato degli artisti, di coloro che provano a esprimere la qualità della natura senza pesarne la mera quantità. La strada per un giardino dove l’immaginazione sostituisca il calcolo, il bello prenda il posto dell’utile ed il buono quello del molto”.

“L’arte deve parlare del tessuto della vita, che come dice Shakespeare, e’ lo stesso di cui sono fatti i sogni. Una mostra che racconta la natura che prende vita nutrita dal nostro immaginario. Saranno artisti contemporanei dagli anni ‘70 ad oggi che hanno come oggetto centrale la gioia della vita. Con questo percorso espositivo si tornerà all’arte legata alla vita, lontana dalla celebrazione di se stessa e vicina al rapporto primigenio con l’atto creativo. Mi sembrava giusto però fare una mostra pensata e non ingenua, inserendo anche le foto che mostrano disastri come gli esodi delle popolazioni, Aushswitz, Hiroshima che riescono nella loro tristezza sono di una affascinante bellezza che fa trovare la speranza della vita. La natura è viva se viene alimenta dal nostro immaginario, se no si trasforma anche lei in rifiuto” conclude Didi Bozzini.

Anche il rettore del’Università di Parma, Paolo Andrei, che ha dichiarato come oramai importante e impellente sia il discorso della sostenibilità sia a livello ambientale che sociale. Preoccuparsi per l’ambiente è preoccuparsi per le persone. Un concetto che come Università stiamo cercando di portare aventi nel concreto, anche con il Comune di Parma, per ridurre il nostro impatto sul territorio”.

Presente alla conferenza di presentazione anche Davide Bollati, che con Davines è sponsor dell’evento, e Andrea Belli per Barilla che ha ricordato come la realizzazione di questa mostra sia stata come per il progetto Parma 2020 un modello di collaborazione che ha visto gli sponsor partecipare attivamente a tutte le fsi della realizzazione compresi i contenuti.

Saranno 40 gli artisti in mostra: Marina Abramović, Jane Alexander, Giovanni Anselmo, Nobuyoshi Araki, Roger Ballen, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Alighiero Boetti, Jonas Burgert, Jake & Dinos Chapman, Mat Collishaw, Marc Couturier, Jimmie Durham, Jan Fabre, Hamish Fulton, Mario Giacomelli, Piero Gilardi, Leon Golub, HeHe (Helen Evans – Heiko Hansen), Anna Ippolito e Marzio Zorio, John Isaacs, Francesco Jodice, Bodys Isek Kingelez, Dorothea Lange, Richard Long, Andrea Marescalchi, Ryan Mendoza, Mario Merz, Nils-Udo, Eric Poitevin, Simone Racheli, Sebastião Salgado, Salvo, Serse, Tracey Snelling, Mircea Suciu, Gavin Turk, Sandra Vasquéz De la Horra, Koen Vanmechelen e Gilberto Zorio.

La mostra è una narrazione potente ed evocativa tra le 115 opere esposte (immagini fotografiche, installazioni e dipinti), e includerà tre installazioni site specific all’ingresso e all’uscita del Palazzo: una nell’androne a firma di Marc Couturier e due, sulle piazze Garibaldi e della Steccata, ad opera di una coppia di giovanissimi artisti, Anna Ippolito e Marzio Zorio.

Nelle sale del primo piano del palazzo fra le opere dedicate alla Creazione, spiccano alcune mai esposte al pubblico, come il menabò originale, le lettere dei vari Istituti Geografici e il primo dattiloscritto del famoso libro di Alighiero Boetti e la moglie Annemarie Sauzeau in cui venivano classificati i mille fiumi più lunghi del mondo, oppure viste raramente come le 4 fotografie di Mario Giacomelli della serie “Il motivo suggerito dal taglio dell’albero”.

Nelle sale del secondo piano dedicate alla Distruzione, fra le particolarità le opere dell’artista congolese Bodys Isek Kingelez, di cui il MOMA di New York ospita da maggio una retrospettiva, la prima che il museo americano dedica ad un africano nero, oppure le foto di Dorothea Lange scattate nel 1931 con lavoratori messicani che lasciano gli Stati Uniti perché non c’è più lavoro, che potrebbero essere state scattate ieri.

La mostra sarà animata da convegni, iniziative e proposte collaterali.

Le settimane precedenti l’inaugurazione saranno scandite dagli eventi della serie Aspettando il Terzo Giorno: il 15 marzo, l’autore Bruno Arpaia presenta al pubblico la sua opera Qualcosa, là fuori; il 20 marzo, l’astronauta Paolo Nespoli incontra il fumettista Leo Ortolani in Tra nuvolette e stelle; il 26 marzo, infine, il professor Dario Costi e l’economista Enrico Giovannini discutono di scenari futuri in L’utopia sostenibile.

Nella notte del 26 maggio, tutta Parma si accenderà per La Notte del Terzo Giorno: un suggestivo evento diffuso che avrà inizio con una visita notturna delle sale della mostra e proseguirà con concerti, video mapping, proiezioni e performance. Tema trainante sarà la luna piena, nella sua accezione simbolica di mistero e scoperta.

Iniziativa di particolare importanza sarà l’Atelier dei Bambini, un laboratorio di “immaginazione materiale”, che fornirà ai bambini dei materiali e una guida su percorsi che permettono di sviluppare un immaginario: da una pietra a un grattacielo, da un ramo a una canoa, da una foglia a un giardino all’italiana.

L’evento si terrà negli spazi limitrofi alla mostra e si concluderà con la creazione di un’unica opera di 1.500 pezzi.

L’Atelier dei Bambini darà anche la possibilità alle scolaresche e a tutti i bambini dai 5 ai 10 anni che visiteranno la mostra di realizzare il proprio “pezzo di cielo” ispirandosi alla “Stella – Seta” di Gilberto Zorio, alle opere “Sous Bois” di Eric Poitevin, “Communist Apartment” di Tracey Snelling e “Hôtel de Ville de Kinshasa” di Bodys Isek Kingelez, esposte in mostra.

In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con un saggio del curatore ed un’antologia di pensieri degli artisti sulla relazione tra arte e natura.

La mostra ha i patrocini di: Commissione Europea – delegazione di Milano, Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare; ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Centro Etica ambientale, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Legambiente, Slow Food, WWF Italia, Movimento B-Corp, The Natural Step Italy, Regione Emilia Romagna, Energie Diffuse, Associazione “Parma, io ci sto!”, Università degli Studi di Parma, Fondazione Collegio Europeo di Parma.

La mostra Il Terzo Giorno è resa possibile grazie alla partecipazione di:

Main Sponsor: Barilla, Chiesi, Davines

Sponsor: BNL Gruppo BNP Paribas

Supporter: Bormioli Luigi, Fidenza Village, OPEM, O’, Parmigiano Reggiano, SCA.DI.F. S.p.A.

Sponsor Tecnico: Reale Mutua; Interconsul

Partner dell’Atelier dei bambini: Gruppo Spaggiari

Scheda Informativa

Mostra: Il Terzo Giorno

Curatore: Didi Bozzini

Produzione e organizzazione: Arkage (Artattack Group)

Sede: Palazzo del Governatore – Piazza Garibaldi, Parma

Apertura mostra: 20 aprile – 1° luglio 2018

Orari apertura mostra: mercoledì e giovedì dalle ore 12.00 alle 20.00, venerdì dalle

ore 12.00 alle 23.00, sabato e domenica + festivi (25 aprile, 1° maggio, 2 giugno)

dalle ore 10.00 alle 20.00. Lunedì e martedì chiusi

Ingresso: intero 9 euro, ridotto 6 euro (under 26, over 65, invalidi, insegnanti, gruppi

di minimo 10 persone), omaggio (bambini fino a 10 anni, accompagnatori di invalidi,

due accompagnatori per le scuole, un accompagnatore per gruppo di adulti)

Info: +39 05.2121.8035, [email protected]

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Aspettando Il Terzo Giorno

Giovedì 15 marzo 2018, ore 17.30

Bruno Arpaia, presentazione del libro Qualcosa, là fuori

Parma, Auditorium di Palazzo del Governatore

Martedì 20 marzo 2018, ore 18.30

Paolo Nespoli e Leo Ortolani in Tra nuvolette e stelle

Parma, Circolo di Lettura e Conversazione, via Melloni 4/A

Lunedì 26 marzo 2018, ore 17.30

Dario Costi e Enrico Giovannini in L’utopia sostenibile

Parma, Auditorium di Palazzo del Governatore

La Notte Del Terzo Giorno

Sabato 26 maggio 2018, dalle ore 18.30 alle 21.00, visita alla mostra

 

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